Comune di Barberino Tavarnelle
Strage di Pratale. Il Mef scrive al Comune di Barberino Tavarnelle e conferma la volontà di procedere con l’erogazione dei risarcimenti a favore dei familiari delle vittime
Toccanti le parole della testimone novantenne Mirella Lotti che nella strage di Pratale ha visto morire, per mano nazifascista, il padre Giuliano e il nonno Carlo. Il sindaco David Baroncelli: “Si tratta della prima conferma giunta fino a questo momento dall’avvio del percorso giudiziario, una comunicazione che apre uno spiraglio di luce sulla mancata erogazione dei risarcimenti”
Il Mef si sta adoperando anche per la strage di Pratale e per effettuare i pagamenti delle domande di accesso pervenute nel rispetto dell’ordine cronologico di acquisizione delle istanze. Sarà cura dell’ufficio ministeriale assicurare il pagamento di tutte le domande di accesso fino a concorrenza degli stanziamenti finanziari previsti a legislazione vigente. E’ quanto si legge nella comunicazione indirizzata al Comune di Barberino Tavarnelle inviata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e sottoscritta dal dirigente del Dipartimento dell’Amministrazione generale, del Personale e dei Servizi, della Direzione del Servizi del Tesoro Ufficio VII.
Una lettera attesa da tempo che di fatto interrompe il silenzio in merito alle richieste sulla mancata erogazione dei risarcimenti in favore dei familiari delle vittime delle stragi nazifasciste. E accende una speranza: quella di restituire dignità e giustizia alla strage di Pratale consumata la sera del 23 luglio 1944, un desiderio coltivato sin da bambina, una vita per Mirella Lotti che oggi è alla soglia dei novant’anni, testimone diretta e familiare di due vittime dell’eccidio dei dodici contadini chiantigiani. Lei che quando assistette al massacro del nonno Carlo e del padre Giuliano, uccisi per mano nazifascista, aveva solo 8 anni. L’eccidio si consumò durante il passaggio del fronte, in una radura tra le colline di Badia a Passignano e Sambuca Val di Pesa, mentre le truppe alleate, i soldati neozelandesi del XXVIII Battaglione Maori, giunti dall’altro capo del mondo, entravano nel paese di Tavarnelle per liberarlo dall’oppressione e dalla barbarie nazista.
Uno spiraglio di luce si apre anche per il Comune di Barberino Tavarnelle, impegnato nella battaglia di memoria e civiltà nel ricordo delle vittime delle stragi, e a sostegno dei familiari, in particolare di Mirella Lotti e Katia e Sergio Poneti, nipoti questi ultimi del partigiano Egidio Gimignani, trucidato nel giugno 1944 a San Donato in Poggio. Il Comune lo scorso aprile aveva ottenuto il conferimento da parte dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella la medaglia d’oro al merito civile per i fatti di Pratale.
“E’ una notizia positiva – dichiara il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli, che dall’inizio del 2024, insieme ad una trentina di comuni toscani, ha rinsaldato la rete della memoria dei territori, teatro di stragi nazifasciste, impegnato a contrastare chi non riconosce e offende la memoria delle vittime”. “La lettera che abbiamo ricevuto qualche ora fa – fa sapere - rende nota la volontà da parte del Mef di procedere con l’erogazione dei risarcimenti nei confronti dei familiari delle stragi che interessano il nostro territorio e si tratta della prima conferma giunta fino a questo momento dall’avvio del percorso giudiziario. Nella lettera non vengono tuttavia indicati i termini dell’erogazione, non si evince quando il risarcimento sarà stanziato e con quali modalità, quello che ci auguriamo è che avvenga quanto prima considerata l’età di Mirella Lotti”.
Venuta a conoscenza della lettera, la stessa Mirella, 89 anni, è tornata a commuoversi al ricordo della perdita dei familiari e alla speranza di poter restituire dignità al sacrificio del padre e del nonno, freddati a colpi di mitraglie tra i boschi di Pratale. “Il tempo medica ma non cancella il dolore – tiene a dire – ho vissuto con un solo pezzo di pane al giorno per tanto tempo ma ciò che mi è mancato di più è stato lo sguardo del mio babbo Giuliano, l’ultimo che mi ha rivolto è stato per dirmi addio, sono cresciuta con il desiderio di poterlo rincontrare, ancora oggi mi chiedo come sarebbe stata la mia vita, la nostra vita, se non fosse stato fucilato. Il ristoro non porterà in vita mio padre, nulla lo potrà fare ma per me potrebbe rappresentare un modo per riscattare tanta sofferenza e soprattutto rendere onore alla sua memoria, alla memoria del nonno e a quella di tutte le vittime delle stragi nazifasciste”.
L’istanza di Mirella Lotti, seguita dai legali fiorentini, gli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun, era stata accolta nel novembre 2023 dal Tribunale di Firenze con una sentenza della giudice Susanna Zanza che stabiliva sia il risarcimento a suo favore sia la condanna della Germania all’assunzione di responsabilità. Qualche settimana dopo, nel dicembre 2023, era sopraggiunto il diniego dell’Avvocatura dello Stato che faceva appello alla sentenza per bloccare e procrastinare l’accesso al fondo perché convinta che la Germania non dovesse essere citata come parte in causa. Al momento, raggiunto un accordo con l’avvocatura dello Stato in grado di appello, è stata effettuata la richiesta di accesso al Fondo.
“In riferimento alla comunicazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze trasmessa al Comune di Barberino Tavarnelle - affermano gli avvocati Iacopo Casetti e Vittoria Hayun che seguono la vicenda dal punto di vista giudiziario - avente ad oggetto i ritardi nell’erogazione dei pagamenti delle vittime del Terzo Reich, prendiamo atto con favore della circostanza che i medesimi sono stati attivati nel rispetto cronologico delle istanze presentate presso il Fondo. Ciò che sinceramente risulta preoccupante sono le tempistiche ritenute eccessivamente lunghe anche in considerazione dell’età dei beneficiari dei risarcimenti che, in larghissima parte, è molto avanzata. Appare, invero, inspiegabile in tempi di digitalizzazione dei pagamenti, che il Ministero, anche nell’attesa di ordini superiori, si prenda un anno e mezzo per procedere con l’erogazione”.
Per il parlamentare Dario Parrini che affianca i comuni e il coordinamento regionale sulle stragi nazifasciste sin dalla sua attivazione “è un primo passo frutto di una battaglia che stiamo portando avanti da mesi. Ma restano ancora irrisolti troppi punti interrogativi e problemi, che hanno a che fare con la capienza del fondo e con l'atteggiamento del Mef verso le ipotesi di transazione e dell'Avvocatura nei processi, prima e dopo le sentenze di primo grado. Per assicurare giustizia a tutti c'è ancora molto da lottare. Vietato abbassare la guardia”.
Il prezzo del secondo conflitto mondiale pagato con la vita in Toscana è elevatissimo: il territorio regionale annovera 200 stragi e 4000 vittime seminate nel periodo che intercorre tra l'aprile e l'agosto del 1944. Il coordinamento dei comuni colpiti dalle stragi nazifasciste è finalizzato a raccogliere dati, testimonianze, esperienze e alla creazione di momenti di condivisione e confronto con le associazioni locali e i legali dei familiari delle vittime.
“L’obiettivo è quello di tenere alta l’attenzione pubblica – conclude il sindaco Baroncelli - far riflettere e continuare a far sentire la voce nostra e quella delle persone più anziane, affaticate dalla complessità del percorso, un appello alla giustizia a difesa delle nostre comunità”.
11/12/2024 10.07
Comune di Barberino Tavarnelle