Associazione Avviso Pubblico
Boom di minacce e intimidazioni agli amministratori locali
Incendi, lettere anonime e aggressioni
«Il 2016 è iniziato con un vero e proprio assedio nei confronti degli amministratori locali. In particolare al Sud e con cifre preoccupanti nel Nord-Est d’Italia. Siamo molto preoccupati e lo abbiamo denunciato in diverse sedi istituzionali e pubbliche – dichiara Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico -. Le donne e gli uomini che amministrano pro-tempore le loro comunità avendo come punto di riferimento la Costituzione non possono e non devono essere lasciati soli. Chiediamo al Governo di mettere in atto tutte le misure di sicurezza possibili e al Parlamento di esaminare e approvare rapidamente le proposte di legge avanzate dalla commissione parlamentare d’inchiesta presieduta dalla senatrice Doris Lo Moro. Non è più accettabile questa serie di attacchi sempre più frequenti e pericolosi nei confronti degli agli amministratori locali e non è più tollerabile l’impunità di chi compie questi gesti vili e criminali. Chi sa parli, i cittadini denuncino quello che hanno visto o sentito alle autorità. Quando si colpisce un amministratore pubblico – conclude Montà – si colpisce un’intera comunità, un’istituzione, non una singola persona».
Dal 1° gennaio al 7 febbraio, Avviso Pubblico ha censito 30 atti intimidatori e minacciosi nei confronti di amministratori locali.
In particolare, nel 37% dei casi le intimidazioni sono state nei confronti dei Sindaci, nel 16% dei casi nei confronti di assessori; nel 12,5% dei casi nei confronti sia di attivisti politici che di personale della pubblica amministrazione. In due casi sono finiti nel mirino due ex Sindaci e, in un caso ciascuno, un consigliere regionale ed un parente stretto di un Sindaco.
AL SUD LA MAGGIORANZA DELLE INTIMIDAZIONI. LA CALABRIA NEL MIRINO. IN AUMENTO I CASI IN VENETO
I casi di intimidazione e minaccia sono stati registrati in 9 regioni, 17 province e 25 comuni.
La distribuzione geografica per macroareee è la seguente: 70% al Sud; 27% al Nord; 3% al Centro.
In particolare, a livello regionale, le minacce e le intimidazioni sono così suddivise: 30% in Calabria – soprattutto nel reggino – 17% in Puglia (nel barese e nel brindisino), Sicilia e Veneto regione, quest’ultima, nella quale sono stati accertati 5 atti intimidatori (di cui 3 in provincia di Padova); 7% in Lombardia; 3% in Emilia Romagna, Campania, Lazio, Sardegna.
L’INCENDIO E’ IL PRINCIPALE MEZZO DI INTIMIDAZIONE
Gli strumenti attraverso i quali sono stati minacciati ed intimiditi gli amministratori locali sono stati diversi. Nel 50% dei casi si è fatto ricorso all’incendio, mentre nel 39% dei casi sono state utilizzate lettere anonime contenenti minacce e, nel 7% dei casi, si sono registrate aggressioni fisiche e verbali.
L’incendio è stato utilizzato nel Mezzogiorno, mentre nel centro-nord si è fatto principalmente ricorso alle lettere anonime e, in tre casi – nei confronti del Sindaco di Civitavecchia, di Calcinato (Bs) e di Erba (Co) – anche all’aggressione fisica e verbale.
Esaminando la tipologia di incendi si registra che nel 70% dei casi sono state bruciate auto di proprietà personali, nel 15% strutture comunali e per un altro 15% case di proprietà personali. A fuoco sono andati anche mezzi comunali come scuolabus e autocompattatori per la raccolta di rifiuti.
In un caso, in Veneto, è stato utilizzato un grosso petardo, inserito e fatto scoppiare nella cassetta postale dell’abitazione privata di un Sindaco.
AMMINISTRATORI MINACCIATI PIU’ VOLTE
In Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia sono stati colpiti, in modo diretto o indiretto, amministratori già intimiditi nel passato. E’ il caso del consigliere regionale calabrese Arturo Bova, già Sindaco di Amaroni (Cz); di Salvatore Fuda, Sindaco di Gioiosa Jonica (Rc); di Carmine Brandi, Sindaco di Carovigno (Br); di Pietro Ortu, già Sindaco di Oristano e di Pasquale Amato, Sindaco di Palma di Montechiaro (Ag).
