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Comune di Firenze
Firenze. Coronavirus, la comunicazione del sindaco in Consiglio comunale
Il sindaco Dario Nardella nella sua comunicazione in Consiglio comunale ha parlato della situazione in città per il Coronavirus
Numerosi i temi affrontati:

1) Emergenza sanitaria

Un ringraziamento particolare a chi ci ha lasciato a causa di questa malattia, alle famiglie e a tutte le persone che stanno lottando contro il COVID 19. Un ringraziamento a chi, tutti i giorni, è in prima linea per affrontare questo nemico invisibile, ma molto pericoloso. Medici, infermieri, agenti di polizia, Protezione civile, addetti dei supermercati, imprenditori e operai dei settori alimentari e di tutte le attività essenziali, etc...

E rinnovo il mio invito a tutti: restiamo a casa. Ciascuno è chiamato a dare il suo contributo: anche chi non è in prima linea deve fare la sua parte, stando a casa.

Ringrazio la Fondazione Cr Firenze per i 3,2 milioni investiti in totale e per le 42 macchine respiratori ricevute ieri. Inoltre, arriveranno grazie alla Fondazione: 30 mila tute antibatteriologiche, 100 mila kit sangue e 12,5 milioni di mascherine e molti altri materiali.

Nella provincia di Firenze a ieri erano stati riscontrati 957 casi positivi. In Toscana 4.122 i contagiati dall'inizio dell'emergenza; i ricoveri, a ieri sono 1.386, di cui 275 in terapia intensiva; 12.882 le persone in isolamento domiciliare, di cui 6.271 nella Asl Toscana Centro

Una situazione sicuramente migliore rispetto ad altre aree del Paese, ma che non ci consente assolutamente di abbassare la guardia. Anzi dobbiamo fare un salto in avanti per essere ancora più efficaci. Rivolgo un appello alla Regione che bene si sta comportando in questa emergenza, ma che a mio avviso deve essere più stringente rispetto alle strutture per la quarantena: bene l’apertura di Coverciano e della RSA-Covid-19 a Montedomini (34 posti letto), ma gli alberghi servono subito. Garantire un vero isolamento è fondamentale per bloccare la diffusione del virus. E ancora maggiore attenzione alle RSA: ieri è uscita l’ordinanza regionale che definisce le giuste misure di comportamento, ma dobbiamo essere da subito efficaci. Siamo in un vero e proprio allarme per gli anziani e gli operatori. Entro questa settimana occorre fare i tamponi a tutto il personale che lavora nelle RSA, nelle RA e per le assistenze domiciliari. E occorre il test sierologico nelle comunità di accoglienza. Non possiamo permettere che si verifichino casi come San Godenzo e Dicomano o della RSA La Chiocciola delle Piagge dove si sono avuti 7 contagi.

E rivolgo un richiamo anche al governo nazionale. Oltre alle necessarie misure di chiusura e distanziamento sociale ritengo sia necessario un passo in avanti sull’utilizzo di strumenti tecnologici per il tracciamento. Noi stiamo iniziando a sperimentare il riconoscimento di assembramenti tramite il sistema di videocamere cittadino. Ma anche i sistemi di controllo degli spostamenti tramite celle telefoniche o tramite il controllo degli accessi al Wi-Fi pubblico. Non mi sfugge il tema della privacy dei cittadini, che è comunque garantita trattandosi di dati aggregati e non individuali.

Vorrei ringraziare tutta la Polizia municipale di Firenze, che ha operato anche a rischio della salute. Vicinanza ai contagiati. Nella giornata di ieri la Polizia municipale ha effettuato 155 controlli effettuati, con 3 persone sanzionate. In totale, dall’11 marzo la PM ha controllato 2430 persone, con 11 sanzioni e 48 denunce 650 Codice penale e 1.932 esercizi commerciali controllati.

2) Situazione economica del Comune di Firenze.

Per informazioni sul sostegno alimentare si rimanda al comunicato stampa specifico pubblicato sulla Rete civica.

A questo intervento però deve essere collegato un passo della grande distribuzione e della filiera alimentare: questi contributi non possono essere mangiati da un aumento dei prezzi dei generi alimentari. Chiedo pertanto uno stop dei prezzi per i prossimi 3 mesi e l’applicazione della scontistica come proposta dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte. Chiederemo che al tavolo nazionale sia presente anche Anci. Su questo bene l’iniziativa di Fondazione Cr Firenze e Coop con i voucher presentati da loro.

