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Patto tra i sindaci metropolitani del Sud
Decaro (Anci): "La ripresa c'è, il riscatto dipende da noi"
Al Sud una ripresa, lungo gli ultimi due anni, c’è. È misurabile sia attraverso i dati dell’export - l’8,5% in più nel 2016 rispetto agli anni precedenti - che testimoniano di una vitalità del territorio, sia attraverso il recupero degli investimenti a livello comunale. Anche le risorse ci sono: 3,3 miliardi di euro tra fondi europei e statali da spendere entro il 2020. Il contributo che i sette sindaci metropolitani delle città del Sud, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria e Cagliari, si propongono di portare a questo quadro è una volontà comune di spendere efficacemente e progettare in modo condiviso lo sviluppo dei loro territori. Un patto tra sindaci. Necessario per colmare quel divario Nord - Sud ancora oggi testimoniato da indicatori come la concentrazione delle imprese al Nord, nella sola provincia di Brescia ce n’è quante nell’intero Sud, o la presenza di infrastrutture (1,7 km di autostrade per 100 chilometri quadrati al Sud contro i 3,3 del Nord Ovest).
Questa volontà di raccordarsi in nome di una spesa efficiente e strategica è emersa chiara durante i lavori della prima conferenza programmatica delle città del Mezzogiorno, svoltasi a Messina su iniziativa del sindaco Renato Accorinti e del presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, alla quale ha portato il suo contributo la ministra della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, offrendosi di calare davvero nella sua attuazione la riforma del settore che governa, attraverso incontri operativi del suo staff con il personale comunale nelle sedi dei municipi. “Garantire regole e tempi certi a chi vuole investire – sostiene Madia –, assicurare ai più meritevoli la possibilità di far valere le proprie idee senza restare imbrigliati in una burocrazia lenta, è il compito che ci siamo dati ed è un passaggio essenziale per lo sviluppo. La riforma della pubblica amministrazione sarà veramente compiuta quando verrà implementata nelle Città metropolitane, prima di tutto in quelle del Sud. Per questo il governo ha voluto fare un grande investimento su questi nuovi enti, che sono al contempo di dimensioni importanti ma ancora istituzioni prossime ai cittadini e alle loro necessità”.
Il patto tra istituzioni, quindi. Il presidente Decaro lo spiega così. “Se la domanda fosse se abbiamo bisogno di un forum strategico politico per il Mezzogiorno – sostiene provocatoriamente dal palco – la risposta sarebbe inevitabilmente: ‘no’. Ma abbiamo invece bisogno di conoscerci e di raccontarci come poter mutuare gli uni dagli altri le migliori esperienze di cui siamo portatori. Perché è vero, i dati sul Sud non sono entusiasmanti, non tutti almeno. Alcuni sono proprio sconfortanti. Ma non è veritiera neppure la fotografia dello Svimez di due estati fa, quella di un Sud indistinto fatto di povertà, desertificazione industriale, stagnazione. Ci sono dati positivi relativi a Pil e occupazione, che vengano in gran parte da turismo e agricoltura. Ma non si tratta solo di dati. Sarà perché ho negli occhi la bellezza della Sicilia, ma io vorrei introdurre la misurazione di un altro parametro fondamentale della qualità della vita: il clima, il calore e i colori delle città meridionali”. (vedi la gallery fotografica)
Non si tratta di coltivare stereotipi. Spiega ancora Decaro: “Io, non un visionario, al contrario un amministratore che cerca di essere concreto, vi invito però a guadare alle cose positive. Per non farci cogliere da quella malattia contagiosa alla quale Marcello Veneziani ha dato un nome: la suddità, la rappresentazione di un Sud che soffre e si lamenta. Il quadro non è nero, le risorse ci sono, la ripresa sembra iniziata. Tocca a noi, nuova classe dirigente del Sud, cogliere con responsabilità l’occasione di un riscatto”.
E la sintonia con gli altri sindaci metropolitani del Sud, su questo, è totale. Tanto che Enzo Bianco (Catania), Renato Accorinti (Messina), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), iniziano già a elaborare un piano concreto di interventi condivisi: l’investimento su autostrade, ferrovie e portuali, innanzitutto, perché “senza facilità di trasporto non c’è economia, non c’è turismo, non c’è sviluppo”. Ma anche un “programma di ‘svecchiamento’ dei dipendenti comunali, con l’ausilio del governo, tramite formazione e sblocco del turn over, che consenta di avvalersi in modo più efficace delle tecnologie nell’attività amministrativa”. (com)

CITTÀ METROPOLITANE DEL SUD - NICOTRA: “POSSONO INNESCARE VERO CAMBIAMENTO, PROSEGUIRE CON APPLICAZIONE LEGGE DELRIO”
“Le Città metropolitane sono uno dei pochi elementi dell’architettura istituzionale in grado di innescare mutamenti di carattere generale. E’ per questo che ci abbiamo creduto fin dalla loro istituzione e continuiamo a sostenerle. E’ necessario però superare il vizio tutto italiano di varare le riforme per poi abbandonarle, e in questo senso vogliamo continuare ad accompagnare e stimolare il governo”. Lo afferma il segretario generale dell’Anci, Veronica Nicotra, parlando alla prima conferenza programmatica delle Città metropolitane del Mezzogiorno, in corso a Messina.
“La legge Delrio dispone una serie di misure che purtroppo ad oggi restano solo sulla carta. Sei delle nove funzioni strategiche richieste alle Città metropolitane non solo non risultano al momento finanziate, ma richiederebbero un trasferimento da parte delle Regioni, che stenta ad avvenire. Inoltre – aggiunge Nicotra – le Città metropolitane possono essere fattore di riassetto istituzionale del sistema dei Comuni dell’area, accompagnandoli nei processi di unione e fusione”.
Resta poi, secondo Nicotra, l’urgenza di “operare un’analisi dettagliata delle competenze in capo al personale delle Città metropolitane, in modo da completare in modo coerente ed efficace il processo di trasferimento di personale da altre istituzioni e di eventuale ricerca delle professionalità mancanti”.
Pur rimanendo infine “una serie di aspetti di carattere finanziario rispetto ai quali è necessaria una rivisitazione dell’assetto finanziario di questi enti”, Nicotra pone l’accento sulla significativa esperienza del bando periferie: “E’ un esempio importante – chiosa Nicotra – di come la responsabilità diretta dei primi cittadini e la sinergia stretta con la presidenza del Consiglio dei ministri possa portare buoni frutti: il processo è stato rapido, i sindaci sono riusciti a presentare in pochissimo tempo progetti importanti, favorendo al contempo significativi interventi da parte dei privati: basti pensare che rispetto ai soli primi 24 progetti finanziati con 500 milioni, ulteriori 600 milioni sono arrivati proprio grazie al cofinanziamento dei privati, per un totale di 1,1 miliardi di investimenti”. (mv)

29/05/2017 18.01
Anci


 
 


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