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“Il lavoro della Consulta per la Montagna di Anci Toscana è prezioso per i nostri Comuni e le nostre comunità, anche nell’interlocuzione con Anci nazionale riguardo alla nuova legge del settore, che dopo l’approvazione al Senato approderà alla Camera. Ora è il momento per continuare e amplificare l’attenzione su questo tema fondamentale per il futuro dei territori montani, e come Anci Toscana faremo tutto il possibile perchè, prima del via libera definitivo, siano accolte le osservazioni migliorative proposte dal sistema dei Comuni”. Sono le parole della presidente di Anci Toscana e sindaca di Poggibonsi Susanna Cenni, che ha partecipato per la prima volta alla riunione della Consulta. E i moltissimi sindaci montani collegati al webinar hanno pienamente condiviso la necessità di alzare l’attenzione sulla nuova legge, che sarà fondamentale per tutelare concretamente i 147 Comuni montani toscani e assicurare uno sviluppo equilibrato e duraturo di tutti i territori. Un obiettivo questo che però, secondo Anci, non sarà pienamente raggiunto se non si correggeranno alcune criticità che preoccupano i sindaci, in particolare sui temi della classificazione dei Comuni e della ripartizione delle risorse.

Il delegato per le Politiche perr la Montagna e sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo ha ricordato che Anci Toscana è impegnata in un'azione di coordinamento delle altre Anci regionali: “Abbiamo condiviso e predisposto alcune osservazioni, che in parte sono state recepite nel testo del provvedimento; ma restano altre questioni irrisolte, su cui abbiamo già cercato di sensibilizzare i parlamentari toscani, perché facciano proprie le nostre richieste attraverso il lavoro parlamentare in vista del voto finale”.

Per aumentare l'interesse e far comprendere l'importanza del provvedimento, la Consulta ha deciso di realizzare una sorta di appello-manifesto da diffondere a tutti i soggetti a vario titolo interessati e coinvolti nella nuova legge, non solo i parlamentari ma tutti gli stakehoders, associazioni, imprese, parti sociali dei territori montani, perchè facciano sentire la loro voce.