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Pergola, Niccolini, Mila Pieralli, Rifredi
Teatro di Rifredi: Paolo Triestino, Edy Angelillo, Emanuele Barresi in "Que serà" di Roberta Skerl. Un racconto di amicizia e, soprattutto, di vita
Dal 4 al 6 aprile (venerdì, sabato, ore 21; domenica, ore 16:30)

Un racconto di amicizia e, soprattutto, di vita. Al Teatro di Rifredi, dal 4 al 6 aprile, Paolo Triestino dirige e interpreta con Edy Angelillo ed Emanuele Barresi Que serà di Roberta Skerl, spettacolo che affronta con ironia, poesia e leggerezza, temi scomodi, ma di forte attualità.

Tre amici, da sempre e per sempre. Un tempo giovani compagni di scuola, oggi adulti immersi ciascuno nelle relative esistenze tanto diverse tra loro, ma che non si sono mai allontanati. Una cena d’estate tra profumi e note brasiliane, un giardino ad accogliere le parole, le risate e i pensieri di Filippo, Giovanni e Ninni, durante uno dei loro consueti incontri. Improvvisamente tutto cambia perché qualcosa di molto imprevisto accade.

Scene di Francesco Montanaro, costumi di Lucrezia Farinella, luci di Alessandro Nigro. Produzione Diaghilev in collaborazione con Fiore & Germano.

In Que serà si ride e ci si commuove, perché – esattamente come accade nella vita – tutto non è mai solo bianco o nero. È capitato a tutti. Non è scontato, invece, che nella vita succeda di incontrare un legame di amicizia profondo e indissolubile come quello che unisce i tre protagonisti della storia.

Filippo (Paolo Triestino, anche regista) è il padrone di casa, con una grande passione per il Brasile e per tutto ciò che lo circonda, compresa la cucina. Infatti, è intento a preparare con amore e dedizione una prelibatissima (per lui, sia chiaro!) feijoada. È un medico, e single. Per lui Ninni (Edy Angelillo) e Giovanni (Emanuele Barresi) sono diventati, nel tempo, la sua famiglia. A loro confida tutto, si apre, si confronta.

Ninni è donna forte, ma problematica per le innumerevoli incombenze e le brutte sorprese che la vita continuamente le propone. Divorziata, si divide tra un negozio di biancheria intima e la madre, ormai molto anziana, per di più afflitta dall’Alzheimer e che vuole pagare il condominio con i buoni sconto dell’ammorbidente. Insomma, non ha respiro. Lo stesso dicasi per Giovanni, il goliarda del trio. Commercialista di successo, non trova mai il tempo da dedicare a sua moglie (amata) e alle sue tre figlie adolescenti (adorate anch’esse), che però a ogni angolo di vita chiedono e rinfacciano.

Sembra davvero uno dei loro consueti incontri mensili, ma, improvvisamente, Filippo dà una notizia tanto inattesa quanto scioccante che travolge Ninni e Giovanni, mettendo a dura prova il loro rapporto. Ma è attraverso questa difficoltà che il testo celebra il valore inestimabile dell’amicizia, di quegli affetti che sono “famiglia”, anche se non si è nati sotto lo stesso tetto.



Note di regia (di Paolo Triestino)

Il grande regista Frank Capra affermava che, per arrivare al pubblico, la via migliore è quella della commedia: “Quando la gente si diverte, è più disponibile, crede in te. Non puoi ridere con qualcuno che non ti piace. E quando ridono, cadono le difese, e allora cominciano a essere interessati a quello che hai da dire, al messaggio”.

Se riflettiamo, la grande stagione della commedia all’italiana, ha fatto di queste parole il suo cristallino paradigma. La Grande Guerra di Mario Monicelli ne è un esempio travolgente. Cosa c’è di più straziante di una guerra? Eppure, nel film la leggerezza è ovunque, dalla piccola visuale di piccole vite si riceve uno sguardo emozionato e divertito, nonostante l’angoscia per ciò di terribile che l’umanità ha prodotto (e continua, ahimè, a produrre). Ecco: con le dovute proporzioni, Que serà, che la penna di Roberta Skerl ha vergato in stato di grazia, è in qualche modo un omaggio a quella grande stagione.

L’alternanza di sorriso, ilarità, malinconia, sorpresa, nostalgia e dell’immancabile “colpo di scena” è davvero mirabile. Si ride di cuore, e un momento dopo ci si scopre indifesi, quasi trafitti da qualcosa che non identifichiamo, ma che, incredibilmente, riusciamo a dimenticarci un momento ancora dopo. E così avanti, a non finire… fino a che l’applauso arriva liberatorio, quasi catartico.

Da regista ho chiesto ai miei collaboratori una scena (Francesco Montanaro) e delle luci essenziali, ma significanti (Alessandro Nigro), perché proprio le parole diventassero protagoniste. Ancora da regista ho chiesto a me stesso e ai miei colleghi la massima verità e il rispetto per il tema, perché desideravo fortemente che il pubblico in sala si riconoscesse in noi.

Per tornare al Maestro (lui sì, davvero) Frank Capra, il pubblico doveva credere alla nostra amicizia, doveva fidarsi di noi e ridere con noi. Gli spettatori dovevano anche loro sentirsi invitati a quella cena “brasiliana” che si dipanava sotto i loro occhi. Desideravo altrettanto fortemente che, uscendo di sala, in qualche modo provasse empatia per quelle tre esistenze che, per un’ora e mezza, hanno provato a entrare nella loro anima. E che la domanda “cosa sarei disposto a fare per il mio migliore amico?” fluisse spontanea dal loro cuore. Se ci siamo riusciti, anche solo in parte, lo dovrò soprattutto ai miei magnifici compagni di scena: Edy Angelillo ed Emanuele Barresi.



Durata: 1h e 30’, atto unico.

BIGLIETTI

Intero € 19

Ridotto over 65 e convenzioni € 17

Ridotto soci Unicoop € 16

Ridotto under 30 € 15 (€ 12 con TT Young Card)

Ridotto Passaparola Unicoop € 14 (valido per la recita del 4 aprile)


DOVE ACQUISTARE

BIGLIETTERIA

Teatro di Rifredi

Via Vittorio Emanuele II, 303

dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19

Tel. 055.4220361/2

rifredi@teatrodellatoscana.it



ONLINE

teatrodellatoscana.vivaticket.it



PUNTI VENDITA VIVATICKET

Le riduzioni over65 e under30 sono valide tutti i giorni.

La riduzione soci Unicoop Firenze è valida per le recite della domenica.

Gli abbonati al Teatro della Toscana hanno diritto al biglietto ridotto.

Convenzioni aggiornate su www.teatrodellatoscana.it

31/03/2025 12.29
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