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Regione Toscana
Plastic-free, la Toscana racconta ad IF2019 le idee e i comportamenti che ci possono salvare
Bugli: "Ripartiamo dal coinvolgimento delle persone per vincere la battaglia contro le plastiche"
La battaglia contro le plastiche che infestano e distruggono l'ambiente è una questione di sensibilità, che va fatta crescere. Si vince con la collaborazione e facendo squadra: firmando un manifesto ad esempio, come è stato fatto stamani, che diventa un'alleanza tra cittadini, associazioni e istituzioni. Ma anche l'innovazione può dare una mano.

All'Internet Festival, al Centro Congressi Le Benedettine, ecco così alcune delle idee, già brevettate, messe a punto da start up e aziende innovative. Alcune sono nate proprio in Toscana.

C'è la barriera - retrattile, per non creare ostacoli in caso di piene – che serve a raccogliere i rifiuti che scorrono nei fiumi, in modo completamento automatizzato e trasportandoli, ventiquattro ore su ventiquattro e ad emissioni zero, verso il piano stradale. L'ha ideato la Blue Line, start-up toscana. C'è il prototipo di un piccolo mulino galleggiante, che la River Cleaning System ha ideato con il medesimo scopo. Più mulini si possono montare in serie, autoalimentati dalla forza della stessa corrente del fiume e la spazzola che mettono in movimento spinge in modo passivo i rifiuti che si trovano a pelo d'acqua verso un contenitore più a valle.

Un'altra azienda, che ha sede a Castelfranco Veneto, ha messo a punto (ed è già in commercio) un foglio di cotone e cera capace di sostituire l'usa e getta delle pellicole di plastica o di alluminio che si usano in cucina o per impacchettare le merende. Si chiama Apepak. Costa di più, ma si può lavare e durare a lungo nel tempo. Completamente naturale, riesce anche a conservare meglio gli alimenti.
Un successo: nei primi quattro mesi sono stati venduti 24 mila pezzi, 18 mila metri quadri in otto mesi.

Ci sono anche comportamenti virtuosi, come quelli di una mamma di Montespertoli, Elisa di Blasio, che ad agosto ha promosso l'idea di una ‘stoviglioteca', ovvero un servizio di prestito di stoviglie per eventi che non si buttano dopo la festa ma si lavano e poi riconsegnano. E chi ne usufruisce ricambia comprando magari altre stoviglie riutilizzabili, che arricchiscono la dotazione.

Quando poi la plastica oramai c'è, basta riciclarla. A Follonica il Comune ci ha realizzato una pista ciclabile. L'eco social designer Luco Gnizio, anche lui oggi all'Internet Festival di Pisa, ne fa invece oggetti di uso quotidiano.

Le foto, quelle di Laura Lezza di Getty Images che sono diventate anche le immagini della campagna della Regione Toscana plastic-free, e i racconti e la conversazione con l'assessore Bugli di Filippo Solibello, storico conduttore della trasmissione radiofonica Caterpillar, autore di un recentissimo libro, "Spam", sui rifiuti nel mare, chiudono la giornata che all'Internet Festival di Pisa la Regione ha voluto dedicare alla plastica che sta inquinando il mondo dove viviamo.

La fotografa racconta con i suoi scatti i ‘mostri' ripescati in mare, plastiche con abbarbicati piante e animali dei fondali, che riemergono ed assomigliano a vere e proprie nuove creature. Affascinanti e terribili allo stesso tempo. Racconta lo stupore e lo sconforto dei pescatori ogni volta che con le reti tirano su bottiglie, vecchi manubri di imbarcazioni, buste, taniche e contenitori per detersivi. Tantissimi. Racconta il gesto e progetto ‘rivoluzionario' di Arcipelago Pulito, con la Regione che l'anno scorso è riuscita a mettere insieme sei pescherecci di Livorno, il Ministero, la Guardia Costiera, l'Autorità di sistema portuale, un partner privato come Unicoop Firenze e un'azienda che smaltisce e ricicla i rifiuti come Revet creando una filiera degli scarti abbandonati in mare che è qualcosa di unico, rispetto ad altre esperi enza nel mondo, e il vero valore aggiunto dell'iniziativa. Prima (e sembra paradossale) le plastiche tirate su con il pescato venivano rigettate in mare, perché chi l'avesse portate in porto ne sarebbe diventato responsabile e si sarebbe dovuto assumere anche i costi di smaltimento. La sperimentazione ha permesso di fare quello che impossibile sembrava

Solo da aprile 2018 fino a settembre, in otto mesi, sono stati raccolti con appena sei barche oltre 18 quintali di rifiuti, per un volume di oltre 24 mila litri. Il progetto è stato preso a modello dal Parlamento Europeo ed è diventato ispirazione per due proposte di legge al Parlamento Italiano che si apprestano ad essere discusse. Intanto l'esperienza di Livorno sarà allargata dalla Regione ad altri cinque porti: Viareggio, Castiglione della Pescaia, Piombino, Porto Santo Stefano e Monte Argentario.

Purtroppo meno del 20 per cento dei rifiuti raccolti è risultato riciclabile, anche perché plastiche e flora e fauna che vivono nei mari sono spesso diventati un tutt'uno. "Ma questo – incalza l'assessore Bugli – ci deve spingere a fare ancora di più". "Anche perché - ripete più volte - non abbiamo molto tempo per intervenire sui danni procurati in passato".

"Con le leggi si fa tanto" sottolinea ancora l'assessore durante la conversazione pubblica con Solibello, dopo che il conduttore ha ricordato come spesso l'Italia (senza averne gli italiani stessi troppa contezza) ha fatto da apripista nelle battaglie ambientali: dalla messa al bando dei sacchetti di plastica avviata nel 2006 (ma ostacolata all'inizio in sede europea dall'Inghilterra) ai cotton fioc obbligatoriamente da quest'anno compostabili fino alla battaglia contro le microplastiche nei cosmetici. Nel suo libro Solibello parla anche della Toscana e del progetto Arcipelago Pulito.

"Le leggi possono tanto e sono importanti – ripete Bugli -, ma la vera innovazione nasce dal confronto e dalla collaborazione. La vera innovazione fa perno sul coinvolgimento delle persone". Cita l'assessore l'esempio delle cooperative di comunità, da cui si sta ripartendo sempre in Toscana per il rilancio di borghi sperduti nella campagna o di paesi abbarbicati tra le montagne. E dal coinvolgimento delle persone, assieme naturalmente a ricercatori e innovatori, la Toscana vuole partire. Anche per sconfiggere la plastica che affoga i nostri mari, scorre nei fiumi o viene gettata ai bordi di strade e boschi.

13/10/2019 0.39
Regione Toscana


 
 


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