Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Tournée 2022/2023. Dopo il recente concerto del 21 gennaio, il 2023 prosegue per l’Orchestra del Maggio con le prime due tappe della tournée del nuovo anno: ad accompagnarla il maestro Ingo Metzmacher
Il 26 gennaio l’appuntamento è alle ore 20 all’Auditorio Alfredo Kraus di Las Palmas de Gran Canaria; il giorno seguente, 27 gennaio, alla medesima ora, l’Orchestra è di scena all’Auditorio de Tenerife. Il programma, identico per entrambi i concerti, vede in cartellone le composizioni di Ludwig van Beethoven, Gustav Mahler e Franz Schubert. Solista nelle esecuzioni mahleriane il celebre baritono Thomas Hampson
Dopo il successo dei concerti autunnali tenuti nelle città di Torre del Lago, Massa, Parma, Arezzo e Grosseto, l’Orchestra del Maggio, guidata in questa occasione dal maestro Ingo Metzmacher, torna in tour per due nuove tappe internazionali: entrambi gli appuntamenti sono nell’arcipelago delle Isole Canarie rispettivamente a Las Palmas e Tenerife, il 26 e 27 gennaio 2023 alle ore 20 per il 39esimo Festival Internacional de Mùsica de Canarias. Il cartellone delle due serate rispecchia in tutto quello del concerto fiorentino del 21 gennaio scorso: in apertura Fidelio, ouverture op. 72b di Ludwig van Beethoven, ultima delle quattro ouvertures realizzate per Fidelio, fu composta da Beethoven nel 1814 in occasione della terza e ultima versione dell’unica opera composta dal genio di Bonn; segue Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra di Gustav Mahler, basata sulle liriche di Friedrich Rückert, poeta tardo-romantico che gli fornì ispirazione per i Kindertotenlieder e per i Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra; nel corso dell’esecuzione, al fianco del maestro Metzmacher, il celebre baritono Thomas Hampson.

Chiude il concerto la monumentale Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944, Die Große (La grande) di Franz Schubert, che deve il suo nome non solo all’ampliamento dell’organico orchestrale, ma anche al suo linguaggio già teso verso soluzioni tardo romantiche.



Dunque sono due le tappe internazionali che inaugurano il nuovo anno per l’Orchestra del Maggio, che torna a varcare i confini nazionali dopo l’applauditissimo concerto del 20 luglio scorso a Marbella diretto da Zubin Mehta, tappa conclusiva della tournée estiva del Maggio. Concerti ‘oltre confine’ che riaffermano la grande qualità dell’Orchestra e dei suoi Professori, che nel corso degli ultimi due anni hanno toccato alcuni dei teatri e delle sale da musica più importanti della scena internazionale, come la celeberrima Musikverein di Vienna, raccogliendo ovunque calorosi consensi e applausi, sia dal pubblico che dalla critica. A queste, si aggiungono i vari appuntamenti in territorio italiano degli scorsi mesi estivi a Siena - del quale resta memorabile il lunghissimo applauso riservato al maestro Mehta da una gremita Piazza del Campo - Macerata, Ravello e Rimini.

Altre quattro le date da segnare in calendario per le trasferte dell’Orchestra: il 27 febbraio 2023 a Udine insieme al maestro Daniele Gatti che porterà il Maggio anche ad Atene l’1 e 2 marzo. Il 24 marzo questa volta con la direzione del direttore emerito a vita Zubin Mehta è previsto l’ormai tradizionale concerto nel Duomo di Orvieto.



La biografia dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Fondata nel 1928 da Vittorio Gui come Stabile Orchestrale Fiorentina, è impegnata fin dagli esordi nell’attività concertistica e nelle stagioni liriche e sinfoniche del Teatro Comunale di Firenze ed è, oggi, una delle più apprezzate dai direttori e dai pubblici di tutto il mondo. Nel 1933, alla nascita del Festival, prende il nome di Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. A Gui subentrano come direttori stabili Mario Rossi (nel 1937) e, nel dopoguerra, Bruno Bartoletti.

