"Porte Aperte", l’esperienza dell’Italia che non ha paura, anzi, che si dimostra esempio di accoglienza e modello di generosità. A raccontare questo Bel Paese diverso è Mario Marazziti nel suo nuovo libro, dal titolo appunto 'Porte aperte', edito da Piemme e presentato in Palazzo Medici Riccardi a Firenze, sede della Città Metropolitana, dall'autore con Roberto Conticelli (La Nazione), Brenda Barnini, vice Sindaco della Metrocittà (è anche Sindaco di Empoli ed è studiosa del fenomeno migratorio) e il Presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo. Moderatore: Michele Brancale.
Un libro che racconta un viaggio nell’Italia capace di aprire le proprie comunità, la propria mente e persino la propria casa alla coesione sociale e ad un’accoglienza diffusa, veicolo di integrazione nei confronti dei migranti.
29 storie di famiglie, parrocchie, comunità e realtà associative italiane che hanno costruito quasi autonomamente percorsi di integrazione e hanno vinto la diffidenza e la paura, accogliendo in vario modo chi è in fuga dalla guerra, dalle persecuzioni e dalla morte. Attraverso di loro la rete dei Corridoi Umanitari promossi dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Federazione delle Chiese Evangeliche e dalla Conferenza Episcopale Italiana si è allargata ed è diventata un modello concreto e praticabile di quel tipo di accoglienza diffusa che non richiede finanziamenti pubblici e che, offrendo una nuova vita ai profughi, fa rinascere le comunità locali, stimolando il lavoro, la socialità e la crescita della comunità.
Con sensibilità e pragmatismo, l’autore affronta nel suo libro un tema cruciale della contemporaneità, dando visibilità all’Italia che non distoglie lo sguardo dalle sofferenze degli altri e a cittadini attivi che, a partire dalle ragioni della solidarietà e di un umanesimo integrale, hanno avviato una rilevante trasformazione sociale di segno diverso con proposte operative per le politiche italiane ed europee. Un libro di storie autentiche che lasciano intravedere un futuro alternativo ai muri e ai porti chiusi e rappresentano l’antidoto alla narrazione dell’odio, dell’intolleranza e dell’aggressività dilaganti, ostacoli alla visione nell’altro della somiglianza con noi stessi.
(cm)
Su https://youtu.be/9YmEmhbqhPs il
video del canale Florence Tv utilizzabile da social e media
In allegato la galleria fotografica di Antonello Serino (Ufficio Stampa - Redazione di Met)