Comune di Empoli
Avere il coraggio della Pace con una Empoli liberata, democratica e antifascista: una serata di riflessione legata alla memoria e alla storia della città
Nel Consiglio comunale aperto di ieri sera (lunedì 6 ottobre 2025 alle 21), sono stati ricordati quegli anni di guerra e di occupazione nazista ma anche del riscatto di una grande comunità
Parlare, riflettere, approfondire il tema della memoria storica di una città all’interno del più alto organo istituzionale di governo, il Consiglio comunale, per celebrare la Liberazione della città di Empoli, aperto alla cittadinanza, diventato una tradizione da qualche anno – che si è tenuto lunedì 6 ottobre 2025, alle 21 nei locali della scuola, primaria (la Carrucci di via Liguria, 11) nella frazione di Pontorme - ha avuto un significato più importante.
La comunità era lì, tutti insieme, per ricordare Empoli Medaglia d'oro al Merito Civile per il valoroso comportamento tenuto dalla popolazione durante la Resistenza e la sua Liberazione: un anniversario lungo ottantuno anni che segnano il riscatto di quelle persone presenti, unite negli ideali di giustizia e democrazia, come lo hanno dimostrato nelle piazze con le manifestazioni di questi giorni.
Sulle note dell’Inno di Mameli (prima) e dell’Inno alla Gioia (dopo) si è aperto il Consiglio comunale commemorativo, che ha ricordato in tutti i suoi passaggi, gli enormi sacrifici di Empoli per mantenere la schiena dritta e non piegarsi al fascismo, contribuendo così a costruire un paese libero.
La presidente del Consiglio comunale di Empoli, onorata di presiedere la seduta commemorativa ha ringraziato le autorità militari e civili, le associazioni, il sindaco, la giunta, consigliere e consiglieri comunali e gli uffici comunali per l'organizzazione, l'allestimento e la diretta Facebook. La presenza di ospiti di alto livello in questo Consiglio comunale aperto è un onore per la nostra città. Ogni empolese è consapevole del contributo di Empoli e dei suoi cittadini per la ricostruzione e ricostituzione democratica del Paese, in termini di libertà, di lotta, di indigenza e soprattutto di perdite umane. La Grande Storia è fatta anche da piccole storie di donne e uomini che hanno lottato, con empolesi che meritano di essere riscoperti e che hanno dato il loro contributo nella quotidianità del periodo della guerra. Questa città è Medaglia d'Oro al Merito civile per la Resistenza e la memoria storica è fondamentale, specialmente adesso in questi anni di nazioni in guerra e di assenza di dialogo.
Il sindaco del Comune di Empoli ha ringraziato tutte e tutti, sottolineando che il Consiglio comunale aperto per celebrare la memoria e la storia della Liberazione della città è diventata una tradizione che va avanti da qualche anno e che sia il modo migliore per ricordare. Il Consiglio comunale è simbolo di massima rappresentanza, per ricordare 81 anni fa che Empoli chiuse la pagina del fascismo e entrò nella fase democratica. È importante essere a Pontorme, per coinvolgere tutta la città. Dal centro alle frazioni nel ricordo di quella storia. Nel progetto comunale ‘Investire in democrazia’ è stato inserito il tema della pace che è molto significativo, perché è stato allargato a un tema urgente. Si vede che la costruzione di un mondo nuovo, oggi, gli scenari intorno a noi non lo dimostrano. Il 2 di settembre è il giorno in cui si ricorda la liberazione di Empoli e l’intitolazione della piazza dietro alla biblioteca comunale, lì nel cuore della città, in quel corridoio della memoria che lega piazza XIV Luglio, Largo della Resistenza e diventano un tutt’uno.
La liberazione non arriva come un dono, ma di conquista e di profondo senso critico. Nel 2021 sono stati ricordati i Fatti del ’21. Il permanere del senso critico, riunirsi nelle abitazioni per poter parlare e discutere era una forma di resistenza: il ritrovarsi per discutere era un modo per non perdere il senso critico ed era una forma di resistenza.
