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Redazione di Met
Il duro racconto della "Piccola Kitty"
Oggi ha 81 anni: a 7 fu costretta per oltre un anno in due campi di concentramento. Perché ebrea. Il dolce ricordo delle “lenzuola pulite nel letto di ospedale” quando venne liberata. Martedì 7 febbraio 2017 ore 10-12 nella scuola media del Bottegone (Pistoia)
“Se sono viva è per fare questo: per raccontare”. Così è solita dire Kitty Braun Falaschi, una signora fiorentina che ha appena compiuto 81 anni. Quando di anni ne aveva 7 fu deportata, perché di origine ebraica, nei campi nazisti di Ravensbruck e di Bergen Belsen.

Riuscì a sopravvivere e non è mai voluta tornare in questi luoghi (“non sopporto – ha spiegato tempo fa – il suono della lingua tedesca pronunciata dei tedeschi”), ma da molti anni entra nelle scuole “per raccontare la mia storia, per dare un nome a chi non ha potuto avere sepoltura”.

E domani, martedì 7 febbraio 2017, sarà al Bottegone di Pistoia invitata dagli insegnanti della scuola “Martin Luther King”, per incontrare i ragazzi delle terze medie: tre classi per un totale di circa 60 ragazzi. “Ragazzi che la storia la studiano sui libri o guardando documentari – spiegano le insegnanti referenti del progetto Francesca Caselli e Francesca Banchini – ma che adesso sono davvero molto emozionati all’idea di poter incontrare una reduce da un campo di concentramento: hanno in mente tante domande ed è tanta l’emozione di potergliele fare in prima persona”.

L’incontro con la signora Kitty sarà seguito – precisa la dirigente scolastica Manila Cherubini – da un “pellegrinaggio laico” che gli stessi ragazzi faranno, nel corso dell’anno, a Sant’Anna di Stazzema facendo proprio l’invito di Piero Calamandrei ai giovani: “Andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati perché dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione là è nata la nostra Costituzione”.

L’iniziativa (dalle ore 10 alle ore 12) fa parte di un ciclo di incontri (“Vediamoci a scuola”) collegati alle attività della biblioteca scolastica “Vittorio Stivala” per avvicinare gli alunni ai libri e ai racconti di vita. Due gli appuntamenti già svolti (con un gruppo di scout sui migranti e con lo scrittore Federico Pagliai sui racconti dalla montagna) e altri due, dopo questo con la signora Falaschi, già programmati: uno su Sherlock Holmes con il “Club del Giallo” e uno su don Lorenzo Milani con lo scrittore Mario Lancisi.

“Il primo ricordo felice al termine della prigionia sono le lenzuola pulite del letto di ospedale in cui ho dormito. Ancora oggi – ha scritto Kitty – porto questo ricordo dentro di me, ancora oggi mi piace il contatto della pelle con le lenzuola che profumano di bucato”.

06/02/2017 9.38
Redazione di Met


 
 


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