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Non-profit in provincia di Firenze
Cooperative sociali: in Toscana 331 milioni di fatturato e occupazione in aumento
Focus sulle cooperative di tipo B questa mattina a Firenze. Eleonora Vanni: “L’inclusione e il recupero lavorativo delle persone svantaggiate rappresentano un risparmio e un investimento. Necessario ripensare una visione integrata del welfare”
Incontro 'Incluso Me'
Cooperative sociali di tipo B sotto la lente di ingrandimento questa mattina presso il CIS Meeting di Firenze in occasione dell’incontro Incluso Me, Le cooperative di inclusione lavorativa raccontate dai loro protagonisti, promosso da Legacoop Sociali Toscana.

Le cooperative sociali associate a Legacoop Toscana sono in tutto 150, fra cooperative di tipo A e cooperative di tipo B, che in base alla legge 381 del 1991 hanno per obiettivo il recupero, la formazione e l’inserimento delle persone svantaggiate verso un’attività lavorativa. Le perfomances degli ultimi anni sono complessivamente positive, considerata anche la forte contrazione delle risorse pubbliche a disposizione, mentre il numero di cooperative è diminuito in seguito a numerosi processi di fusione e accorpamenti che, se da un lato ne hanno ridotto la popolazione, dall’altro hanno determinato un rafforzamento delle imprese del settore. Dal 2010 ad oggi si contano 11 fusioni, che hanno coinvolto 28 cooperative ed oltre 3000 lavoratori.

Per quanto riguarda la dinamica del valore della produzione delle cooperative sociali, dal 2011 al 2014 si può notare una crescita costante: infatti, il valore della produzione è passato da 298 milioni del 2011 a 331 del 2014, segnando una crescita dell’11%. Stesso andamento si è registrato per l’occupazione di soci lavoratori e dipendenti ed è questo un risultato molto importante: in un periodo in cui la disoccupazione è cresciuta molto in Toscana, nella cooperazione sociale si è cercato di garantire l’occupazione.

Venendo alle cooperative sociali di tipo B, in tutto 61 in regione associate a Legacoop, 38 sono quelle che hanno partecipato alla ricerca illustrata oggi. Si tratta di un insieme di cooperative i cui ricavi complessivi ammontano a quasi 41 milioni di euro e che si distribuiscono sul territorio regionale in base al peso relativo delle province.

Le cooperative che hanno risposto al questionario impiegano 1.816 lavoratori, di cui il 32,4 % rappresenta inserimenti lavorativi. L’adesione a consorzi è uno strumento di aggregazione molto comune: 29 cooperative su 38 aderiscono ad un soggetto consortile, rappresentando ben il 76,3%. Molto diffuse anche le fusioni per incorporazione: almeno 7 cooperative, il 18,4% di coloro che hanno risposto al questionario, hanno recentemente attivato e perfezionato questo tipo di percorso.
Per quanto riguarda le certificazioni, 22 cooperative su 38 (il 57,9%) si sono dotate di una certificazione di qualità. Rispetto al tipo, la certificazione ISO 9001 (sistemi di gestione per la qualità) è la più comune. Infine, il 45,2% delle cooperative intervistate si occupa di pulizie civili, manutenzione del verde e igiene ambientale, tutte attività caratteristiche delle cooperative di tipo B. Per quanto riguarda la composizione dei ricavi, si osserva che il 75,2% proviene da attività per gli enti pubblici, mentre il 24,8% è realizzato nel mercato privato.
In prospettiva, andando ad indagare la percezione dei fattori di successo e di criticità delle cooperative che hanno partecipato alla ricerca, la capacità di progettazione e di innovazione è considerata strategica dal 57,9% delle cooperative, mentre il 65,8% nell’approcciare i nuovi mercati registra alcune difficoltà. Fra i punti di forza da sfruttare anche le relazioni con gli altri partner imprenditoriali e con il territorio.

“E’ ormai consolidato il fatto che l’inclusione e il recupero al lavoro in cooperativa sociale delle persone svantaggiate, oltre ad accrescere il benessere psico-sociale dei singoli e delle loro famiglie favorendone la costruzione ed il riconoscimento di identità attraverso il ruolo lavorativo e l’inclusione nella rete sociale, non è un costo, ma garantisce risparmi quantificabili nel breve e nel lungo periodo – afferma Eleonora Vanni, Responsabile Legacoopsociali Toscana – Per questo siamo impegnati, attraverso iniziative come quella di oggi, per condividere una visione ed una gestione integrata dell’intero sistema di welfare che guardi al consolidamento e allo sviluppo del ruolo delle cooperative sociali, nonché alla valorizzazione della mission volta alla crescita e al riequilibrio della composizione della forza lavoro impiegata”.

04/03/2016 17.31
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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