E organizzare uno sciopero come quello del 4 marzo ha contraddistinto la città di Empoli, il suo volto, perché non si arriva ad avere una organizzazione sindacale in modo casuale in quel tempo in cui non si poteva. Da quella storia del 1944 associare la partenza del Viaggio della Memoria pieno di studenti che vanno in visita ai campi di sterminio che tornano cambiati con una consapevolezza nuova. In questi giorni è stato realizzato il murale del writer Neve (Danilo Pistone), Eirene, dea della Pace che si lega bene al senso di quel luogo corridoio di memoria e si lega bene anche a ciò che accadde con le bombe del 26 dicembre del ’43: la scelta della pace, sempre, perché la guerra genera la morte di tanti innocenti. Ripartire anche da un cinema cittadino è significativo perché sarà presidio dei giovani, di incontro, di idee, di partecipazione, di impegno. Quest’anno il 26 dicembre si ricorderà Gino Terreni nei suoi cento anni anche con una targa, perché anche lui fu impegnato nella guerra di liberazione. Tante persone si sono impegnate nel recupero della memoria che diventa importante perché i testimoni non ci sono più e il libro di Carmelo Albanese Volontari della libertà. L' arruolamento nei Gruppi di combattimento a Empoli e in Valdelsa (Le Monnier-Mondadori, 2024) conserva in modo attento quella storia. Antonio Negro, Pietro Ristori, Gino Ragionieri, Mario Assirelli, Mario Fabiani hanno partecipato nella guerra di liberazione e poi sono diventati protagonisti della costruzione del paese democratico. Convintamente. Anche la toponomastica deve rispettare questa storia. Con questo bagaglio storico è doveroso essere estremamente attenti. Il sindaco ha concluso parlando di un nuovo gemellaggio quello con Betlemme, ha ricordato quello pluridecennale con Sankt Georgen An Der Gusen, di rafforzare il patto di amicizia con il popolo Saharawi e guardare a tante altre comunità: una città che dà e cerca la pace, prova a dare una risposta proprio per quell’enorme bagaglio di quella lunga storia a cui dare anche un senso di modernità.
Sono seguiti poi gli interventi di:
Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza (ISRT) che ha parlato di lotta partigiana nella liberazione. “In una fase tanto convulsa e angosciante, i fatti della Liberazione possono apparire davvero lontani e ci si può interrogare sul senso di ricordarli. Proprio nelle ore più buie, è importante farlo, tanto più in un territorio come Empoli che ha dato un contributo significativo alla Resistenza italiana. Approfondire la conoscenza di quegli eventi, dei protagonisti di una generazione che affrontò la guerra e in gran parte scelse di lottare contro nazismo e fascismo, fondando la democrazia di cui ancora beneficiamo, significa ridare senso al nostro essere cittadini attivi in questo tempo presente”.
“Voglio porre in evidenza il ruolo dell’Ottava Armata Britannica ed all’interno di questa dalla Seconda Divisione Neozelandese che combatté dal 21 luglio al 4 agosto 1944 molto durante a Tavarnelle, San Casciano Montespertoli e a Scandicci. I soldati neozelandesi sfondarono le ultime linee tedesche a difesa di Firenze e contribuirono in maniera determinate a creare le condizioni per l’insurrezione dell’11 agosto ea alla successiva Liberazione completa della città. Nei giorni dal 10 al 14 i soldati neozelandesi furono spostati nel territorio di Empoli e dopo duri scontri con le truppe tedesche liberarono la città. Le perdite complessive nel teatro di guerra fiorentino furono notevoli: 700 soldati feriti, 219 uccisi, 29 dispersi – ha affermato Stefano Fusi, sindaco di Tavarnelle dal 1999 al 2009, autore di ricerche e pubblicazioni sulla Liberazione del territorio fiorentino dall'occupazione nazifascista –“.
Roberto Franchini, presidente ANPI Empoli: “Oggi celebriamo l'81° anniversario della Liberazione di Empoli. Questa data segna la rinascita della nostra città, un giorno reso possibile dal coraggio della Resistenza e dal sacrificio dei nostri concittadini e concittadine. Ricordare non è solo un atto di omaggio, ma un impegno concreto. La nostra democrazia è stata pagata a caro prezzo. Per onorare quella eredità, dobbiamo trasformare la memoria in azione: investire nella cultura, nell'educazione civica e nel bene comune. È nostro dovere superare le divisioni sterili e concentrare le energie per costruire un futuro solido, fedele ai principi di pace e libertà scolpiti nella nostra Costituzione”.