I 400 milioni del governo non sono una misura che serve per il bilancio del Comune, ma solo per dare soldi ai cittadini per fare la spesa. Avevamo anche chiesto l’anticipazione del Fondo di solidarietà per i Comuni ed è quello che il Governo ha fatto nella serata di sabato con l’invio dei 4,3 miliardi che rappresentano il 66% del fondo, che danno più liquidità molto utile in questo momento. Ma questa non è la misura ‘Salva Comuni’. Questi sono soldi già dovuti ai Comuni, vengono semplicemente anticipati. I Comuni non sono affatto salvi.

Il bilancio del 2020 del nostro Comune è stato approvato solo pochi mesi fa, a dicembre 2019. Come sempre tra i primi in Italia. Un bilancio solido, con tanti servizi alla persona e alle imprese. Il tutto con un carico fiscale sui fiorentini modesto rispetto ad altre realtà comunali (ricordiamo l’Irpef più bassa d’Italia e la Tari per famiglie più bassa d’Italia) e comunque con livelli di imposte fermi da molti anni (come per Cosap e Imu).

Ad oggi è molto complicato poter valutare l’entità del danno che subirà il bilancio del nostro Comune con questa crisi. Sicuramente alcune entrate avranno una riduzione drastica: l’imposta di soggiorno era prevista in 49 milioni, i ticket per bus turistici in 18 milioni, le entrate da bigliettazione dei musei in 7,5 milioni. Ma anche altre entrate avranno forti riduzioni: l’interruzione di servizi nelle scuole, nei musei, negli asili ci ha indotto subito a non richiedere alle famiglie le relative rette. Il crollo dell’utilizzo del trasporto pubblico locale porterà ad una forte riduzione della bigliettazione. O ancora, è certa la riduzione delle multe e sanzioni amministrative che a bilancio contavano circa 65 milioni.

Immaginiamo che servano alcuni mesi di chiusure rigide, magari minori di quelle attuali ma pur sempre significative, con una riattivazione graduale delle relazioni sociali ed economiche a partire da maggio; immaginiamo che per tornare alla normalità serviranno mesi; essendo una pandemia globale poi, immaginiamo che le relazioni internazionali e gli scambi produttivi saranno limitati ancora per molti mesi. Nessuno può sapere oggi precisamente a cosa andremo incontro nel prossimo futuro. Però con un primo piano di previsioni che ad oggi può sembrare realistico, possiamo immaginare un danno per il bilancio del Comune di Firenze tra i 110 e i 135 milioni. Tutto da verificare, perché tante sono le variabili ad oggi indecifrabili.

Questa è una fotografia della situazione attuale, senza considerare gli auspicabili aiuti del governo e dell’Unione europea.

A fronte di tutto questo cittadini e imprese chiedono aiuto e sostegno: più servizi e meno tasse. Dunque, non solo mancheranno le entrate preventivate, ma serviranno ulteriori risorse per rispondere a questa crisi.

Come prime azioni a seguito dell’emergenza, analizzando la cassa comunale abbiamo verificato che c’è una solidità che si proietta in avanti per qualche mese. Abbiamo allora cercato di aiutare famiglie e imprese a difendere la loro liquidità. E, dunque, oltre a sospendere rette di asili, rette delle mense scolastiche, costo del servizio di trasporto scolastico, abbiamo rinviato tutte le imposte comunali che scadevano a marzo e aprile.

Si tratta di Cosap per tavolini e dehors; dell’imposta di soggiorno del mese di febbraio, della prima rata della Tari che scadeva a fine aprile. Si rinuncia a incassare circa 45 milioni di euro che restano nelle tasche di imprese e famiglie fiorentine. Certo è una sospensione, un rinvio, che consentirà alle famiglie intanto di trattenere per almeno 60-90 giorni in più queste somme.

Poi abbiamo bloccato la spesa in via cautelativa. Tranne le spese urgenti, obbligatorie per legge, necessarie per fronteggiare emergenza sanitaria e sociale connessa al Coronavirus. Non si tratta di un taglio, ma di posticipare i contributi e altre spese. Le previsioni restano ma si ferma il pagamento delle spese che sono differibili.