A REGGIO EMILIA IL SINDACO SOTTO SCORTA
A Reggio Emilia, ai primi di febbraio, il Sindaco Luca Vecchi è stato il destinatario di una lettera scritta da un imprenditore calabrese arrestato e imputato nel processo Aemilia. La lettera è stata consegnata dal legale dell’imputato che l’ha portata alla redazione di un giornale locale. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha considerato di natura minacciosa la missiva ed ha deliberato di assegnare una vigilanza rafforzata al Sindaco, il quale ha dichiarato: “Una persona che scrive dal carcere, a cui l'Amministrazione comunale – è bene che lo si ricordi ogni volta - ha sequestrato beni ingentissimi, affrontando la battaglia nei tribunali e vincendola. Gettare ombre, fare illazioni, travisare la realtà, infangare e discreditare per isolare l'avversario e poterlo poi colpire indisturbati è il metodo classico, tristemente noto della mafia. Questo, a mio avviso, è il senso, l'obiettivo di quella lettera. Un'azione che vuole confondere e colpire una comunità e un'Amministrazione pubblica che hanno sequestrato beni illeciti, che si costituiscono parte civile al processo Aemilia, che firmano un Protocollo di legalità rigidissimo con la Prefettura, che lavorano alle White list provinciali e firmano la Carta di Avviso Pubblico, per citare alcuni fatti. Questa vicenda non è “personale”, come vorrebbe che venisse raccontata l'imputato che mi minaccia, ma abbraccia una questione che ha a che vedere con la reazione 'collettiva' a queste dinamiche”.
Cronologia delle minacce e delle intimidazioni subite
da amministratori pubblici e
da personale della Pubblica Amministrazione
1° gennaio – 7 febbraio 2016
GENNAIO
1 GENNAIO – GIOIOSA IONICA (RC). Un incendio doloso viene appiccato a due automezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti. Erano stati donati da un’azienda trentina.
1 GENNAIO – OSPEDALETTO EUGANEO (PD) Un grosso petardo viene buttato dentro la cassetta postale dell’abitazione del Sindaco, Antonio Battistella, distruggendola completamente. Secondo le testimonianze di una coppia, che quella notte stava rientrando a casa, un'auto si sarebbe fermata davanti all'abitazione del primo cittadino. Dalla vettura sarebbe scesa una persona che avrebbe messo il petardo nella cassetta per poi risalire e fuggire.
2 GENNAIO – GERACE (RC) Nella notte viene incendiata l’isola ecologica del Comune.
11 GENNAIO – MARTONE (RC) Ignoti incendiano lo scuolabus comunale. Secondo gli inquirenti è probabile si tratti di un atto di intimidazione nei confronti del Sindaco, Giorgio Imperitura, il quale dichiara: «Potevano distruggere l’auto del Comune che era parcheggiata accanto, invece, hanno voluto fare il gesto eclatante, colpire gli innocenti mandando in fumo l’unico mezzo con cui potevano raggiungere le scuole di Gioiosa». Il procuratore della repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, dichiara: «Questi atti li leggo come una forma di debolezza della ’ndrangheta, legati al fatto che non riesce più ad ottenere gli stessi risultati di prima».
14 GENNAIO – ESTE (PD) Una lettera anonima viene recapitata al Sindaco Giancarlo Piva, con il seguente messaggio: «Devi morire presto!!», scritto con un pennarello nero, in stampatello, su un foglio bianco. «Non è la prima volta che ricevo minacce di morte – dichiara Piva - e ogni volta il mio pensiero va in maniera prioritaria alla mia famiglia e al fatto che il mio impegno politico e amministrativo li possa esporre a qualche rischio. Per quanto mi riguarda vado avanti con determinazione e senza alcun timore».
16 GENNAIO – AMARONI (CZ) Nella notte viene incendiata l’auto di Arturo Bova, ex Sindaco e attuale consigliere regionale nonché presidente della commissione contro la ‘ndrangheta. Nell’aprile del 2015, Bova aveva subito l’incendio di altre due autovetture.
16 GENNAIO – CROTONE Incendiata l’auto di Gian Carlo Sitra, già Sindaco della città, nonché ex deputato per due legislature eletto nelle liste del Pds, e assessore provinciale ed ex Presidente del Consiglio Comunale. Sitra dichiara: “Ho sempre svolto correttamente ogni mia attività nel rispetto delle persone e della legge. Chi lo ha fatto deve sapere che non sono spaventato e che confido nell'efficienza della magistratura e delle forze dell'ordine, che sono certo assicureranno alla giustizia questi ignoti criminali”.
17 GENNAIO – VILLAPIANA (CS) Due lettere anonime dal contenuto minatorio vengono recapitate nella cassetta della posta presso l’abitazione al segretario del Partito democratico, Domenico De Santis.
17 GENNAIO – PALMA DI MONTECHIARO (AG) Quattro autocompattatori della Dedalo Ambiente, che si occupa della raccolta dei rifiuti in alcuni Comuni dell’Agrigentino, vengono distrutti da un incendio di origine dolosa.
18 GENNAIO – CALCINATO (BS) Il Sindaco, Marika Legati, viene aggredita verbalmente e minacciata da un quarantenne di origine straniera che chiedeva aiuto per la sua grave situazione economica. L’uomo era stato sfrattato da un alloggio comunale perché non pagava l’affitto. Da tempo la sua posizione è affidata ai Servizi sociali che avrebbero cercato ogni misura per soddisfare le richieste del cittadino.
18 GENNAIO – CAULONIA (RC) Incendiato il nuovo museo delle tradizioni. A breve la struttura doveva essere inaugurata.
20 GENNAIO – ERBA (CO) Il Sindaco, Marcello Pontiggia, viene colpito ripetutamente con pugni dal proprietario di una abitazione nella quale stava compiendo un sopralluogo insieme a vigili del fuoco, personale medico e polizia locale per accertare l’eventuale presenza di monossido di carbonio nei locali.
