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Accademia della Crusca
Il giovane Dante: da Firenze a Firenze (al Museo Horne)

Si può senz’altro ritenere che anche se Dante avesse scritto solo la Vita nova sarebbe passato alla storia come uno dei più grandi poeti lirici della nostra letteratura. L’opera giovanile, composta quando l’Autore non aveva ancora trenta anni è uno straordinario “libello” (così Dante stesso lo definiva) che si può leggere su diversi piani, seguendo linee molteplici, tutte ugualmente significative sia per la costruzione della Commedia, sia per la storia di tutta la successiva poesia in volgare, fino a noi.

In quest’occasione, tre studiosi (un filologo, uno storico della lingua e un’anglista) desiderano presentarne aspetti diversi e differenti possibili interpretazioni (anche attraverso la prima traduzione completa in inglese che risale al 1846). Il percorso dei tre “dialoganti”, mossi da un’identica passione, non mancherà di coinvolgere il pubblico e, magari, di suscitare la voglia di rileggere l’antico testo dantesco.

Saluti

Giuseppe Rogantini – presidente dell’Associazione Amici dell’Accademia della Crusca

Elisabetta Nardinocchi – direttrice del Museo Horne



Interventi

Domenico De Martino – La Vita Nova: un «libello» memorabile

Gigliola Mariani Sacerdoti – Annus mirabilis 1846: The Early Life a Firenze

Giulio Vaccaro – Io (non) so parlar d’amore. Scrivere con Dante dopo Dante

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21/05/2024 14.01
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