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Redazione di Met
Masaniello visto dall'ambasciatore del Granducato di Toscana
La restaurazione del Viceré Oñate a Napoli dopo la Rivoluzione secondo la corrispondenza del residente fiorentino Vincenzo de’ Medici (1648-1650)
Con Il Viceré, la studiosa Gaetana Rossi ha condotto un accurato lavoro di ricerca documentaria presso l’Archivio di Stato di Firenze, utilizzando per questo libro la corrispondenza inedita degli anni 1648-1650 del residente fiorentino Vincenzo de’ Medici con la Segreteria di Stato e Guerra del Granduca di Toscana, per ricostruire le drammatiche vicende storiche della repressione operata dal Viceré di Spagna nel Regno di Napoli dopo la rivoluzione di Masaniello.
Il volume è edito da Giuliano Ladolfi Editore.

Il Viceré Don Iñigo Velez de Guevara conte d’Oñate, già ambasciatore in Inghilterra e a Roma presso la Corte Pontificia, inviato a Napoli nel 1648 dal Re di Spagna Filippo IV (del quale era stato consigliere), conduce con fermezza l’opera di restaurazione del potere regio non solo perseguendo - a volte con spietata determinazione - i capi popolari della rivolta, ma anche ridimensionando le pretese della nobiltà e cercando di limitarne i soprusi. La sua azione è caratterizzata anche da un’accorta politica di valorizzazione di meriti e competenze e di coinvolgimento nell’amministrazione dello Stato di quel “ceto civile”, prevalentemente costituito da uomini di legge di origine non aristocratica, che vuole conquistare un proprio ruolo di protagonista, in contrapposizione sia alla nobiltà sia al popolo minuto.

Il residente fiorentino Vincenzo de' Medici (che non è un Machiavelli o un Guicciardini, ma semplicemente un accorto mercante attivo a Napoli, diligente e puntuale nel suo servizio di fedele informatore dei Medici) si limita a registrare – con commenti talvolta calzanti e arguti, ma non sostenuti da particolare consapevolezza politica – i complessi avvenimenti di cui è attento testimone. Compaiono nella sua corrispondenza con la Segreteria del Granducato personaggi quali Francesco Redi (che a lui aveva richiesto di fargli avere per i suoi studi sui veleni “le più esquisite vipere”) o come il marchese di San Lucido (che si rivolgeva a lui per uno speciale unguento “atto a far ricrescere i capelli”). Le sue lettere, ampiamente citate nel libro, permettono di arricchire con affascinanti particolari e inediti retroscena la conoscenza delle vicende storiche di un tormentato biennio che, per la sua importanza nella costruzione di una moderna forma di Stato nell’ambito delle politiche assolutiste, è stato oggetto di numerose ricerche da parte di illustri storici quali Schipa, Mastellone, Galasso.

Gaetana Rossi, docente di Lettere nelle Scuole Superiori e ricercatrice dell’Irre (Istituto Regionale Ricerca Educativa) della Toscana, si è occupata di progetti relativi alla fiaba, al
disagio giovanile, all’educazione degli adulti, impegnandosi anche come formatrice presso le scuole di ogni ordine e grado. ha anche organizzato corsi di formazione per insegnanti delle scuole carcerarie. Ha tra l’altro pubblicato e curato: Via Francigena: in Cammino per l’Europa (Ed. Cappelli, 2000); La pace come progetto di scuola, itinerari culturali e pratiche didattiche (2002); Discontinuità Storiche. Dal Medioevo al Novecento problemi di metodo e questioni di didattica (Ed. Armando, 2004); Paesaggi della fiaba (Armando, 2006); Disagio e saperi artistici (Irre, 2006); Insegnare Italiano come lingua seconda in carcere e nei Ctp (Irre, 2007); L’immagine della società nella fiaba (Armando, 2008); La magia nella fiaba (Armando, 2010); Fiabe di tutti e di ciascuno (Nicomp, 2011). Del 2014 è Stella Avversa (deComporre Edizioni), testo e analisi del Canzoniere di Isabella di Morra.

Il Viceré
di: Gaetana Rossi
Editore: Giuliano Ladolfi
Collana: Malachite
Anno di Edizione: 2017
Caratteristiche: 106 pagine

'Il Viceré' di Gaetana Rossi, edito da Ladolfi

Gaetana Rossi

Gaetana Rossi

14/02/2017 19.50
Redazione di Met


 
 


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