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Non-profit in provincia di Firenze
Minacce al progetto promosso da Arcs e Arci Firenze per consolidare il processo di Pace in Colombia
Da parte di un gruppo paramilitare minacce di morte ai cooperanti impegnati nel progetto “Donne organizzate per la costruzione di una società della Pace (DOCP)”. La solidarietà di Arci e Arcs
Il progetto “Donne organizzate per la costruzione di una società della Pace (DOCP)” – promosso da Arcs e Arci Firenze per sostenere e consolidare il processo di Pace in Colombia attraverso la promozione di una maggiore partecipazione femminile al governo dei territori – è nuovamente sotto attacco.

Nei giorni scorsi, le coordinatrici delle attività del progetto, referenti delle associazioni “La Ruta Pacifica de las Mujeres” e “Comunitar”, insieme alle operatrici e agli operatori di altre organizzazioni della società civile, ai professori di UniCauca e ai movimenti sociali regionali, sono state dichiarate obiettivi militari e minacciate di morte, insieme alle loro famiglie e ai loro collaboratori, dal gruppo paramilitare “Aguilas Negras”.

Le minacce alle organizzazioni sociali si inseriscono in un progressivo e preoccupante aumento delle attività paramilitari nel Paese, in un momento particolarmente delicato per i negoziati di pace, e macchiato da sempre più frequenti fatti di sangue: la notte di sabato 26 marzo, sempre nel dipartimento del Cauca, tre membri della “Asociaciòn de Trabajadores campesinos de Zona de Reserva Campesina” del Municipio de Corinto, sono stati uccisi in un agguato i cui autori sono da ricercare, senza ombra di dubbio, all'interno delle strutture paramilitari. Il 31 marzo le autoproclamate “Autodefensas Gaitanistas de Colombia”, un altro gruppo paramilitare, ha proclamato uno “sciopero armato” di 24 ore nei Dipartimenti di Antioquia, Chocò, Cesar, Cordoba e Bolivar che si è concretizzato in alcuni scontri a fuoco, un numero imprecisato di omicidi, minacce di morte ai membri delle organizzazioni sociali e il blocco di buona parte delle attività commerciali in ampie zone del Paese.

Per comprendere questa escalation di violenze da parte dei gruppi paramilitari, è necessario guardare al quadro generale del Paese e alla delicata fase che sta attraversando, con i negoziati tra il governo colombiano e le FARC – EP arrivati alle battute finali, rendendo sempre più vicino l’accordo che sancisce il passaggio del gruppo guerrigliero più antico e numeroso dell'America Latina da gruppo armato a movimento politico. Ma c’è anche un altro elemento di novità che segna profondamente il cammino della Colombia verso la Pace: il 30 marzo scorso si sono avviati negoziati anche con l'Ejercito de Liberaciòn Nacional – ELN, il secondo gruppo guerrigliero del Paese.

In questa cornice, in cui il processo di Pace si avvia a una definizione, lasciando intravedere una prospettiva di democratizzazione del Paese che coinvolge tutta la società civile, alcune forze vogliono difendere i propri interessi che sono favoriti dalla condizione perenne di guerra e caos cui il Paese vive. Dietro alla “mano negra” dei gruppi paramilitari ci sono, infatti, gli interessi dell'oligarchia terriera, dei potentati regionali, delle mafie narcotrafficanti, di coloro che con la guerra ci guadagnano (incluso alcuni settori dell'esercito colombiano) e di chi ha tutto da perdere nella transizione verso una Colombia in Pace, giusta e pienamente democratica.

Naturale, quindi, che l'obiettivo principale dei paramilitari colombiani sia quello di impedire la partecipazione democratica cittadina e lo sviluppo dei movimenti sociali.

E proprio la partecipazione democratica e lo sviluppo dei movimenti sociali sono il cuore pulsante del nostro progetto che, attraverso la formazione e la partecipazione attiva delle donne – più di 420 le partecipanti attive, tutte nei territori più martoriati dalla guerriglia – vuole contribuire alla costruzione di una società più democratica e giusta, dove le donne finalmente possano giocare un ruolo da protagoniste.

Alla luce di tutto ciò, appare evidente che gli attacchi alle referenti del progetto DOCP sono attacchi a tutti coloro che si impegnano per un futuro diverso per la Colombia, perché le nostre attività stanno percorrendo la strada giusta, quella della costruzione della Pace e della difesa dei diritti umani.

Arci esprime tutta la sua vicinanza e solidarietà con le organizzazioni sociali e con le persone che sono state vittime di questi vili attacchi. Ribadiamo nuovamente che è nostra ferma volontà quella di continuare a camminare fianco a fianco con le organizzazioni sociali colombiane, per la costruzione di una Colombia democratica, giusta e, finalmente, libera dalla violenza.

02/04/2016 12.39
Non-profit in provincia di Firenze


 
 


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