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Soprintendenza BAPSAE di Firenze Pistoia e Prato
SAN MARCO: LA FACCIATA RITROVATA
Giovedì 30 maggio 2013, a partire dalle h. 18.00 la cerimonia ufficiale e la presentazione dell’intervento di restauro
Per lunghi mesi la facciata di S. Marco, eseguita nel 1778 da fra Gioacchino Pronti da Rimini, è rimasta completamente invisibile, occultata dal cantiere di restauro. Le vibrazioni provocate dal traffico cittadino, fattosi più intenso in anni più recenti, avevano contribuito a velocizzare alcuni processi di degrado già operanti sui suoi decori, obbligando la Soprintendenza a prescrivere una messa in sicurezza dell’intera superficie.
Il cantiere, finanziato dall’ente proprietario - il Ministero dell’Interno, Fondo Edifici di Culto – si è concluso in meno di due anni. Grazie all’idonea copertura economica garantita dal Fondo, la Soprintendenza fiorentina è potuta intervenire con puntuale rigore, verificando la staticità di tutta la facciata, sia nelle sue componenti materiche che strutturali. I complessi lavori si sono svolti sotto la direzione dell’arch. Vincenzo Vaccaro, coadiuvato dal funzionario restauratore dott. Enzo Cacioli. È stata applicata particolare attenzione nel consolidamento di tutte le parti lapidee decoese, nella integrazione delle lacune di intonaco e nella completa ridipintura della superficie, sulla quale sono state individuate delle vecchie cromie. Gli elementi scultorei presenti - San Domenico di Agostino Nobili e il San Vincenzo Ferreri di Giovan Battista Capezzuoli, posti in basso, nonché del bassorilievo con Sant’Antonino che entra in Firenze dello stesso Nobili collocato sotto il timpano di coronamento - sono stati preventivamente consolidati e puliti. Alla chiusura dei lavori è stato riattivato e potenziato il sistema di allontanamento volatili, indispensabile per abbattere almeno uno fra i tanti fattori di degrado.
In occasione del restauro la casa editrice Polistampa di Firenze ha prodotto un volume,
Il restauro della facciata di San Marco, reperibile sia in chiesa che in libreria.

Giovedì 30 maggio 2013, con un programma che prende avvio alle h. 18.00, la facciata sarà idealmente riconsegnata alla città, benché essa appaia già sgombra dal cantiere, i cui lavori si sono conclusi da giorni. Alla cerimonia solenne alla quale parteciperanno le autorità cittadine insieme ai rappresentanti dell’ente proprietario – S.E. Prefetto Lucia Di Maro, Direttore Centrale del Ministero dell’Interno – dei domenicani di San Marco – il Padre Provinciale per l’Italia centrale Daniele Cara – e della Soprintendenza che ha condotto i lavori – arch. Alessandra Marino, Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Firenze, Pistoia e Prato.

FIRENZE - BASILICA DI SAN MARCO
Lavori di somma urgenza per il completamento della messa in sicurezza della facciata principale – Perizia di spesa n. 4165 del 20.9.2012 dell’importo di Euro 150.000,00.

La facciata settecentesca – scheda storico-artistica

Negli anni 1777-1778, la chiesa di San Marco viene dotata di una nuova facciata realizzata in stile neoclassico, su disegno di Gioacchino Pronti, da fra Giovan Battista Paladini, come ricorda un'iscrizione sulla finestra centrale.
E’ divisa in tre ordini segnati da cornicioni e scandita da paraste e doppie paraste in tre fasce verticali e presenta un unico portale sormontato dal gruppo scultoreo in marmo raffigurante il Leone di San Marco. Le paraste sono concluse in alto da semi-capitelli in marmo che sorreggono i cornicioni aggettanti composti da elementi architettonici in pietra forte e da modanature in stucco. Le paraste laterali del primo e secondo ordine sono concluse al livello del secondo cornicione da due grandi vasi in marmo.
Le fasce laterali sono decorate nel primo ordine da due edicole con timpano triangolare che ospitano le statue in marmo di San Domenico e San Vincenzo Ferrer, nel registro mediano da nastri e festoni in marmo e da finestrone centrale in pietra con timpano semicircolare sorretto da due semi-colonne; il registro superiore, infine, presenta un bassorilievo centrale decorativo in marmo e un timpano triangolare superiore sormontato da croce in ferro su base in marmo e muratura ed affiancato lateralmente dai due suddetti vasi in marmo bianco di Carrara.

