L’attività di ricerca, svolta in collaborazione con l’Università di Pavia nella persona del Professor Graziano Rossi, ha previsto l’assegnazione della borsa di studio in ambito naturalistico dedicata al grande naturalista forlivese “Pietro Zangheri” che è stata vinta dall’agronomo Stefano Braccini ( Firenze), il quale si occuperà della ricerca nel territorio del Parco di antiche cultivar agricole locali ( denominate landraces) e di intervistare i loro coltivatori, raccogliendone le testimonianze. La finalità ultima del progetto è quella di coltivare le sementi delle piante individuate per il futuro, a lungo termine. Questo è possibile immagazzinando i semi in apposite banche, come quella dell’Università di Pavia, o in altre che operano a livello internazionale, come la banca norvegese delle Isole Svalbard (Svalbard Global Seed Vault). Qui i semi saranno sottoposti ad un processo di disidratazione e congelamento e potranno essere conservati per un periodo anche superiore ai 200 anni. Tutto questo per garantire la custodia di un patrimonio genetico che rappresenta la memoria storica contadina oltre la base delle nostre tradizioni gastronomiche, ma che purtroppo sta andando progressivamente a perdersi, insidiato dalle moderne cultivar selezionate per la loro produttività, ma allo stesso tempo meno gustose, meno nutrienti e spesso più sensibili agli attacchi dei parassiti ed agli stress ambientali. Il progetto promosso dal Parco Nazionale è iniziato nel mese di marzo 2015 ed ha già portato all’individuazione di alcune varietà antiche di mais. L’attività di ricerca proseguirà per tutto il 2015; pertanto si invitano tutti a contribuire allo sviluppo di questo progetto. Chiunque coltivi all’interno del Parco, o nelle sue vicinanza, antiche varietà di cereali, frutta ed ortaggi o abbia semplicemente informazioni utili in merito, invii una segnalazione all’ente Parco:
ufficiopromozione@parcoforestecasentinesi.it
“Utilizzare questa biodiversità delle vecchie cultivar per rimetterle in agricoltura – questo il commento del Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna Luca Santini – e creare un’economia produttiva. Conservazione della natura sì, ma non solo, infatti le banche della memoria hanno lo scopo di conservare i semi per allungare la loro vita e poterli utilizzare in futuro. L’importanza della salvaguardia delle antiche varietà agricole locali peraltro si evince anche dal fatto che queste sono al centro della manifestazione Expo Milano 2015, dove la gastronomia ed i prodotti agroalimentari tradizionali dei vari paesi partecipanti sono messi in primo piano”.