Redazione di Met
Don Milani, la 'Lettera ai giudici' commentata da un giudice
Sabato 18 ottobre Beniamino Deidda sul palco del Teatro 'Giotto' di Vicchio
Compie 60 anni la “Lettera ai Giudici”, l’autodifesa che don Lorenzo Milani finì di scrivere esattamente il 18 ottobre 1965. E’ il testo indirizzato ai magistrati che avrebbero dovuto giudicarlo nel processo in cui figurava come imputato, con l’accusa di apologia di reato. E’ da lì, fra l’altro, che è stata estratta anche l’affermazione “L’obbedienza non è più una virtù”, la frase che dà il titolo al volume che raccoglie i documenti principali di quella vicenda nata dal comunicato dei cappellani militari fiorentini che definiva “vili” gli obiettori di coscienza al servizio militare scegliendo di andare in carcere piuttosto che servire la patria in armi. E proseguita prima con la risposta del Priore di Barbiana, “La lettera ai cappellani militari appunto” e poi, dopo le denuncia, con “La lettera ai giudici”.
In occasione del 60esimo anniversario, la “Fondazione don Milani”, che cura e gestisce la chiesa e la canonica di Barbiana, ricorda la “Lettera” con uno spettacolo teatrale patrocinato dal Comune di Vicchio e realizzato con il sostegno dell’Istituzione culturale “Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana” di Vicchio che ripercorre quella vicenda e rilegge il testo della “Lettera”, L’appuntamento è per sabato 18 ottobre alle 21 al Teatro “Giotto” di Vicchio (Firenze). A presentare e commentare il testo sarà un giudice conosciutissimo come Beniamino Deidda, già Procuratore generale della repubblica a Trieste, e della Corte d’Assise di Firenze. Ma anche appassionato e studioso del pensiero e della vita di don Milani. Nel corso della serata l’attrice Daniela Morozzi, leggerà anche ampi brani della “Lettera”, accompagnata dal chitarrista Giuseppe Scarpato.
“In due parole semplici ma rivoluzionarie come “I Care”, ossia m’interessa”, “mi sta a cuore” è racchiuso il cuore dell’insegnamento del priore - dicono Agostino Burberi e Lauro Seriacopi, rispettivamente, presidente e vice della Fondazione-. Nel tempo presente, segnato da conflitti, autoritarismi, polarizzazioni e nuove disuguaglianze, queesto richiamo suona con un’attualità sorprende: non possiamo permetterci di dimenticare che il fondamento della convivenza civile e democratica a una coscienza formata, critica e solidale”.
14/10/2025 12.55
Redazione di Met