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Regione Toscana
Ambiente: Arpat, attività a 360 gradi
Approvato a maggioranza in IV commissione, presieduta da Lucia De Robertis (Pd) il Bilancio 2020, che si chiude con un utile di esercizio pari a euro 6.153.594
Focus sull’Agenzia regionale di protezione ambientale della Toscana (Arpat), in commissione Ambiente e territorio guidata da Lucia De Robertis (Pd), con l’audizione del direttore generale Pietro Rubellini e l’approvazione del Bilancio di esercizio 2020.
Il direttore, parlando delle principali funzioni istituzionali e attività dell’Agenzia, dopo aver spaziato su tutte le problematiche ambientali, si è soffermato in particolare sulle modifiche del 2019, che hanno portato Arpat ad essere un ente vigilato, e sulla conseguente e attuale fase di transizione, con un nuovo modello di asset – non più basato sul livello intermedio delle aree vaste, ma sui dipartimenti territoriali - che vedono l’Agenzia impegnata a far fronte non solo alle normali attività di monitoraggio, ed a tutta una serie di attività specifiche (legate ad esempio al cambiamento climatico e ai gas inquinanti), ma anche a fare da strumento di supporto alla Magistratura inquirente. E se “Arpat deve essere una casa di vetro”, come ha sottolineato Rubellini, per rispondere a tutto questo occorre investire sul personale. Solo un dato: l’Agenzia non è riuscita a coprire il turn-over e l’età media dei dipendenti è di 55 anni. Da qui l’auspicio di poter uscire da questa “situazione di affanno”, quindi di poter investire in strumentazione e implementare il personale.

L’Arpat, istituita con Legge regionale n. 66/1995, è attiva dal 1996 ed è stata riformata con legge regionale n. 30 del 2009, successivamente modificata nel 2019. Attraverso le proprie strutture, dislocate in tutto il territorio, garantisce l’attuazione degli indirizzi regionali nel campo della prevenzione e tutela ambientale, operando secondo quanto previsto nella Carta dei servizi e delle attività di Arpat.
L’Agenzia opera al servizio delle istituzioni e della cittadinanza, attraverso il monitoraggio dello stato dell’ambiente; gli accertamenti sulle fonti di inquinamento e gli impatti che ne derivano, occupandosi dell’individuazione e della prevenzione di fattori di rischio per la salute dell’ambiente e delle persone. Da qui le ispezioni sul territorio toscano per controllare il rispetto delle norme in materia di tutela ambientale e i conseguenti controlli tecnici, utili alle autorità competenti per adottare i provvedimenti necessari.
Arpat opera in rete con le altre Agenzie ambientali italiane, secondo una buona prassi seguita fin dagli anni della loro creazione, poi formalizzata dal legislatore con l’istituzione del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA)<http://www.arpat.toscana.it/snpa>.
L’Agenzia, inoltre, fornisce assistenza tecnica agli Enti pubblici nell’esercizio delle funzioni amministrative in materia di tutela ambientale: pareri, proposte di carattere tecnico-scientifico, supporto alle attività istruttorie.

Nel corso dell’incontro con il direttore generale di Arpat, accompagnato dal direttore tecnico Marcello Mossa Verre, molti gli interventi e gli approfondimenti dei consiglieri. Fancesco Gazzetti (Pd), che ha definito Arpat “punta di diamante avanzata per le questioni che ruotano attorno alla difesa dell’ambiente”, si è soffermato sulla vicenda della raffineria di Livorno e sul settore mare; il vicepresidente Alessandro Capecchi (FdI), dopo aver definito Arpat “agenzia dipendente dalla Regione”, ha puntato l’accento sulla necessità di immettere nuove forze in Arpat, accennando anche alle selezioni in corso, rendendosi disponibile ad accompagnare la discussione sul bilancio proprio per implementare il personale dell’Agenzia, chiamata a intervenire sull’inquinamento acustico e elettromagnetico ma anche su tutti i controlli legati alla vicenda keu. Marco Landi (Lega) ha puntato sul piano degli investimenti e quindi sulla riassegnazione degli utili da parte della Regione Toscana, chiedendo ai dirigenti Arpat di poter visionare l’appositi piano predisposto. “Potremo tra virgolette forzare questo percorso per avere tempo a disposizione e quindi agire con atti di accompagnamento al bilancio”, ha affermato la stessa presidente, che ha parlato della commissione come di “una alleata e sempre al fianco del lavoro e dell’impegno di Arpat”.

La commissione, nel corso dei lavori, ha anche approvato a maggioranza il Bilancio 2020, simile a quello degli anni precedenti, eccetto che per l’utile di esercizio, pari a euro 6.153.594 dei quali, su proposta di Arpat stessa, l’80 per cento (pari oltre a 4 milioni e 900 mila euro) restituito alla Regione e il restante 20 per cento (pari a oltre 1 milione e 200 mila euro) quale riserva legale a copertura delle eventuali future perdite. “Questo piccolo tesoretto deriva dalla smobilizzazione del fondo di riserva, con i contenziosi risolti positivamente”, ha sottolineato Rubellini, auspicando la restituzione dell’utile da parte della Regione.

Il valore totale della produzione nel 2020 è di 54 milioni e 500 mila euro, contro 51 milioni e 200 mila euro del 2019. Il costo della produzione è di 46 milioni e 100 mila nel 2020, contro 46milioni e 800mila nel 2019.
Sul fronte della attività, ricordiamo le 3621 ispezioni ambientali, il 50 per cento con sopralluogo, contro il 70 per cento di sopralluoghi del 2019, anche per l’emergenza legata al Covid; 2220 oggetti controllati; 14595 campioni analizzati.
La presidente De Robertis ha espresso il proprio ringraziamento ad Arpat per il suo lavoro e ha sottolineato che la Commissione sarà sempre interlocutore propositivo per l'Agenzia.

01/12/2021 19.20
Regione Toscana


 
 


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