Fondazione Marino Marini - Pistoia
Fondazione Marino Marini - Pistoia – Capitale della Cultura 2017: Marino rilegge la Shoa, l’orrore dell’Olocausto negli scatti di Alessandra Repossi
Diciotto scatti a colori mettono a fuoco l’orrore dei lager nazisti. La mostra apre un ciclo di eventi, in bilico tra letture e musiche, realizzati in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze, CoopCulture Legambiente Circolo di Pistoia
Luce, quasi abbagliante, rigore e sintesi sul senso di morte, di sofferenza, di dolore che emerge dai luoghi della Shoa. La tragedia dell’Olocausto raccontata in digitale attraverso l’obiettivo di Alessandra Repossi. Con un binario speciale, all’ingresso del Palazzo del Tau che invita il pubblico a mettersi in viaggio sulle tracce di quell’indissolubile legame tra storia e memoria, ha aperto i battenti ieri nello spazio dedicato all’arte contemporanea del Museo Marino Marini “Un solo grande silenzio. La Shoah, emblema di ogni affronto alla vita”. E’ la mostra fotografica con la quale la Fondazione Museo Marino Marini, in collaborazione con il Comune di Pistoia e grazie al sostegno della Fondazione Banca di Vignole e Montagna Pistoiese, apre il cartellone di eventi espositivi allestiti nel museo nell’anno di Pistoia capitale della Cultura.
Giornalista, traduttrice letteraria, autrice di libri di viaggio, la fotografa milanese ha scelto diciotto foto a colori, scattate nell’estate 2014, per proporre un punto di vista diverso ai visitatori che fa leva sul contrasto tra la vita, la bellezza paesaggistica che caratterizza i luoghi dove si trovano i campi di concentramento e la crudeltà incommensurabile del genocidio che si consumò in quelle fortezze del sacrificio. I lager nazisti messi a fuoco da Alessandra Repossi sono la Risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di sterminio in Italia, e Mathausen, in Austria. “La mostra parla solo con il silenzio delle immagini – spiega l’autrice – non ci sono didascalie che descrivono gli oggetti e il contesto. Gli elementi, vestiti di essenzialità, luce e pudore, mirano non a scioccare ma a proporre una nuova chiave di riflessione. Di fronte all’orrore l’occhio tende a schizzare via, le mie immagini, seppure crude, vogliono al contrario stimolare la formazione di un pensiero, di un’idea, di una sensibilità che nasce dall’osservazione e dalla concentrazione”.
La mostra, inaugurata ieri alla presenza dell’assessore alle Politiche culturali Elena Becheri, dell’artista e membro della Commissione mostre della Fondazione Marino Marini Luigi Russo Papotto, della critica d’arte Carmela Infarinato, dello storico Claudio Rosati, si arricchisce di quattro eventi che corrono lungo il filo della memoria, in programma il 27 e il 28 gennaio, l’11 e il 18 febbraio, organizzati in collaborazione con la Comunità ebraica di Firenze, CoopCulture Legambiente Circolo di Pistoia. “Abbiamo organizzato – commentano Ambra Tuci e Francesco Burchielli della Fondazione Museo Marino Marini – un ciclo di eventi che si apre il 27, nel Giorno della Memoria, con la visita guidata della mostra a cura della fotografa e proseguirà negli appuntamenti successivi con altri tre eventi che accostano letture e musiche, incentrati sui temi della discriminazione, della paura, della violenza e della prigionia”. La mostra è stata realizzata con il contributo di Athena Consulting e resterà aperta fino al 12 marzo.
21/01/2017 13.03
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