E' uscito un nuovo libro di poesie di Michele Brancale, 'The Singing of Things', 'Il Canto delle Cose', edito in italiano e inglese con testo a fronte da Gradiva Publications, che si compone di un'antologia di testi da cinque raccolte precedenti e due sezioni di inediti (da una parte
Ciudad Juarez,
Aldo Moro,
M,
Su un barcone nel Mar Mediterraneo,
Dio è il più grande e non implode, dall'altra sei liriche ispirate da altrettante canzoni come omaggio ai cantautori statunitensi, da Browne, a Joel e Springsteen). La traduzione è di Irene Marchegiani, autrice e docente di Lingua e Letteratura italiana alla California State University e direttrice di Dipartimento della Stony Brook University di New York. Firma l'introduzione lo scrittore Plinio Perilli.
Il canto delle cose è quello che si manifesta in quei momenti di silenzio che interrompono le fretta, sospinta anche dalla logica istantanea degli strumenti digitali, che fa attraversare luoghi e vite e li disperde nel rumore di fondo che accompagna i nostri giorni. In questo volume trovano posto i temi visitati negli anni da Brancale, e su tutti, la fiducia nelle possibilità di risposta degli esseri umani alle ferite della Storia.
“E poi – scrive Perilli - la cara sorpresa degli inediti, impegnati e misurati, luminosi e consci di tutto: le ombre che ci impaludano, una scricchiolante ma a tratti impennata, librata cognizione del dolore. Prendiamo un testo come 'Dio è il più grande'. Difficile dubitare del fascino di questa invocazione che non insegna vendette, non tradisce rabbia, non custodisce in cuore altro che la forza benefica, l’esperienza di un Dio fraterno e salvifico: 'Dio è il più grande, perché agisce, / semina e al tempo stesso aspetta'. E poi l'autore scrive, raccoglie, intesse un arazzo metropolitano fatto di adesioni e mancamenti, fedeltà e tradimenti all’umano, troppo umano, che attraversiamo e ci attraversa… Ma che ci spinge a crescere, a reagire, a scegliere il Bene” e ad ascoltare quel canto, quella voce, che che “arriva se non si chiude / la strada per essere umani ancora”.
https://www.gradivapublications.com/gradiva-publications
Michele Brancale (1966) vive e lavora a Firenze. Ha pubblicato le raccolte
La fontana d’acciaio (2007),
Salmi metropolitani (2009, con riedizione nel 2022 e uno scritto di Antonio Tabucchi),
La perla di Lolek (2011),
A regime di brezza mite (2012),
Rosa dei Tempi (2014),
L’apocrifo nel baule (2019) e
Il canto delle cose (The singing of things, ed. Gradiva, antologia con inediti in edizione bilingue, 2024). Tra le altre sue pubblicazioni i racconti
Soave e invecchiato (2007) e
Il braccialetto di Toledo (2012) e il romanzo
Esodo in ombra (2016). Ha curato con Martha L. Canfield la traduzione del volume di poesie
El paraìso te nombra (
Ti nomina il paradiso, 2019) di Carlos Higuera. Ha partecipato alle antologie narrative
Decameron 2013 e
La scia nera (2019); con poesie e traduzioni a
Il tempo e la sua storia (1987),
Poesia e sacro (2017),
Poeti cristiani latini dei primi secoli (2017),
Lunario dei desideri e
Poeti per l'infinito (2019).