Comune di San Casciano
Agricoltura sociale, il Comune di San Casciano firma una carta di intenti per introdurla sul territorio
Un esempio è il modello introdotto dall’associazione di promozione sociale Progetto Sant'Angelo Vico l'Abate che ha sede in un antico complesso religioso. L’amministrazione comunale si impegna a sostenere la pratica che si fonda sull’applicazione di interventi innovativi, tesi a costruire un modello di sviluppo economico che promuove integrazione, crea lavoro e reddito
L’agricoltura sociale mette radici ‘pubbliche’ nel Chianti. Il Comune di San Casciano si appresta a firmare una carta di intenti alla quale hanno già aderito numerose realtà tra cui aziende agricole, soggetti del terzo settore, enti locali, associazioni di categoria. L’evento, promosso da Cia Toscana Centro, si terrà nel corso del convegno in programma domani, mercoledì 10 aprile alle ore 9.30, negli spazi del Parco sportivo della Botte. L’amministrazione comunale si impegna a sostenere la pratica che si fonda sull’applicazione di interventi innovativi, tesi a costruire un modello di sviluppo economico che promuove integrazione, crea lavoro e reddito. Parola chiave dell’attività è inclusione. Uno degli obiettivi dell’agricoltura sociale è infatti la creazione di opportunità sostenibili, rispettose dell’ambiente e del contesto sociale, destinate a migliorare la qualità della vita di persone svantaggiate, in situazione di disagio e difficoltà.
Nelle aziende che introducono l’agricoltura caratterizzata da senso civico e responsabilità etica gli imprenditori utilizzano le potenzialità terapeutiche legate alla terra per favorire l’inserimento lavorativo di persone fragili e diversamente abili. Il lavoro in campagna che migliora le capacità individuali e collettive attraverso percorsi di formazione, aggregazione ed esperienze che promuovono la salute è una dimensione in fase di costruzione nel Chianti. Costituisce un esempio il modello introdotto dall’associazione di promozione sociale Progetto Sant'Angelo Vico l'Abate che ha sede in un antico complesso religioso di cui proprietaria è la Diocesi di Firenze. Il programma di attività, elaborato dal presidente dell’associazione Serafino Del Bravo, aspira a diventare un punto di riferimento nel settore dell’agricoltura sociale.
Obiettivi e contenuti dell’attività dell’agricoltura sociale saranno esposti nel corso del convegno "Coltivare il sociale. La promozione di un’agricoltura inclusiva nel Chianti fiorentino", curato dal gruppo di lavoro "Rete Agricoltura Sociale Toscana Centro" ed è aperto ad ogni realtà interessata ad aderire. L'iniziativa offre l’opportunità di confrontarsi su modelli, sulle esperienze e sui quadri tecnico-normativi riferiti alle pratiche di agricoltura sociale delle quali la Toscana è ricca. L'evento rientra nel quadro delle iniziative di animazione territoriale, prevista dall'esperienza di co-progettazione sulla misura 16.9 del Piano di Sviluppo Rurale.
10/04/2019 8.17
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