I lasciti testamentari come espressione di generosità e responsabilità sociale. Se ne è discusso il 28 ottobre durante l'incontro informativo organizzato dalla Fondazione Solidarietà Caritas all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze.
Ad aprire i lavori è stato il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Firenze, Marco Seracini.
“Alla base di ogni testamento – ha detto Seracini – c’è il desiderio di lasciare qualcosa che perduri nel tempo e che, quindi, è un atto di apertura alla vita. Il lascito testamentario è un atto di amore concreto verso chi è più fragile e come sostegno duraturo all'azione caritatevole della Chiesa Fiorentina, azione verificabile da chiunque ogni giorno nelle tante strutture di sostegno gestite dalla Fondazione”.
A seguire, Stefano Malfatti, esperto di fundraising e comunicazione nel non profit, ha offerto un intervento appassionato sul superamento delle barriere psicologiche legate alla stesura del testamento. Con tono ironico ma profondo, ha ricordato che “il testamento allunga la vita”, invitando a considerarlo non come un atto di fine, ma come una scelta di libertà e consapevolezza. Ha evidenziato inoltre come le motivazioni che spingono a questa decisione siano spesso di natura comunitaria e spirituale, radicate nel desiderio di lasciare un segno positivo nella società.
Il notaio Marco Casini ha poi fornito un prezioso chiarimento tecnico, spiegando in modo semplice e accessibile le differenze tra le varie forme di testamento. In particolare, ha reso espliciti i frequenti errori nel testamento olografo che possono renderlo impugnabile, sottolineando come l'assistenza di un professionista sia cruciale per assicurare che la volontà del testatore sia rispettata e giuridicamente inattaccabile. Il notaio ha inoltre rimarcato con forza l'importanza di diffondere la cultura testamentaria anche attraverso la sensibilizzazione nelle scuole, affinché lo strumento sia conosciuto e compreso fin dalla giovane età.
Tra i partecipanti, Don Fabio Marella, vicedirettore Caritas Diocesana Firenze e consigliere della Fondazione, ha evidenziato l'importanza della relazione personale con il testatore.
“Il testamento solidale non è solo un atto burocratico – ha concluso il presidente Seracini – ma un gesto consapevole che prolunga l'impegno di una vita a favore del bene comune, garantendo continuità ai progetti di aiuto e sostegno promossi dalla Caritas. Ringraziamo tutti i relatori e i partecipanti per aver contribuito a un dibattito così illuminante e necessario”.
Per informazioni:
https://www.fondazionesolidarietacaritas.it/lasciti-testamentari/