Noi non possiamo fare ora manovre di bilancio. Non avrebbe senso finché non sapremo cosa farà il governo per i Comuni.

A seguito della crisi, l’amministrazione centrale si è assicurata una discrezionalità estesa di finanza in deficit oltre i vincoli della disciplina fiscale di Maastricht. Questa discrezionalità dovrebbe essere in qualche misura estesa anche all’amministrazione locale, in particolare ai Comuni.

Noi abbiamo un piano di richieste al governo e lo abbiamo già detto pubblicamente.

1) Fondo speciale di 5 miliardi per i Comuni;

2) Fondo speciale per le città a vocazione turistica. I Comuni che hanno maggiore vocazione turistica soffrono maggiormente e già ora, non solo in prospettiva. Serve un fondo che divida le città in fasce per rapporto tra presenze turistiche e residenti e che attribuisca fondi in ragione del collocamento in tali fasce;

3) Liberazione dell’avanzo di bilancio, anche quello vincolato, di cui dispongono i Comuni;

4)Riduzione dell’accantonamento delle risorse del Fondo crediti dubbia esigibilità di almeno il 30%. Queste ultime due misure valgono per il solo Comune di Firenze più di 30 milioni di euro.

Nel frattempo noi lavoriamo per il rinvio delle rate sui mutui che per il nostro Comune valgono circa 50 milioni. Non è facile ma ai soggetti interessati chiediamo disponibilità e comprensione per la gravità della situazione. In particolare stiamo cercando di rinegoziare con Intesa San Paolo (che è anche banca tesoriera del Comune), CDP e BEI (Banca europea degli investimenti: con BEI sono circa 30mln € compresi interessi 2020).

Sulla BEI faccio un appello a nome di tutti i Comuni che in totale hanno 1 miliardo e 100 milioni di euro di investimenti finanziati dalla BEI, un appello al governo per chiedere a tutti gli Stati membri un intervento comune per ottenere la sospensione e il rinvio delle rate dei mutui.

Infine, noi siamo anche pronti se ci saranno le condizioni a ricorrere all’indebitamento (es. bond europei). Oggi non ci è concesso per salvaguardare la spesa corrente. Ma la situazione è eccezionale. Ora occorre offrire liquidità e dunque tutte le misure che il governo che andranno in questa direzione saranno da noi sostenute: ad esempio potremmo utilizzare dei mutui trentennali con garanzie di vario tipo, compreso il patrimonio comunale. Il ruolo della BCE e delle banche è strategico e decisivo.

Nell’Unione europea la Banca centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni.

Se i leader di oggi hanno anche un minimo del senso di responsabilità dei loro predecessori che hanno immaginato e costruito l’Europa unita, possiamo finalmente far giocare adesso un ruolo fondamentale alla Ue per uscire da questa crisi.

Qui occorre una presa di responsabilità di tutta la classe politica e dirigente della città. Chiedo a tutto il Consiglio comunale di condividere con noi questa sfida con un atteggiamento di profonda serietà. Tutte le proposte che saranno da voi avanzate saranno attentamente valutate, ma occorre che siano previsioni realizzabili. Per tagliare un’entrata occorre una copertura: con quali risorse? Dove le troviamo oggi? Io e la giunta siamo pronti ad accogliere le proposte: ma di fronte ad una riduzione di un’imposta, quali servizi tagliamo? A cosa rinunciamo?

Per questo voglio fare una proposta di metodo: chiedo di poter continuare a lavorare con il gruppo di lavoro che comprende i capigruppo e la vicesindaca Cristina Giachi, allargato anche ai presidenti di Quartiere, per gestire insieme il percorso dell’emergenza. Valutare insieme degli atti all’attenzione del consiglio comunale e prendere insieme decisioni fondamentali. Un percorso nuovo, che coinvolga tutti i gruppi, che sia veramente responsabile. Chiaramente questo percorso è pensato per ridurre il livello di scontro in seno al consiglio e condividere insieme le scelte fondamentali in risposta all’emergenza.

