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Pergola, Niccolini, Mila Pieralli, Rifredi
Isa Danieli e Giuliana De Sio sono Le Signorine di Gianni Clementi

Al Teatro della Pergola, da martedì 4 a domenica 9 febbraio
4 – 9 febbraio

(ore 20:45, domenica ore 15:45)

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

in coproduzione con Artisti Riuniti srl

Isa Danieli, Giuliana De Sio

LE SIGNORINE

di Gianni Clementi

­la voce del Mago è di Sergio Rubini

scene Carmelo Giammello

costumi Chiara Aversano

luci Luigi Biondi

regia Pierpaolo Sepe

Durata: 2h, intervallo compreso.


Al Teatro della Pergola, da martedì 4 a domenica 9 febbraio, Isa Danieli e Giuliana De Sio sono Le Signorine di Gianni Clementi, una commedia diretta da Pierpaolo Sepe. La voce del Mago è di Sergio Rubini. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.

“Lo spettacolo sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano – spiegano Danieli e De Sio – nella loro veracità napoletana, le nostre Rosaria e Addolorata sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia, le gioie e i dolori della vita familiare. I litigi e le miserie delle due sorelle zitelle sono occasioni continue di gag e di risate”.

Le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Chiara Aversano, le luci di Luigi Biondi. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Artisti Riuniti srl.

Un lavoro sulla famiglia, che trasforma il dramma in commedia, e viceversa. Due sorelle zitelle, Rosaria e Addolorata, offese da una natura ingenerosa, trascorrono la propria esistenza in un continuo scambio di accuse reciproche. Sono loro Le Signorine di Gianni Clementi, interpretate da Isa Danieli e Giuliana De Sio al Teatro della Pergola da martedì 4 a domenica 9 febbraio, con la regia di Pierpaolo Sepe. La voce del Mago è di Sergio Rubini. Le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Chiara Aversano, le luci di Luigi Biondi. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo, in coproduzione con Artisti Riuniti srl.

“Sono stata io a scegliere il testo di questo spettacolo – spiega Giuliana De Sio ad Angela Consagra sul foglio di sala – l’ho proposto al produttore e ho chiamato Isa Danieli. Per me è un vero successo perché è un testo che fa ridere. Quando ho letto per la prima volta il copione de Le Signorine ho cominciato a ridere ininterrottamente, e io di solito non rido così facilmente. Il testo era già estremamente comico, ma parlando con l’autore abbiamo cercato qualcosa in più: lo scopo è stato anche quello di tirare fuori la drammaticità di questi personaggi, mantenendo però la leggerezza”.

Rosaria (Isa Danieli) e Addolorata (Giuliana De Sio) passano gran parte della loro giornata in una piccola storica merceria in un vicolo di Napoli, ormai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, per poi tornare nel loro modesto, ma dignitoso appartamento poco lontano. Rosaria, che ha fatto dell’avarizia e dell’accumulo il fine della propria esistenza, non ha nessuna intenzione di intaccare il cospicuo conto bancario, cresciuto esponenzialmente nel corso degli anni.

“Si tratta di una donna di una certa età che, non avendo più tanta voglia di vivere, questa è la verità – interviene Isa Danieli – non compra mai niente ed è eccessivamente avara. È il motivo fondamentale per cui litiga continuamente con la sorella Addolorata. Si battibeccano su tutto. Tra i vari litigi di queste due signore vengono fuori tante risate e, anzi, il primo atto è basato essenzialmente su questo ritmo continuo. Andando poi avanti con la storia – continua – forse si ride un po’ di meno, però si capiscono molte cose: si focalizza l’attenzione sulla condizione di due sorelle che, anche se vivono insieme, si muovono in una grande solitudine. Hanno trascorso l’intera esistenza a lavorare in questo piccolo negozio di merceria e questo, per loro, è essenzialmente tutto”.

Addolorata, dopo una vita condotta all’insegna del sacrificio e del risparmio, cui è stata obbligata dalla sorella, vorrebbe invece finalmente godersi la vita. Ma anche l’uso del televisore, con il conseguente consumo di energia elettrica, può generare un diverbio.

“Addolorata è un personaggio con una vita miserabile – afferma De Sio – ma che suscita negli spettatori una grande simpatia, fin dall’inizio. È un’anziana-bambina, una donna che vive un’esistenza fatta di piccolissime gioie: per esempio, lei vive seguendo le televendite e tutto è rigorosamente compiuto di nascosto dalla sorella più grande, che ha quasi vent’anni più di lei e che le fa da madre: una mamma cattiva, che la tiene come in ostaggio e non le permette di crescere. Queste due sorelle sono delle figure claudicanti, nel corpo e nell’anima”.

Costrette a una faticosa convivenza, le due ‘signorine’, ormai ben oltre l’età da matrimonio, non possono neanche contare su una vita privata a distrarle da quella familiare. Le poche notizie che gli giungono dal mondo provengono dai pettegolezzi dei parenti o dai reality in televisione. L’unico vero sfogo per Rosaria e Addolorata sembra essere il loro continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi, senza esclusione di colpi.

“Come personaggi vanno approfonditi e vissuti via via sulla scena – dice Isa Danieli – soltanto così è possibile capirli davvero. Tutto il nostro modo di recitare, di parlare, contribuisce all’effetto comico: lo spettacolo è ambientato a Napoli e il nostro è un tipo di napoletano molto chiaro, anzi spesso è la possibilità della mimica stessa, carica di espressività, che ci aiuta a spiegarci meglio di tante parole”.

Rosaria domina e Addolorata, a malincuore, subisce. Ma proprio quando le due sorelle sembrano destinate in eterno a questo gioco delle parti, un inaspettato incidente capovolge le loro sorti, offrendo finalmente ad Addolorata l’occasione di mettere in atto una vendetta covata da tanti, troppi anni.