“81° Anniversario della Liberazione di Empoli. Ricordare e celebrare questa data significa soprattutto non perdere mai la memoria di tutti i nostri concittadino che parteciparono alla lotta partigiana, alla Resistenza e alla guerra di liberazione, che persero la vita, che furono deportati nei campi di concentramento e di sterminio, che furono barbaramente assassinati nel corso di rappresaglie, che morirono sotto i bombardamenti, che furono costretti a fuggire all'estero – ha sottolineato Roberto Bagnoli, presidente ANED Empolese Valdelsa -. È il dovere morale e civile della memoria. Memoria degli eventi decisivi della nostra storia recente, che compongono l'identità della nostra Città e della nostra Nazione. Per questo è importante che questa giornata non sia solamente un giorno di celebrazione della liberazione di Empoli, di memoria e ricordo delle tante vittime, non sia solamente non dimenticare, ma sia motivo per fare memoria con un impegno coerente. Questo è ancora più vero in periodi come questo, in cui, a 80 anni dalla liberazione dei campi di concentramento e a 81 anni dalla liberazione di Empoli, si torna a parlare impunemente di deportazioni. Ci sono nel mondo molte guerre ancora in corso, sia in Europa, sia in particolare in Palestina, dove è in atto un vero e proprio genocidio. Riflettere su questi aspetti è un compito che riguarda tutti e mi sembra giusto ribadirlo nel giorno della commemorazione della liberazione di Empoli: una commemorazione che più di ogni altra ci parla di ciò che siamo e di ciò che vogliamo essere domani, come popolo e come comunità. Empoli, Città libera, democratica, inclusiva e antifascista”.
“Quella degli Internati Militari Italiani - ha spiegato Corinna Romagnoli, rappresentante ANEI Firenze (Associazione Nazionale Ex Internati militari) - è una vicenda che per decenni è stata messa da parte nel racconto della Resistenza all’oppressione nazifascista. Soltanto dagli anni Novanta i soldati deportati nei lager nazisti hanno iniziato a ricevere attenzione, e soltanto quest’anno è stata istituita una Giornata Nazionale in loro memoria (20 settembre). A ottant’anni dalla Liberazione è doveroso ricordare il loro fermo “NO” alla collaborazione col nazifascismo e la Resistenza senz’armi da loro messa in atto”.
Poi sono intervenuti anche i gruppi consiliari, in ordine alfabetico, che hanno portato il loro prezioso contributo: Buongiorno Empoli - Siamo Empoli ha parlato della liberazione di Empoli dal nazifascismo come giornata di gioia e di quanto il ruolo della resistenza vada rilanciato e non schernito, visti i tempi attuali; Alleanza Verdi Sinistra ha espresso subito quanto sia importante impegnarsi per mantenere questa liberazione che si celebra stasera, anzi, pensarne una nuova: quella della Palestina; Centrodestra per Empoli – La mia Empoli ha sottolineato quanto questa sia una data che appartiene alla comunità empolese che segna la fine di un incubo e ne ridisegna la rinascita; Partito Democratico il momento di questa ricorrenza è sempre importante perché si parla di storia e di memoria, di ricordarla e interpretarla in una maniera innovativa collegata al presente; Fratelli d'Italia ricordare la liberazione di Empoli è un dovere civile e politico che ci chiama a riflettere su uno dei periodi più drammatici che colpirono il Paese. Empoli pagò un prezzo altissimo nella sua storia; Questa è Empoli ha rimarcato quello che accade oggi, scene che non si pensava di tornare a vedere. Immagini che sono eventi fotocopia, anche se diverse. Questa giornata ci ricorda chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo andare; Movimento 5 Stelle quando celebriamo la liberazione celebriamo un’idea che nessuno può fare selezione, vietare il diritto di vivere. La liberazione è il sì alla Costituzione fondata sui diritti e sul lavoro ed è un messaggio che oggi ci interpella con forza e Una storia empolese-Alessio Mantellassi Sindaco celebriamo la storia, la comprendiamo come il nostro passato che va ricordato per non ripeterlo. Studiando la storia e ricordando il passato si può costruire una memoria collettiva che è la struttura di una coscienza civile.
Ad assistere erano presenti anche le istituzioni civili, militari e religiose e le associazioni locali.
07/10/2025 10.49
Comune di Empoli