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Città Metropolitana di Firenze
Al Parco di Pratolino martedì 22 luglio il ricordo della Principessa Marija Demidova
A 70 anni dalla scomparsa una cerimonia in memoria di una donna ricca di umanità che ha costruito ponti e salvato tante vite. Appuntamento alle 10.30
Costruire ponti in un tempo difficile. Nel 70 esimo della scomparsa della Principessa Marija Pavlovna Demidova Abamelek Lazareva (22 gennaio 1877 - 21 luglio 1955), cittadina benemerita del comune di Vaglia, martedì 22 luglio 2025, alle 10.30, nel Parco Mediceo di Pratolino si svolgerà una cerimonia in sua memoria, che prevede il saluto di Giovanni Cresci, Vice Sindaco del Comune di Vaglia, quindi Georgij Blatinsky, Arciprete della Chiesa Ortodossa Russa di Via Leone X di Firenze, celebrerà la funzione religiosa 'Panikida' e la Prof.ssa Ksenia Astapenko, Direttore del coro della Chiesa Ortodossa di Firenze, dirigerà alcuni artisti per un omaggio musicale della cultura religiosa russa ed italiana con i seguenti brani: “Alla Madre di Dio” di Aleksandr Andreevic Arkhangelsky, "Regina mia” o “Salve Regina”, il “Padre Nostro“ di Rimsky Korsakov, “Cantiamo lode a te” di D. Hristov, "Chi è Dio così Grande, come nostro Dio?".
Gli artisti del Coro della Chiesa Ortodossa di Firenze sono Ksenia Astapenko, direttore e soprano; Svetolik Belosludov, baritono presso Maggio Musicale di Firenze; Alessandra Bystrova, tenore; Andrew Park, tenore; Daria Tarasevic, contralto.
La principessa Demidova è stata cittadina di Vaglia dal 1925 fino alla sua morte avvenuta nel 1955. Durante la sua vita ha promosso iniziative filantropiche, culturali e umanitarie nell'interesse della popolazione locale e della citta di Firenze, con eco a livello nazionale ed internazionale.
Il suo impegno ambientale e culturale per la gestione, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico artistico di Vila Demidoff è stato di grande consistenza. Numerose le sue donazioni alla collettività di Vaglia unite all'impegno nel sostenere costantemente con generosi contributi scuole, ospedali, chiese, istituti di orfani, esuli , famiglie sfollate durante la seconda guerra mondiale nei locali del Parco di Pratolino. Da rimarcare, inoltre, il suo intervento a favore dei grandi mutilati ed invalidi della prima guerra mondiale.
La cerimonia di martedì 22 luglio intende ricordare tutto questo e una sua cittadina benemerita, in particolare attraverso il canto. La musica liturgica ortodossa è sempre eseguita in coro a cappella. La voce umana è considerata unico strumento per cantare lode a Dio. Mentre nella liturgia cattolica con il tempo la liturgia è segnata dalle note di alcuni strumenti musicali in particolare l’organo a canne.
Caratteristica nella musica liturgica Ortodossa è il cantare salmodiante legato ai diversi momenti della liturgia «snamenny rospev» ed in questo è simile al canto gregoriano nella musica liturgica cattolica. Pertanto la "cantilena" è ancor oggi caratteristica della musica ortodossa, che propone cantabilità, continuità, ispira vastità.
Ecco di seguito alcune note biografiche sugli autori dei canti che saranno interpretati.
Dobri Hristov, compositore bulgaro di musica sacra corale e d’orchestra, insegnante e direttore d’orchestra.
Nato a Varna nel 1875 e scomparso a Sofia nel 1941. Studiò al Conservatorio di Praga diretto da Antonín Dvorák. Tornò in Bulgaria, fu insegnante e compositore, con l'ouverture "Ivajlo", vinse il concorso per l'inaugurazione del Teatro Nazionale di Sofia e contribuì all’affermarsi della cultura musicale bulgara con elementi folklorici nelle sue composizioni.
Aleksandr Andreevic Arkhangelsky fu compositore e direttore d'orchestra russo. Nacque a Staroye Tezikovo nel 1846, morì a Praga nel 1924. Ebbe la sua prima educazione musicale al Seminario Teologico, nel 1872 fu precettore di Cappella della Corte Imperiale e dal 1873 fu direttore dei cori di chiese e nel 1880 ebbe il suo coro a San Pietroburgo. Fu noto perché sostituì le voci dei ragazzi con quelle delle donne. Diresse ed adattò musica sacra russa e occidentale, scrisse arrangiamenti sacri con motivi di canzoni popolari e pubblicò antologie corali.
I suoi arrangiamenti di canti sacri, che includevano il ciclo completo di inni per l'intero anno furono conosciuti come "stile di San Pietroburgo" della musica sacra con composizioni libere più complesse, molte delle quali sono modellate sulla tradizionale polifonia dell'Europa occidentale. Compose oltre 300 composizioni sacre e arrangiamenti di canti sacri, molti dei quali pubblicati sotto forma di cicli liturgici completi.
Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov (Tichvin, Novgorod, 1844 – 1908) fu docente e compositore russo, valorizzò i timbri degli strumenti e il loro singolo colore nell’orchestra. Fu conoscitore della tradizione musicale d’occidente, si pose culturalmente a ponte tra la tradizione europea e quella d’oriente, riscoprendo ritmi popolari contadini e valorizzando la grandiosità della scrittura corale della sua tradizione culturale di appartenenza. Alcune delle sue opere più note sono ancor oggi eseguite con successo: Shahrazad, Il volo del calabrone dall'opera La favola dello zio Saltan e La grande Pasqua russa.
Fin dall’infanzia studiò musica e composizione, si accostò alle opere di Rossini, Meyerbeer, Glinka, Balakirev, Musorgskij, Berlioz, Beethoven, Schumann e Mendelssohn, Borodin e al Conservatorio di San Pietroburgo ebbe alcuni allievi importanti come Glazunov, Prokof’ev, Stravinskij e l'italiano Respighi. Con la Rivoluzione russa del 1905 appoggiò gli insorti e fu rimosso dal Conservatorio di San Pietroburgo, gli fu proibita ogni esecuzione delle sue composizioni.
Viaggiò molto anche in Italia, visse a San Pietroburgo impartendo lezioni private e compose sempre testi contestati e censurati per la loro satira pungente.

21/07/2025 8.23
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