Capitoli fondamentali nella storia dell’Orchestra sono la direzione stabile di Riccardo Muti (1969-1981) e quella di Zubin Mehta, Direttore principale dal 1985. Nel corso

della sua storia l’Orchestra del Maggio è guidata da alcuni fra i massimi direttori quali: Victor De Sabata, Antonio Guarnieri, Gianandrea Gavazzeni, Tullio Serafin, Wilhelm Furtwängler,

Bruno Walter, Otto Klemperer, Issay Dobrowen, Erich Kleiber, Arthur Rodzinski, Dimitri Mitropoulos, Herbert von Karajan, Leonard Bernstein, Thomas Schippers, Claudio Abbado,

Lorin Maazel, Carlo Maria Giulini, Georges Prêtre, Wolfgang Sawallisch, Carlos Kleiber, Georg Solti, Riccardo Chailly, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa, Daniele Gatti e Fabio Luisi, che dall’aprile 2018 al luglio 2019 è stato Direttore musicale dell’Orchestra.

Attualmente Daniele Gatti è Direttore principale e Zubin Mehta Direttore onorario a vita. Illustri compositori come Richard Strauss, Pietro Mascagni, Ildebrando Pizzetti, Paul Hindemith, Igor Stravinskij, Luigi Dallapiccola, Krzysztof Penderecki e Luciano Berio dirigono loro lavori al Maggio Musicale Fiorentino, spesso in prima esecuzione. Fin dagli anni Cinquanta l’Orchestra realizza numerose incisioni discografiche, radiofoniche e televisive, insignite di prestigiosi riconoscimenti fra i quali, nel 1990, il Grammy Award. Nell’ottantesimo anniversario della fondazione riceve il Fiorino d’Oro della Città di Firenze. Frequenti le tournées internazionali guidate da Zubin Mehta, per rappresentazioni operistiche e concerti in Europa, Asia, Medio Oriente e Sud America. Recenti le tournées al Festival di Salisburgo per un concerto sinfonico e Tosca in forma di concerto, diretti da Zubin Mehta; ad Atene, al Grafenegg Festival, a Budapest e a Dubai per EXPO 2020. Recenti la tournée europea con Zubin Mehta ad Amburgo, Linz, Vienna, Città del Lussemburgo, Muri e Dortmund e i due concerti inaugurali della Sala Zubin Mehta del Teatro del Maggio. Nel luglio 2022 partecipa al Concerto per Firenze nella Cavea del Teatro del Maggio e alla tournée a Piazza del Campo a Siena, a Ravello, Rimini, Macerata e Marbella, sempre diretta da Zubin Mehta.



Il programma:



Ludwig van Beethoven

Fidelio, ouverture op. 72b

Ultima delle quattro ouverture realizzate per Fidelio, l’Ouverture op. 72 b fu composta da Beethoven nel 1814 in occasione della terza e ultima versione dell’opera, divenendone così la sinfonia d’apertura ufficiale. Con essa il compositore sostituì la più nota Leonore n. 3 (realizzata per la seconda versione di Fidelio del 1806), pagina di ampio respiro sinfonico e dalle dimensioni fin troppo dilatate che riassumeva, inoltre, il contenuto drammatico dell’opera. L’Ouverture op. 72 b, più concisa e musicalmente meno impegnativa della precedente, rispetta invece nella sua neutralità la tradizionale funzione introduttiva della sinfonia operistica, condividendo solo spiritualmente il contenuto dell’opera nella contrapposizione di principi opposti.