3) I nuovi servizi che abbiamo attivato con la crisi

Per rispondere a questa crisi abbiamo fin da subito iniziato tante nuove attività dei nostri Servizi sociali. L’accoglienza invernale è stata estesa sulle 24 ore anziché solo in orario notturno, con una proroga del servizio oltre il 31 marzo, per garantire un posto sicuro fino al termine dell’emergenza. Le attività dell’Albergo popolare sono state estese sulle 24h anziché solo in orario notturno. Le mense diffuse e la mensa in via Baracca sono state riorganizzate con la somministrazione di monoporzioni anziché con la modalità “self service”; abbiamo incremento i pasti serviti da 400 a 900 circa, grazie anche al contributo di Caritas e Fondazione Cr Firenze.

Abbiamo attivato il Call center del Comune di Firenze 055.3282200 dapprima pensato solo per gli anziani e poi esteso a tutti. È il primo interfaccia per tanti servizi che stiamo offrendo: dalla consegna di spesa e farmaci a domicilio per i più bisognosi, al sostegno psicologico grazie alla collaborazione con l’ordine degli psicologi della Toscana, a mezzo di riferimento per le pratiche sanitarie e l’attivazione del Segretariato sociale.

Mi preme soprattutto evidenziare che fin dall'inizio dell'epidemia il nostro Comune non è mai rimasto privo di dispositivi di protezione individuale, reperendoli sul mercato e anche grazie alla disponibilità di alcune aziende che non hanno fatto mancare il loro contributo. Mi riferisco soprattutto a Menarini che ha fornito gratuitamente un ingente quantità di gel igienizzante e a Esselunga che ha fornito una discreta quantità di mascherine protettive.

Il successivo acquisto di un numero importante di mascherine (50.000) ha permesso di gestire questa emergenza con una certa tranquillità. Ad oggi abbiamo fornito, limitandoci alle sole mascherine, gli uffici comunali con un numero di mascherine pari a circa 6.000. L'amministrazione ha deciso di distribuire la stragrande maggioranza delle mascherine fornite dalla protezione civile regionale alle RSA e RA, in quei luoghi cioè dove più che in altri occorre predisporre misure di contenimento.

L'amministrazione ha poi deciso di fornire di dispositivi di protezione individuale sia operatori economici che forze dell'ordine (Questura, Carabinieri, Guardia di finanza) che il personale della procura della Repubblica e del Tribunale. A tali soggetti ad oggi sono state distribuite 13.000 mascherine oltre, in alcuni casi, a gel disinfettante e guanti.

La Protezione civile coinvolta da subito con l’attivazione del COC permanente, attualmente è impegnata nel supporto alle persone in quarantena che sono in strutture alberghiere, nella consegna di pasti e altri beni a queste persone e per l’allestimento delle due aree di accoglienza: quella in viale Guidoni e quella al Centro tecnico di Coverciano.

Abbiamo creato per primi la piattaforma per mettere su mappa online gli esercizi di vicinato che portano la spesa a casa: un modo per evitare gli assalti alla grande distribuzione e limitare gli spostamenti rendendo maggiormente conoscibile chi e come realizza questo servizio.

Sulla scuola ci siamo da subito attivati con diverse azioni: come video tutorial a distanza per nidi e infanzia, centri di alfabetizzazione a distanza con collegamento tra famiglie e insegnanti, servizi per l’integrazione scolastica per alunni diversamente abili, sostegno scolastico a distanza per bambini diversamente abili. Oltre a questo abbiamo avviato una ricognizione con tutte le scuole fiorentine sia sulle attività didattiche a distanza che stanno facendo, sia sulle difficoltà che hanno le famiglie in termini di strumentazione sia in termini di supporto.

Anche il mondo della scuola ha però bisogno di interventi importanti. Su questo stiamo chiedendo alla Regione Toscana di poter integrare i fondi regionali per supportare realtà del mondo della cooperazione su servizi appalti e convenzioni; di prevedere un fondo integrativo di sostegno alle famiglie che pagano ancora rette nei nidi privati e di prevedere fondi a sostegno delle famiglie più fragili per supporto alla didattica a distanza.

4) Una nuova organizzazione dell’amministrazione comunale

Il Coronavirus ha poi comportato una grande trasformazione dell’organizzazione dell’amministrazione comunale.