20 GENNAIO – CAROVIGNO (BR) Nella notte, ignoti incendiano l’auto di Giuseppe Elia Brandi, fratello del Sindaco. Il primo cittadino convoca d’urgenza una riunione di maggioranza sull’accaduto, perché l’atto delinquenziale accaduto è soltanto l’ultimo di una lunga serie di incendi che hanno interessato la città negli ultimi tempi.
23 GENNAIO – ACATE (RG) “Dimettiti o finirai anche tu nella rete. Il treno è partito”. Questo il contenuto della lettera anonima ricevuta da quattro assessori del Comune, Isaura Amatucci, Dorothy Cutrera, Salvatore Li Calzi ed Ettore Campagnolo.
23 GENNAIO – STATTE (TA) Nella notte viene incendiata l’auto di Luciano De Gregorio, ex assessore della Provincia di Taranto e attuale dirigente provinciale del Pd, candidato alle primarie come Sindaco.
23 GENNAIO – PALO DEL COLLE (BA) Nella notte, due giovani non identificati ma ripresi da una telecamera, danno fuoco all’auto del consigliere comune di Forza Italia, Antonio Amendolara.
25 GENNAIO – OGLIASTRO CILENTO (SA) Il Sindaco Michele Apolito dichiara pubblicamente di aver ricevuto delle minacce a seguito dell’approvazione della delibera con la quale è stato deciso di realizzare una statua di padre Pio alta 80 metri.
25 GENNAIO – SANNICANDRO (BA) L’attivista del Movimento 5 stelle, Alessandro Iacovone, impegnato sul fronte ambientale e sociale, riceve una lettera minatoria contenente la seguente frase: «Ti facciamo la festa, ti taglio la lingua, Rio». Rio è il diminutivo con il quale Iaconove è conosciuto in città.
28 GENNAIO – CAROVIGNO (BR). A distanza di pochi giorni dall'attentato incendiario ai danni dell'auto del fratello del sindaco Carmine Brandi, ignoti hanno dato fuoco alla residenza estiva di un dipendente comunale. Giuseppe Lotti, impiegato dell'ufficio commercio. La sua villetta a Torre Santa Sabina è stata gravemente danneggiata dalle fiamme. Sul posto ritrovato anche del liquido infiammabile.
29 GENNAIO – FUSCALDO (CS). Una casa di proprietà del Sindaco, Gianfranco Ramundo, che è anche consigliere provinciale, viene incendiata da ignoti. Secondo gli investigatori, si tratta di un probabile atto doloso.
29 GENNAIO – CIVITAVECCHIA (RM) Il sindaco Antonio Cozzolino, del Movimento 5 Stelle, denuncia alla polizia di essere stato aggredito sotto casa da un uomo che lo avrebbe preso per il bavero e sbattuto contro il muro. L’aggressore sarebbe un dipendente di una società partecipata del Comune che lamentava il mancato pagamento degli stipendi. L’uomo sarebbe anche figlio di un ex consigliere di opposizione del Consiglio comunale di Civitavecchia.
FEBBRAIO
2 FEBBRAIO – REGGIO EMILIA
Il 1° febbraio, l’avvocato del Foro di Bologna Luigi Antonio Combierati, difensore dell’imprenditore Pasquale Brescia, imputato nell’inchiesta Aemilia, consegna una lettera alla redazione del Resto del Carlino, indirizzata al Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi. Nella missiva, tra le varie cose, si legge: «Lei è fortunato sindaco, non sa quanto!». Il Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica ritiene che la lettera sia una minaccia verso il primo cittadino reggiano e decide di assegnargli una scorta. Vecchi sarà sempre accompagnato da un agente, l'accesso al suo ufficio in municipio sarà "filtrato", non potrà più guidare da solo.
3 FEBBRAIO – POLVERARA (PD) Una lettera su carta intestata della Asl 16 viene inviata al Comune, all’indirizzo del Sindaco, Alice Bulgarello, che ha deciso di costituirsi parte civile nel processo nei confronti di due ex Sindaci del suo comune. La lettera contiene minacce nei confronti del primo cittadino, dell’ex geometra comunale Floriano Pinato e dell’ex comandante della Compagnia dei carabinieri di Piove di Sacco, Ugo Mazzonetto. «Stai molto attenta a quello che fai al processo, non si sa mai». Immediate e numerose le manifestazione di solidarietà. Avviso Pubblico organizza una conferenza stampa alla quale partecipano una ventina di Sindaci del territorio.
5 FEBBRAIO – PORTOGRUARO (VE) Una lettera anonima minacciosa viene inviata al Comandante della Polizia Municipale, Roberto Colussi. Nella missiva è scritto: “Sappiamo dove vanno a scuola i tuoi figli”.
7 FEBBRAIO – ORISTANO Due auto dell’ex Sindaco Piero Ortu, parcheggiate sotto una tettoia nel cortile della sua abitazione, vengono incendiate. Un episodio analogo era successo nel 2008.
09/02/2016 18.52
Associazione Avviso Pubblico