Il restauro della facciata settecentesca
scheda tecnico-scientifica

LO STATO DI CONSERVAZIONE

La facciata principale della basilica di San Marco è composta con tre tipi di materiali:
- La pietra forte, usata per la balza basamentale, il portale centrale di accesso principale alla chiesa e la parete ad esso circostante, il finestrone centrale e la parte inferiore dei cornicioni marcapiano che scandiscono la facciata ai vari livelli;
- Il marmo bianco di Carrara, usato per le statue, il bassorilievo centrale superiore, i decori intermedi laterali a nastri e festoni, i vasi laterali superiori e il basamento della croce in sommità;
- L’intonaco, riccamente modellato, è distribuito per tutto il resto della facciata, ai vari livelli.
La situazione generale della facciata, già oggetto di analisi sintetica eseguita in occasione del primo sopralluogo effettuato con l’ausilio di piattaforma aerea fornita dai Vigili del Fuoco di Firenze, si presentava particolarmente compromessa ed interessava tutti i materiali costituenti i modellati architettonici: la pietra, i marmi e gli intonaci.
Tale situazione ha recentemente assunto un particolare grado di criticità anche a seguito dell’intenso traffico di mezzi pubblici e privati che scorre davanti al sagrato della chiesa, particolarmente incrementato a motivo dei provvedimenti comunali di maggiore interdizione del traffico d’attraversamento, di cui è stato oggetto il centro storico della città.
Le vibrazioni causate dalla decelerazione ed accelerazione dei suddetti mezzi di trasporto urbano interessano l’intero manufatto a partire dalle fondamenta e vengono trasmesse quotidianamente alle strutture di facciata, costituendo causa determinante e concomitante alla fratturazione e caduta di elementi considerevoli del paramento lapideo.
A tale fenomeno si unisce sincronicamente l’emissione di sostanze inquinanti derivate dalla combustione degli idrocarburi usati per la locomozione.

Anche alla luce delle considerazioni sopra esposte e delle situazioni di criticità presentate dalle condizioni di conservazione dei materiali e dalle situazioni ambientali del contesto urbano in cui l’immobile attualmente si trova, l’intervento di messa in sicurezza appena concluso sulla facciata di San Marco non può comunque ritenersi definitivo e capace di dare una radicale risposta al problema. Il cantiere appena concluso ha potuto solo risolvere i danni già in essere, mitigandone la futura degenerazione e garantendo, almeno per il momento, il ripristino delle inderogabili condizioni di tutela e conservazione del bene, che rappresenta una considerevole emergenza architettonica del tessuto storico della città.

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO EFFETTUATO

L’intervento ha seguito le seguenti fasi di operatività:
- la revisione dei materiali di copertura soprastanti il timpano superiore e le due volute laterali della facciata della chiesa, con riordino del manto di copertura in tegole e campigiane e della cuspide centrale in marmo, elementi laterizi e intonaci;
- il restauro e consolidamento delle superfici ad intonaco previa rimozione delle precedenti coloriture a base acrilica con sverniciatori idonei, l’asportazione di tutte le porzioni di intonaci sfarinati ed irrecuperabili, il consolidamento con iniezioni a tergo di resina acrilica per l’ancoraggio delle parti tendenti al distacco, la rimodellatura di tutte le porzioni mancanti con malta di grassello stesa manualmente e con l’ausilio di modini artigianali creati appositamente;
- il trattamento protettivo delle superfici con stesura di una mano di fissativo liquido a base di silicato di potassio per la regolarizzazione degli assorbimenti, l’applicazione di una seconda mano di fondo riempitivo dello stesso silicato per uniformare la grana degli intonaci e sigillare le diffuse micro-lesioni, la coloritura finale di più mani a base di silicato liquido di potassio e pigmenti minerali inorganici resistenti alle radiazioni;
- il consolidamento localizzato delle superfici e degli elementi architettonici in pietra forte, con micro-perniature e incollaggio degli elementi distaccati con l’impiego di particolari resine epossidiche;
- il consolidamento degli elementi decorativi in marmo bianco di Carrara presenti nella zona superiore della facciata - i due vasi laterali in sommità e il bassorilievo centrale rappresentante Sant’Antonino – con lavaggio, pulitura generale, consolidamento e incollaggio delle parti sfarinate o distaccate con silicato di etile e resine idonee con l’inserimento di micro-perni di acciaio dove è stato necessario.

28/05/2013 14.21
Soprintendenza BAPSAE di Firenze Pistoia e Prato


 
 


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