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Arpat Firenze
Da riutilizzo di terre e rocce ad abbandono rifiuti
Dichiarano di riutilizzare in un'area agricola le terre e rocce da scavo provenienti da un sito industriale ma in realtà le depositano su un terreno diverso; diventa così un abbandono di rifiuti speciali. Sequestrata l'area
Area di conferimento rifiuti
L'accertamento parte dalla dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà pervenuta ad ARPAT il 24 aprile scorso per il riutilizzo di terre e rocce da scavo provenienti da un sito industriale posto nel Comune di Castelfiorentino in un'area agricola del Comune di Gambassi Terme.

Si tratta di circa 2000 m3 di materiali di scavo da un'area di circa 500 m2 destinati alla realizzazione di un nuovo impianto agricolo. Le allegate analisi di laboratorio attestavano che il terreno rispettava i limiti previsti per suoli ad uso verde e residenziale.

L'inizio delle operazioni era previsto per il 24 aprile e quindi il 27 i tecnici del Dipartimento ARPAT del Circondario Empolese si sono recati presso il luogo di destinazione posto nel Comune di Gambassi senza rilevare alcuna attività di distribuzione di terre sul suolo.

Hanno quindi effettuato una ricognizionenei pressi del sito di produzione del Comune di Castelfiorentino constatando che erano in corso operazioni di scavo e che dall'area uscivano camion carichi di terre. Seguendo uno di questi veicoli hanno potuto verificare che le terre venivano trasportate in un'area agricola diversa da quella indicata nel Comune di Gambassi e posta invece nelle vicinanze del sito di produzione.

Da un'altura posta nelle vicinanze del luogo individuato i tecnici hanno potuto accertare l'arrivo di tre carichi di terre che venivano scaricate sul posto e subito distribuite sul terreno con l'ausilio di benna meccanica di escavatore; sull'area erano già presenti circa 20 cumuli di terra.

I materiali depositati sul suolo stimati in circa 200 metri cubi erano costituiti da terra di scavo frammista a pezzi di plastica, manufatti in plastica, materiale in fibra sintetica, frammenti di fibrocemento, di asfalto, resti di materiale filtrante in plastica, rifiuti da costruzione e demolizione. Il materiale terroso era in parte di colore nero.

La non corrispondenza dei fatti accertati rispetto alla dichiarazione sostitutiva presentata da parte del produttore (conferimento delle terre in altro luogo rispetto a quello indicato), nonché la natura dei materiali visibilmente non conformi per essere riutilizzati, fa cadere il presupposto che consente di avvalersi del regime previsto dall'art. 184-bis del D.Lgs 152/2006 per i sottoprodotti; pertanto tali materiali si configurano come rifiuti speciali.

I tecnici di ARPAT in qualità di Ufficiali di Polizia Giudiziaria hanno sequestrato l'area per abbandono di rifiuti speciali in violazione dell'art. 192 del D.Lgs. 152/2006.

Sono stati eseguiti due campionamenti, uno del materiale terroso e l'altro del fibro cemento presente a frammenti per verificarne la eventuale pericolosità.

L'esito degli accertamenti sarà riferito alle autorità competenti.

03/05/2017 18.02
Arpat Firenze


 
 


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