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Conservatorio Cherubini
Il compositore Carlo Boccadoro al Conservatorio Cherubini di Firenze
Giovedì 21 giugno appuntamento in Sala del Buonumore Pietro Grossi (ore 16:30 - ingresso libero).
In scena la lezione concerto del Trio d'archi di Firenze, sul palco con un lavoro composto appositamente dal Maestro Carlo Boccadoro, presente in sala
È fra i più noti compositori italiani contemporanei e giovedì 21 giugno sarà presente al Conservatorio di Firenze in occasione di una lezione-concerto in cui sarà eseguito un brano da lui appositamente composto (Sala del Buonumore Pietro Grossi, ore 16:30 – ingresso libero).
È il compositore Carlo Boccadoro, ospite del Cherubini per un appuntamento che vedrà protagonista sul palco il Trio d'archi di Firenze composto da Lucio Labella Danzi al violoncello, Patrizia Bettotti al violino e Pierpaolo Ricci alla viola.
Se il repertorio contemporaneo per quartetto d'archi e` di dimensioni sterminate, assai più ridotto e` quello per trio d'archi, anche perché i non numerosi musicisti che decidono di dedicarsi a questa formazione strumentale il più delle volte preferiscono dedicarsi al grande repertorio che va dal primo classicismo viennese al romanticismo. In Italia, inoltre, negli ultimi anni le formazioni per trio d'archi sembravano virtualmente scomparse dai cartelloni dei programmi concertistici. È stato quindi con una certa sorpresa (ma anche con entusiasmo) che il Maestro Boccadoro ha accolto la richiesta del Trio d'Archi di Firenze per la composizione di un nuovo lavoro a loro dedicato.

“Composto nella primavera del 2018, questo lavoro si compone di due movimenti per una durata di 15 minuti circa: il primo tempo si apre su ampie cadenze per la viola sola che introducono un Allegro dall’andamento fortemente ritmico e marcato: successivamente altre cadenze vengono affidate al violino solo che subito le integra in un discorso di notevole virtuosismo, dove la tensione non viene mai rilasciata: la pulsazione ritmica continua dona a questo movimento un carattere di conversazione serrata, incisiva” - afferma il compositore, che poi prosegue - “anche il secondo movimento ha carattere assai vivace, quasi di danza, ma a differenza del primo (che si muoveva sempre su ritmi molto regolari e scanditi) vede un continuo ribaltamento del tactus ritmico attraverso numerosi tempi irregolari che si alternano: inoltre la scrittura e` assai piu` contrappuntistica, con frammenti melodici che attraversano continuamente la compagine strumentale passando da uno strumento all’altro e alternando di continuo modalita` diverse di produzione del suono (arco, pizzicato, jete`, glissando, ecc).
Rispetto alle mie composizioni piu` recenti, che erano improntate a un lirismo assai acceso e a una malinconica cantabilita`, questo Trio segna un ritorno all’interesse per le combinazioni ritmiche a incastro e per una musica di carattere piu` giocoso. La bravura tecnica richiesta agli strumentisti e` sempre notevole, sia per passi impegnativi che riguardano ciascuno di loro, sia per la precisione richiesta dall’insieme. Come in tutte le mie composizioni a partire dal 2002 il linguaggio musicale e` astratto e del tutto privo di riferimenti tonali, ammiccamenti o facilonerie ma (mi auguro) sempre comunicativo ed estroverso”.

Ufficio stampa Conservatorio Cherubini di Firenze
Lorenzo Migno
3394736584

APPROFONDIMENTI BIOGRAFICI

CARLO BOCCADORO
Compositore, musicologo e direttore d'orchestra di fama internazionale, ha fondato l'ensemble di musica contemporanea Sentieri selvaggi, e ha scritto numerosi libri, pubblicati da EDT, Garzanti, Marcos y Marcos, Longanesi. Presso Einaudi ha pubblicato Musica Coelestis. Conversazioni con undici grandi della musica d'oggi (1999, poi Il Saggiatore), Jazz! Come comporre una discoteca di base (2005) e Lunario della musica. Un disco per ogni giorno dell'anno (2007). Sempre per Einaudi ha curato la raccolta Racconti musicali (2009). Per SEM esce 12 storie di dischi irripetibili, musica e lampi di vita nel 2018. È sulla scena musicale internazionale con diverse partecipazioni alle più prestigiose stagioni musicali italiane e straniere.

TRIO d'ARCHI di FIRENZE
Gli anni di impegno solistico, cameristico ed orchestrale, il bagaglio di esperienze personali, la ricerca del suono d'insieme e lo scambio continuo di idee e di conoscenze intuitive e sensibili hanno portato i tre musicisti ad unirsi nel Trio.
Il piacere del suonare insieme e la condivisione dell'emozione dell'esecuzione rendono il la- voro del gruppo altamente interessante e produttivo, nel tentativo di donare all'ascoltatore momenti in cui sollecitare l'immaginazione e stimolare il pensiero.
Di grandissimo successo lo spettacolo che il TRIO D’ARCHI DI FIRENZE in collaborazione con Tullio Solenghi propone nei piu` importanti tetri italiani, una vera e propria immersione nella vita di uno dei piu` grandi geni della storia della musica, accostando alcune lettere, scelte all'interno del suo sterminato carteggio, con uno dei suoi ultimi capolavori cameristici, il Divertimento per trio d’archi K. 563, scritto al termine della sua vita in cui sembrano convergere e sublimarsi tutte le precedenti esperienze compositive.
Il Trio si esibisce nelle piu` importanti stagioni concertistiche come L'Unione Musicale di Torino, Aula Magna della Sapienza UIC Roma, Amelia Festival, Festival Anfiteatroff di Levanto, Caffeina Festival di Viterbo, Festival di Torrechiara (Pr), Festival di Fossombrone, Camerata Musi- cale Salentina a Lecce, Palacultura di Messina, Teatro Vittoria di Roma, Teatro Dehon di Bologna, Auditorium Monteverdi di Mantova, Agimus Firenze.

“[...] Patrizia Bettotti, Pier Paolo Ricci e Lucio Labella Danzi incantano il pubblico, che si lascia affascinare e travolgere dalla bellezza della musica. Una musica che emoziona, perche´ arriva dritta ai sensi di ognuno [...]”
Stefania Ioime, Media&Sipario

“[...] Hanno fatto uno splendido concerto con musiche di Mozart e Schubert [...]”
Michele Manzotti La Nazione

“[...] Patrizia Bettotti, Pier Paolo Ricci e Lucio Labella Danzi con la loro esecuzione fanno ammutolire il pubblico che affascinato, sconvolto emotivamente e travolto dalla bellezza della musica non puo` fare altro che trattenersi dall'applaudire prima del dovuto. L'esecuzione e` di ottimo livello e le note che traggono da violino, viola e violoncello, che spesso ritroviamo in atmosfere sonore che tendono alla mestizia, alla nostalgia e alla tristezza d'animo [...]” Fabio Montemurro, La Platea Roma.

“[...] A Teatro, la straordinaria, appassionante performance di Tullio Solenghi e del Trio di Firenze sulle lettere inviate da Mozart ai suoi familiari [...]”
Il Messaggero Umbria.

Trio archi Firenze (fonte foto comunicato stampa)

20/06/2018 9.10
Conservatorio Cherubini


 
 


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