Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
Giornata della Memoria 2020: mostra Bibliografica Tornare, mangiare, raccontare. I primi scritti della deportazione italiana 1944-1947
Biblioteca Nazionale Centrale - Antisala lettura 23 gennaio-31 gennaio 2020 orario lun-ven 9-18,30 - sabato 9-13. Inaugurazione Sala Galileo mercoledì 22 gennaio ore 17
In occasione della Giornata della Memoria 2020, la BNCF insieme all'Istituto storico della Resistenza e dell'Età contemporanea ha organizzato la Mostra Bibliografica Tornare, mangiare, raccontare. I primi scritti della deportazione italiana 1944-1947, a cura di Marta Baiardi.
La mostra espone le opere della deportazione razziale e politica italiana del primo dopoguerra e: poche decine di testi che ebbero all'epoca scarsa circolazione e ancor meno fortuna, editi da case editrici effimere e del tutto periferiche nel panorama culturale italiano degli anni 40, come De Silva che nel 1947 pubblica Se questo è un uomo di Primo Levi, rifiutato dalla Einaudi, o la romana OET che pubblica nel 1945 16 ottobre 1943 di Giacomo Debenedetti.
Le voci dei deportati sono molto diverse per sensibilità e registri stilistici, diversi del resto i loro percorsi biografici, politici e culturali, ma tutte sono accomunate dalla necessità impellente di affidare alla scrittura l'esperienza traumatica patita.
Giovedì 23 gennaio alle ore 17 in Sala Michelangelo Presentazione del volume Il coraggio di una scelta. Diario di prigionia di un soldato in Germania (1943-1945) di Franco Ingenito
La vicenda degli Imi (Internati Militari Italiani), i soldati che dopo l’8 settembre furono deportati dal fronte di guerra nei lager tedeschi del Terzo Reich, è stata per tanto tempo dimenticata e ha avuto solo negli ultimi anni un effettivo riconoscimento storiografico e finalmente l’attenzione è stata rivolta anche verso “l’altra resistenza”, condotta da giovani soldati che opposero un deciso rifiuto alle richieste di tornare in Italia per combattere con la Repubblica Sociale, preferendo la prigionia e il lavoro forzato. Un ruolo importante per dare luce a queste vicende è stato offerto dalla memorialistica riguardante la deportazione e la prigionia, lasciataci dagli ex internati, che nei loro diari, superando finalmente un riserbo a lungo celato, ci hanno raccontato come riuscirono a sopravvivere alle privazioni e alle sofferenze materiali e morali. Un evento bellico, unico ed importante, non fosse altro per il numero dei coinvolti, oltre 650.000, che l’hanno vissuto, e ancora più, sofferto e pagato. Ed è per questo che va ancora di più apprezzato che Franco Ingenito, giovanissimo soldato di Napoli (1923) che all’età di 20 anni fu catturato ad Atene l’8 settembre 1943, e deportato in vari lager tedeschi, da Wietzendorf a Schneverdingen, abbia finalmente deciso di pubblicare i suoi ricordi.
14/01/2020 22.20
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