Regione Toscana
Consiglio della Regione. Normativa Erp
Via libera alle modifiche della legge regionale del 2019
Ancora al centro del dibattito le disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica (Erp), con le modifiche alla legge regionale del 2019, approvate dall’Aula di palazzo del Pegaso a maggioranza: 21 voti a favore (Partito democratico, Italia Viva, Gruppo Misto – Europa Verde) e 7 astenuti (Fratelli d’Italia, Lega, Gruppo Misto – Merito e Lealtà).
Come sottolineato dal presidente della commissione Sanità e politiche sociali, Enrico Sostegni (Pd), le modifiche non riguardano l’impianto della legge in materia, ma scaturiscono da un serrato lavoro di verifica sull’applicazione, che ha portato ad individuare possibili correttivi, grazie ad un lavoro di concertazione portato avanti dall’assessorato e alle consultazioni in commissione, che hanno confermato la struttura della legge stessa, a partire da un confronto con Comuni, soggetti gestori del patrimonio Erp e sindacati degli inquilini, per proseguire con la discussione con i soggetti interessati delle ipotesi di cambiamento.
Queste le principali novità introdotte: si è rafforzato il compito dei Comuni in ambito Lode nella costituzione delle commissioni, con la richiesta di una relazione annuale sulle attività svolte; nel caso di esclusione di alloggi Erp dalla disciplina regionale si limita la compensazione di nuovi alloggi da immettere nel patrimonio ai casi di esclusione permanente, non applicandola in caso di esclusione temporanea. Si è poi introdotta la possibilità di esclusione anche per alloggi “non assegnabili” per degrado non recuperabile con i parametri di costo dell’Erp, o per alloggi sfitti localizzati in comuni con graduatorie esaurite da almeno due bandi, per destinarli prioritariamente a finalità sociali o di pubblica utilità.
Per quanto riguarda i bandi di concorso, il limite dei 10mila abitanti per procedere alla emanazione del bando è stato ridotto a 5mila per i comuni ricadenti nelle aree interne; si prevede inoltre che possono partecipare i soggetti già assegnatari che presentano domanda in comune diverso da quello di attuale assegnazione e i soggetti già assegnatari che intendono costituire nuovo nucleo. Ancora, viene innalzato il limite per il sovraffollamento, che si definisce a partire da oltre due persone per vano utile, viene esclusa la necessità di rilascio dell’alloggio al termine del periodo previsto per l’assegnazione temporanea in caso di nucleo utilmente collocato in graduatoria, viene ridotta l’indennità aggiuntiva dal 25% al 20 per cento per l’ospitalità temporanea.
Per la determinazione del canone di locazione viene eliminato l’automatismo nell’aggiornamento dei valori monetari in relazione alle variazioni dell’indice Istat, rimandato a provvedimenti da assumere da parte della struttura regionale competente, al fine di evitare differenziazioni fra i diversi territori della Regione; in caso di morosità di pagamento del canone di locazione è stata introdotta la durata massima di sei mesi per l’applicazione della penale: trascorsi i sei mesi scattano altre sanzioni (risoluzione del contratto e decadenza).
Ad aprire il dibattito il consigliere Giovanni Galli (Lega), che ha riconosciuto alcuni aspetti positivi e altri critici, primo fra tutti non aver affrontato il tema della riforma della governance Erp e del superamento dei Lode, accanto alla difficoltà nel capire gli effetti che produrranno queste modifiche. “L’impegno della Regione Toscana c’è, manca quello del Governo”, ha riconosciuto il consigliere, “ma era necessario più coraggio”; da qui il voto di astensione.
Di “pratica tiepida caratterizzata da una serie di modifiche ininfluenti” ha parlato Diego Petrucci (FdI), ribadendo come le politiche degli alloggi popolari siano una vicenda centrale, “gestita male da questa Giunta regionale, come dimostrano gli appartamenti vuoti e non assegnati”. “La necessità di un piano casa non è più rimandabile e in queste modifiche non c’è alcuna visione”, ha concluso il consigliere.
“Se fossi fuori dal mondo mi sarei alzato ad applaudire, ma così non è, ed allora vi invito a suggerire a Palazzo Chigi un piano case per famiglie in difficoltà”. Così il consigliere Andrea Vannucci (Pd), sottolineando che la Regione Toscana alcuni strumenti non li ha.
L’assessore al sociale, Serena Spinelli, dopo aver ringraziato tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato a questa legge, frutto di un lungo lavoro e di confronto con portatori di interessi, ha spiegato: “non abbiamo l’ambizione di stravolgere l’impianto della legge vigente, bensì solo quello di superare alcune criticità emerse nel corso di questi anni”. “La Regione Toscana parteciperà al dibattito sul piano casa – ha assicurato – ma abbiamo bisogno di risorse”.
09/07/2025 11.18
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