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Sulla collina di Poggio al Vento, tra i boschi di Badia a Passignano, l’antica Cappella di Sant’Andrea torna a splendere con i suoi affreschi rinascimentali grazie all’intervento di restauro realizzato dal Lions Club Barberino Montelibertas. Domani, giovedì 29 giugno dalle ore 19, si terrà l’apertura ufficiale con la prima visita guidata organizzata con il patrocinio dell’Unione comunale del Chianti fiorentino. L’occasione, arricchita da un concerto lirico, è la presentazione dell’intervento di restauro degli affreschi rinascimentali che decorano la cappella, dei lavori di consolidamento della volta ed il restauro della decorazione delle pareti e del soffitto. Seguirà, alle ore 20, il concerto con la partecipazione del soprano Cinzia Borsotti, accompagnata al pianoforte da Rossella Giannetti. Il programma della serata prevede musiche di Rossini, Mozart e Pergolesi. “Il restauro della Cappella è il terzo e ultimo atto di un percorso a tappe nato circa tre anni fa – commenta il presidente Lions Barberino Montelibertas Paolo Sardelli – che ha portato all’elaborazione di un progetto complesso e al restauro delle tre cappelle situate nelle aree periferiche di Badia a Passignano, la Cappella dei Pesci, la Cappella di San Giovanni Gualberto e la Cappella di Sant’Andrea, i lavoro sono stati eseguiti dall’Istituto Lorenzo Dei Medici di Firenze condotto dal professor Lorenzo Casamenti, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato”. All’evento in programma domani saranno presenti i sindaci David Baroncelli e Giacomo Trentanovi.


La Cappella in origine era compresa all’interno del villaggio incastellato, voluto dai monaci di Passignano, documentato sin dal 1179. La chiesa è in stile romanico ed è caratterizzata da una struttura in alberese, la cosiddetta pietra del Chianti. In origine aveva dimensioni più ampie. L’impianto è stato poi ridimensionato nel corso del diciannovesimo secolo presumibilmente per volere di don Raffaele Soldani. Fu il parroco a predisporre la riduzione degli spazi della chiesa e lo spostamento e la ricomposizione di alcuni frammenti degli affreschi. Uno dei due affreschi, quello dell’altare maggiore, è stato attribuito al pittore itinerante Filippo Di Antonio Filippelli che alla fine del ‘400 lavorava in varie aree del territorio. L’altro affresco è ancora di dubbia attribuzione. “La chiesa - ha dichiarato la storica dell’arte Pauline Pruneti - ha avuto un ruolo importante nella storia dell’abbazia di Passignano, i monaci più volte hanno dovuto ricorrere al tribunale del Comune di Firenze per affermare la loro podestà nei confronti dei residenti di Poggio al Vento che si rifiutavano di riconoscere la dipendenza dall’abbazia per rivendicare la loro autonomia”.