“La storia è affrontata in una chiave molto comica – conclude Giuliana De Sio – Addolorata e Rosaria sono due esseri invisibili al mondo. Il rapporto tra loro è estremamente disfunzionale perché arrivato all’esasperazione, come spesso può accadere tra parenti stretti che vivono l’uno vicino all’altro, anche se le due sorelle sono caratterizzate da momenti inaspettati di affetto e di tenerezza”.



Intervista a Isa DANIELI

di Angela Consagra

Come descriverebbe il suo personaggio?

“Il mio personaggio, Rosaria, soprattutto all’inizio dello spettacolo, diciamo che può risultare piuttosto simpatico al pubblico: si tratta di una donna di una certa età che, non avendo più tanta voglia di vivere, questa è la verità, non compra mai niente ed è eccessivamente avara. L’avarizia è uno dei tratti caratteriali più brutti che possono appartenere ad un personaggio e il fatto di essere avara, appunto, è il motivo fondamentale per cui litiga continuamente con la sorella Addolorata. Si battibeccano su tutto, anche per le più piccole cose: per esempio, lei non accontenta la sorella neanche per comprare una stufa e stare entrambe più calde… Tra i vari litigi di queste due signore vengono fuori tante risate e, anzi, il primo atto è basato essenzialmente su questo ritmo continuo. Andando poi avanti con la storia forse si ride un po’ di meno, però si capiscono molte cose: si focalizza l’attenzione sulla condizione di due sorelle che, anche se vivono insieme, si muovono in una grande solitudine. Hanno trascorso l’intera esistenza a lavorare in questo piccolo negozio di merceria e questo, per loro, è essenzialmente tutto. Come personaggi vanno approfonditi e vissuti via via sulla scena, soltanto così è possibile capirli davvero. Tutto il nostro modo di recitare, di parlare, contribuisce all’effetto comico: lo spettacolo è ambientato a Napoli e il nostro è un tipo di napoletano molto chiaro, anzi spesso è la possibilità della mimica stessa, carica di espressività, che ci aiuta a spiegarci meglio di tante parole”.

Dal punto di vista dell’interpretazione, è difficile riuscire ad ottenere l’effetto comico e la conseguente risata del pubblico?

“Oltre ai divertenti e serrati dialoghi che sono presenti nello spettacolo, in alcune parti mi capita, per esempio, di non avere battute, di ascoltare e rimanere in silenzio: la comicità a volte può partire anche da questa condizione che appartiene ad ogni attore. Forse questo è uno degli aspetti che mi ha attirato di più al momento in cui Giuliana De Sio mi ha proposto il testo Le Signorine, anche dopo tanti anni di mestiere sul palcoscenico. Spesso è l’espressività che regala la comicità, proprio come accadeva nel teatro di Eduardo De Filippo: in certi momenti di silenzio, Eduardo parlava ugualmente, in qualche modo, e tutto era pieno di intensità. Io ho lavorato a lungo con Eduardo, e credo di aver imparato tantissimo da lui”.


Intervista a Giuliana DE SIO

di Angela Consagra

Come descriverebbe il suo personaggio?

“Addolorata è un personaggio con una vita miserabile, ma che suscita negli spettatori una grande simpatia, fin dall’inizio. È un’anziana-bambina, una donna che vive un’esistenza fatta di piccolissime gioie: per esempio, lei vive seguendo le televendite e tutto è rigorosamente compiuto di nascosto dalla sorella più grande, che ha quasi vent’anni più di lei e che le fa da madre: una mamma cattiva, che la tiene come in ostaggio e non le permette di crescere. Queste due sorelle sono delle figure claudicanti, nel corpo e nell’anima. In passato hanno sofferto di una poliomielite che le ha rese zoppe; sono delle figure timorose del mondo esterno e chiuse dentro casa: escono soltanto per le spese quotidiane o per andare nella merceria al piano di sotto, situata in un vicolo di Napoli popolato da un negozio di cinesi. La minaccia dell’esterno, dell’intruso e dello straniero, è sempre presente nel testo: dai cinesi che fanno una concorrenza spietata al commercio italiano alle moldave, che vengono in Italia per rubare tutti gli ipotetici mariti. La storia è affrontata in una chiave molto comica e Addolorata e Rosaria sono due esseri invisibili al mondo. Il rapporto tra loro è estremamente disfunzionale perché arrivato all’esasperazione, come spesso può accadere tra parenti stretti che vivono l’uno vicino all’altro, anche se le due sorelle sono caratterizzate da momenti inaspettati di affetto e di tenerezza. Ho disegnato il mio personaggio come una vecchia-bambina con degli atteggiamenti infantili che la rendono drammatica, perché bambina non lo è più”.

Dal punto di vista dell’interpretazione, è difficile riuscire ad ottenere l’effetto comico e la conseguente risata del pubblico?

“Sono stata io a scegliere il testo di questo spettacolo, l’ho proposto al produttore e ho chiamato Isa Danieli. Per me è un vero successo perché è un testo che fa ridere. Quando ho letto per la prima volta il copione de Le Signorine ho cominciato a ridere ininterrottamente, e io di solito non rido così facilmente. Il testo era già estremamente comico, ma parlando con l’autore abbiamo cercato qualcosa in più: lo scopo è stato anche quello di tirare fuori la drammaticità di questi personaggi, mantenendo però la leggerezza. L’effetto comico su cui si basa lo spettacolo è frutto di un intenso e lungo lavoro a due e io ed Isa, insieme, abbiamo provato tantissimo. La comicità non può essere mai il risultato di un lavoro solitario”.

31/01/2020 17.02
Pergola, Niccolini, Mila Pieralli


 
 


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