Gustav Mahler

Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra

Dopo il periodo segnato dallo stretto legame con Des Knaben Wunderhorn, la raccolta di liriche popolari tedesche messe in musica da Mahler e confluite anche nei movimenti delle prime sinfonie, a partire dal 1901 l’interesse del compositore si spostò sulle liriche di Friedrich Rückert, poeta tardo-romantico che gli fornì ispirazione per i Kindertotenlieder e per i Fünf Lieder nach Rückert per voce e orchestra. Se i primi nascono come un vero e proprio ciclo da eseguirsi senza interruzioni, i Fünf Lieder lasciano invece all’interprete, voce maschile o femminile che sia, libertà nell’ordine di esecuzione. Vari sono gli stati d’animo descritti nei cinque lieder, tutti però accomunati dall’atmosfera di disincantata contemplazione della vita terrena: l’evocazione estatica del profumo del tiglio in Ich atmet' einen linden Duft (Respiravo un dolce profumo), il senso di trepida attesa in Blicke mir nicht in die Lieder! (Non spiare nelle mie canzoni!), l’amore gioioso in Liebst du um Schönheit (Se mi ami per la bellezza) - composto per la giovane moglie Alma - l’amara presa di coscienza dell’uomo che medita sul proprio destino nel cuore di una notte cupa in Um Mitternacht (A mezzanotte), nonché la rassegnata malinconia del viandante, omaggio personale di Mahler a Schubert, in Ich bin der Welt abhanden gekommen (Sono ormai perduto al mondo).



Franz Schubert

Sinfonia n. 9 in do maggiore D. 944, Die Große

Che Schubert desiderasse cimentarsi con un lavoro sinfonico di grande respiro - alla maniera di Beethoven per intendersi - era cosa risaputa durante i suoi ultimi anni di vita. Dopo le sinfonie composte in gioventù, una sorta di apprendistato nel genere strumentale più alto, Schubert si sente pronto per una sinfonia in grande stile e nel 1828 firma la Sinfonia in do maggiore detta, appunto, ‘La grande’. Offerta alla Società degli amici della musica di Vienna, la nuova composizione sarebbe stata eseguita ufficialmente in quello stesso anno se la complessità e la lunghezza di alcuni passaggi non avessero spaventato l’orchestra, che, giudicandola troppo difficile, si rifiutò di eseguirla. La sinfonia venne così rimandata al mittente che la ripose in un cassetto, come già accaduto con altri suoi preziosi gioielli musicali. Solo anni dopo la morte di Schubert, Robert Schumann la scoprì per caso durante una visita al fratello del musicista scomparso e si prodigò per inviarla a Mendelssohn a Lipsia, dove quel capolavoro fino ad allora sconosciuto riacquistò nuova vita nella prima esecuzione del 1839. La Sinfonia n. 9 in do maggiore deve il suo appellativo non solo all’ampliamento dell’organico, con tre tromboni aggiunti, ma anche al linguaggio già teso verso soluzioni tardo romantiche. Pur attenendosi alle regole costruttive classiche, Schubert ne modifica gli equilibri interni smorzando la contrapposizione tematica classica in favore di una continua espansione dei materiali melodici impiegati, secondo una logica narrativa interna alla composizione dilatata e digressiva, definita da Schumann ‘divina lunghezza’.



La locandina:



La medesima per entrambi gli spettacoli



LUDWIG VAN BEETHOVEN

Fidelio, Ouverture op. 72b



GUSTAV MAHLER

Fünf Lieder nach Rückert

per voce e orchestra

Blicke mir nicht in die Lieder / Ich atmet’ einen Linden Duft /

Ich bin der Welt abhanden gekommen / Liebst du um Schönheit / Um Mitternacht



FRANZ SCHUBERT

Sinfonia in do maggiore D. 944 Die Grosse

Andante. Allegro ma non troppo / Andante con moto /

Scherzo: Allegro vivace. Trio / Finale: Allegro vivace



Direttore Ingo Metzmacher

Baritono Thomas Hampson



Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino



Durata degli spettacoli 1 ora e 35 minuti circa

23/01/2023 16.07
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


Met -Vai al contenuto