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Fondazione Casa Buonarroti
Pina Ragionieri, memorie di una protagonista della cultura fiorentina. Capolavori ritrovati, il tenente Hartt e Michelangelo, amicizie e amore
La presentazione sabato 23 febbraio, alle 10,30, nel Cenacolo di Santa Croce - Le passioni di una vita nel volume "Col passare degli anni" pubblicato postumo
Le passioni di un’esistenza generosa, vissuta intensamente, vengono affidate da Pina Ragionieri alle pagine del volume Col passare degli anni. pubblicato postumo proprio in questi giorni. È l’ultimo regalo che lascia questa instancabile e creativa protagonista della cultura fiorentina scomparsa il mese scorso, anima per decenni di Casa Buonarroti. “È stata attiva e operosa fino a pochi giorni prima della morte - si legge nella presentazione - Il suo ricordo rimane legato a un impegno di lavoro assolto fino alla fine, con dedizione, passione e lucidità”.

Il volume, edito da Polistampa, contiene - e non poteva essere diversamente - alcuni singolari saggi dedicati a Michelangelo e una serie di pagine autobiografiche dove viene alla luce la forza di una capacità profonda di affetto e amicizia. Riaffiora anche l’indimenticata esperienza delle Mostre Medicee di cui - negli anni Ottanta - Pina Ragionieri fu regista e che portarono a Firenze un milione di visitatori.

La pubblicazione verrà presentata sabato 23 febbraio alle 10.30 nel Cenacolo di Santa Croce. Dopo i saluti dell’Opera di Santa Croce e della Fondazione Casa Buonarroti, interverranno Arnaldo Bruni, curatore del volume, Mauro Pagliai, editore, Franco Camarlinghi, Giovanni Agosti e Italo Dall’Orto.
Michelangelo intimo - È un Michelangelo intimo e indagato con affetto quello che emerge nello scritto della signora di Casa Buonarroti. Ci sono le preoccupazioni dell’artista che, da Roma, incoraggia l’amato nipote Leonardo perché trovi moglie, continui la stirpe, abbia una casa degna della famiglia. E poi ci sono le amicizie di Michelangelo, che “contano non poco” nella fase romana. Dal rapporto speciale con Tommaso Cavalieri fino a quello con Vittoria Colonna.

I disegni di Michelangelo e i capolavori ritrovati - Mentre Pina Ragionieri ripercorre con dovizia di particolari la straordinaria vicenda della collezione dei disegni di Michelangelo custoditi in Casa Buonarroti, torna alla luce nel volume la grande emozione di due capolavori ritrovati: il volto di Cleopatra che alla fine degli anni Ottanta compare sul verso di un altro disegno raffigurante Cleopatra e lo schizzo del Sacrificio di Isacco, che si rivela nel 2016 grazie a un “salutare” distacco. Riaffiora anche la memoria di una vicenda singolare: lo schiudersi, in un “nuvolo di polve” - di fronte a Rosina Vendramin, moglie dell’ultimo proprietario di casa Buonarroti - delle ante di due armadi che custodivano alcuni bozzetti michelangioleschi in cera, creduti persi fino alla metà dell’Ottocento.
Il tenente Hartt e Michelangelo - Speciali le pagine dedicate al tenente Frederick Hartt, monument man dell’esercito Usa e storico dell’arte che, tornato a Firenze, “si commuoveva fino alle lacrime” di fronte ai disegni di Michelangelo.

Gli amici ed Ernesto, l’amore di una vita - Pina Ragionieri era una donna che sapeva cogliere fino in fondo la ricchezza e la profondità dell’amicizia. Nel volume emergono i sodalizi d’affetto con Giorgio e Dedy Luti, Luciano e Anna Berti, Carla Voltolina, la moglie di Sandro Pertini, che visse a Firenze negli anni in cui il marito era al Quirinale. Delicatissimo il ricordo di Stefano Corsi, valente studioso d Casa Buonarroti, morto in giovane età.
E poi l’amore, grande, per lo storico Ernesto Ragionieri. “Abbiamo passato una vita insieme, crescendo di pari passo, umanamente e politicamente - racconta Pina - Tutto cominciò tra noi il 27 marzo del 1945, quando tutti e due eravamo al primo anno all’Università di Firenze. La mentalità di storico già spiccata nel mio fidanzato ci spinse a festeggiare per tutto il primo anno, mese per mese, il giorno 27. Poi, per tutta la nostra vita in comune, il 27 marzo è stata la nostra data”.

Pina Ragionieri (Firenze, 1926-2019) si è laureata con Attilio Momigliano. Ha poi collaborato con il quotidiano Il Nuovo Corriere e lavorato presso la casa editrice Sansoni, con la quale ha tradotto classici della letteratura inglese e americana come Henry Fielding, Henry James, e Hermann Melville. Dal 1976 ha preso parte attiva alla vita culturale fiorentina organizzando mostre e convegni di grande rilevanza internazionale, culminati nelle mostre medicee del 1980. Dal 1983 al 2016 è stata direttrice del Museo Casa Buonarroti (poi Fondazione), di cui è stata infine presidente.

19/02/2019 12.04
Fondazione Casa Buonarroti


 
 


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