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Regione Toscana
Consiglio della Regione. Alloggi Erp: adeguamento normativo per far ripartire i Comuni, via libera in commissione
Approvata in commissione Sanità la modifica alla legge regionale 2 del 2019: i cinque anni di residenza o attività lavorativa non saranno più requisito di accesso ai bandi. Il presidente Sostegni (Pd): “Intervento necessario per ridare certezze al sistema e permettere di far ripartire i bandi per le case popolari in sicurezza”. Nuove premialità a partire da 3 anni di residenza o lavoro: accolto emendamento presentato da FdI e sottoscritto dal Pd. Contraria la Lega
La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd) ha dato via libera a maggioranza alla modifica della legge regionale 2 del 2019, recante disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.). La proposta di modifica ha visto il voto favorevole del Partito democratico, l’astensione di Fratelli d’Italia e il voto contrario della Lega. Accolto e sottoscritto dalla maggioranza un emendamento presentato da Fratelli d’Italia che introduce nuovi punteggi.

La modifica si rende necessaria alla luce di una sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità di una norma analoga contenuta in una legge regionale della Regione Lombardia, nella quale si fissa il requisito della residenza (o dell’attività lavorativa) da più di cinque anni sul territorio regionale come condizione di accesso al beneficio dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica. La norma è stata giudicata in contrasto con i principi di uguaglianza. Il presidente Sostegni ha letto ai commissari un pronunciamento di Anci Toscana, che evidenzia un “rallentamento delle procedure per rispondere al bisogno abitativo dei nuclei familiari”, dopo che “molti Comuni hanno deciso il rinvio dei bandi per evitare ricorsi e impugnazioni”. Si stima che il numero di Comuni toscani potenzialmente interessato dall’emanazione di nuovi bandi sia di circa cento, mentre sono circa ottanta potenzialmente oggetto di aggiornamento delle graduatorie”. All’assessore regionale Spinelli sono già arrivate sollecitazioni sul tema da parte dei Comuni di Cascina, Arezzo, Calenzano e Prato.

Il requisito di accesso ai bandi viene quindi eliminato anche nella legge toscana e si introduce una più articolata premialità nella formulazione della graduatoria per la residenza, già a partire dai tre anni di residenza o attività lavorativa. Con l’emendamento presentato da Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), concordato e sottoscritto dal gruppo Pd, sarà riconosciuto un punto a chi vive o lavora in Toscana da almeno tre anni; 2 punti per i cinque anni; 3 punti per i dieci anni; 3,5 punti per i quindici e 4 punti per i venti anni di residenza o attività lavorativa nella nostra regione. “Si tratta di un intervento che si rende necessario per ridare certezze al sistema e permettere di far ripartire i bandi per le case popolari in sicurezza”, dichiara il presidente Sostegni.

I consiglieri della Lega, Andrea Ulmi (vicepresidente della commissione) e Giovanni Galli hanno espresso la posizione del gruppo, “che rimane contraria all’eliminazione del requisito di accesso ai bandi”, pur riconoscendo che “l’emendamento proposto da Fratelli d’Italia e sottoscritto dal Partito democratico va nella direzione giusta”, ma non ritenendo al momento “che ci siano elementi tali da far ipotizzare un intervento della Corte costituzionale sulla legge toscana”.

Il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia), nel proporre l’emendamento poi accolto, ha motivato la nuova posizione del gruppo, alla luce “del pronunciamento di Anci e una volta superato il sospetto di approccio ideologico da parte della maggioranza. Il provvedimento risponde a una necessità tecnico amministrativa per non esporre i Comuni a rischi”.

Il capogruppo del Partito democratico, Vincenzo Ceccarelli, ha confermato la necessità “di porre mano a un provvedimento che a noi andava bene così come l’abbiamo approvato due anni fa. Dobbiamo però tenere conto di due pronunciamenti della Consulta, sia sulla legge lombarda che su una legge della Regione Abruzzo, che rappresentano i paletti entro i quali dobbiamo collocarci, per non correre il rischio di trovarsi di fronte a graduatorie non valide a seguito di impugnazione”.

14/07/2021 16.59
Regione Toscana


 
 


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