Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Diocesi di Firenze
Betori: “I care, la Toscana dei valori umani e della lotta alle disuguaglianze a 100 anni dalla nascita di don Milani”
Seduta solenne del Consiglio Regionale in occasione della Festa della Toscana. Firenze, cinema della Compagnia, giovedì 30 novembre 2023
"Nel portare il mio saluto al Consiglio regionale della Toscana, riunito in seduta solenne, esprimo anzitutto il mio compiacimento per la scelta di dedicare questa edizione della Festa della Toscana a don Lorenzo Milani, prete della Chiesa fiorentina, e altrettanto compiacimento esprimo per aver voluto coinvolgere in questa Festa studentesse e studenti delle nostre scuole.
Il titolo che viene dato a questa festa richiama tre componenti essenziali della sua persona e testimonianza: la presa in carico delle vicende umane delle persone e della società racchiuso nell’espressione I Care; la promozione della persona umana nella dignità che le è assicurata dai suoi diritti e vissuta nella responsabilità dei doveri; la lotta alle diseguaglianze tramite una concreta opera di formazione delle persone per la loro piena cittadinanza e il loro ruolo consapevole e attivo nella società civile e nella comunità religiosa.
Sappiamo anche come tutte queste finalità nel pensiero e nella prassi di don Milani siano raggiungibili solo attraverso il possesso della parola, che permette di interpretare il reale, facendo uscire dalla soggezione e dall’emarginazione per aprirsi in modo paritario nel confronto e nel dialogo.
Come vescovo non posso tuttavia dimenticare quanto Papa Francesco ha detto di don Milani, nella sua visita a Barbiana il 20 giugno del 2017: «La dimensione sacerdotale è la radice di tutto quello che ha fatto. Tutto nasce dal suo essere prete». Ed essere prete per lui non fu una funzione, ma il modo con cui egli scoprì di poter dare pienezza alla propria vita, in quanto, secondo quanto affermò Alice Weiss, la madre di don Lorenzo: “Mio figlio era in cerca dell’Assoluto. Lo ha trovato nella religione e nella vocazione sacerdotale”.
La vita di don Milani ci mostra come proprio la sete dell’Assoluto, che è l’anima di ogni autentica esperienza religiosa, lungi dall’allontanare dagli interrogativi e dalle attese che si presentano all’umanità immersa nella storia, ne costituisce una sorgente inesauribile di motivazioni che spingono a farsi presenti dove le incompiutezze e le fragilità dell’umano fanno appello alla solidarietà, a farsi carico gli uni degli altri, per una più vera libertà e una più sicura giustizia.
Sono queste anche le motivazioni che devono essere presenti alle nostre menti e ai nostri cuori sempre, in specie in questi giorni segnati dalla violenza che divide i popoli e fa ostacolo al cammino verso la pace che tutti auspichiamo per la gente d’Israele e la gente di Palestina. Farsi carico delle ragioni dell’altro, promuovere la dignità di tutti nella giustizia e nella libertà: le strade di don Milani sono anche le strade della pace.
Formare cittadini consapevoli, abbattere l’ignoranza, dare ai poveri la parola, fonte di dignità e di libertà. Questo è stato il modo in cui don Lorenzo Milani ha vissuto la sua missione di prete, un prete che aveva visto in anticipo l’emergenza educativa che oggi tanto ci preoccupa. Un recente rapporto della Caritas Diocesana di Firenze sulla povertà educativa ci dice che ancora oggi la povertà educativa è spesso il primo passo verso povertà più complesse. C’è ancora tanto da fare. L’importante è farlo con l’umiltà di don Milani, sapendo che dai poveri abbiamo tanto da imparare. Ha scritto in Esperienze Pastorali: «Devo tutto quello che so ai giovani operai e contadini cui ho fatto scuola. Quello che loro credevano di stare imparando da me, son io che l’ho imparato da loro. Io ho insegnato loro soltanto a esprimersi mentre loro mi hanno insegnato a vivere». Questa è l’eredità di don Lorenzo Milani che oggi dobbiamo raccogliere.
Giuseppe card. Betori
Arcivescovo di Firenze

01/12/2023 10.21
Diocesi di Firenze


 
 


Met -Vai al contenuto