Abbiamo fatto un grande investimento per garantire le condizioni di smart working (o lavoro agile) con le dovute tecnologie informatiche.

L’85% dei nostri servizi era già digitale e quindi abbiamo potuto continuare a erogare servizi grazie alle infrastrutture digitali di cui ci eravamo forniti.

Abbiamo attivato i nostri siti web e social come fonte di intrattenimento e formazione (percorsi nei musei, vedi attività di muse, Firenze Tv per i nostri teatri etc...) e soprattutto come strumento di continuità per l’esercizio degli organi democratici: giunta e Consiglio comunale anche in epoca di pandemia potranno riunirsi ed esprimere il loro pensiero grazie alle nuove tecnologie.

Per dare un’idea del cambiamento organizzativo vi cito solo qualche numero: il numero dei dipendenti che normalmente svolgono attività in ufficio sono circa 2400 e di questi 1800 svolgevano un’attività tecnica o amministrativa che comportava l’uso di un pc. Prima dell’emergenza Coronavirus solo 36 dipendenti avevano attivato la modalità di lavoro agile ordinario: oggi sono oltre 1600.

Inoltre:

- circa 280 colleghi sono stati dotati di pc portatile;

- circa 500 pc trasferiti dall’ufficio alle abitazioni dei dipendenti e riattivati per utilizzo da casa;

- circa 680 dipendenti si collegano da casa con modalità VPN e quindi lavorano come se fossero in ufficio. A breve la potenzialità sarà portata a 1500.

Tutti i colleghi che non hanno modalita VPN riescono comunque a utilizzare la posta elettronica e riescono a utilizzare i programmi che sono sul web, come ad esempio Cityworks il programma che viene utilizzato per gestione delle occupazioni suolo pubblico.

Oltre a questo, gli uffici comunali stano utilizzando moltissimo le videoconferenze ad esempio gli utenti attivi su teams erano oltre 550 la scorsa settimana.

5) La ripartenza: un nuovo piano economico per Firenze. Un nuovo rinascimento

È chiaro che tutte queste prime misure sono, per natura, di prima risposta all’emergenza. Ma l’impatto della pandemia sulle nostre vite sarà devastante e prolungato nel tempo. Dovremo ripensare a tanti aspetti del nostro vivere sociale, delle nostre relazioni economiche, della fruizione di eventi culturali sportivi...

Per informazioni sullo Scoppio del carro si rimanda al comunicato stampa specifico, pubblicato sulla Rete civica.

Sulla riapertura delle fabbriche dipenderà dall’andamento del contagio. Bene l’accordo tra Confindustria e OOSS. Bene anche il comunicato congiunto tra Confindustria e sigle sindacali: Fim, Fiom, Uilm Firenze. Ai lavoratori che garantiscono i servizi essenziali è assicurato il rispetto delle norme. Monitoraggio costante degli effetti della crisi sul sistema produttivo fiorentino. Il 70% delle aziende ha chiesto gli ammortizzatori sociali.

Non è più rinviabile un piano di ripopolamento del centro storico e una revisione del ruolo della città che non può più essere solo a vocazione turistica.

Un altro elemento fondamentale per la ripartenza riguarderà la possibilità di poter utilizzare ancora l’attuale Regolamento urbanistico comunale che scade, il prossimo 3 giugno. Se infatti già avevamo iniziato il percorso per l’adozione del nuovo Piano operativo comunale e del Piano strutturale, con l’attuale situazione di emergenza abbiamo dovuto bloccare tale attività. Chiediamo pertanto alla Regione Toscana di voler prorogare la validità degli strumenti urbanistici comunali, per evitare di entrare nella situazione di “salvaguardia”, avendo così un ulteriore aggravio per la nostra città, bloccando i cantieri e perdendo molte occasioni di investimento e di lavoro.

L’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re ha già mandato all’assessore regionale a Urbanistica e Pianificazione Vincenzo Ceccarelli la richiesta di rinviare di un anno l’approvazione del Piano operativo prorogando quindi le attuali norme urbanistiche per non fermare il settore.

Occorrerà per la ripartenza una riflessione partecipata e un monitoraggio attento. Ho pertanto intenzione di formare un gruppo di esperti che possa sostenere e aiutare il lavoro della nostra amministrazione di fronte ad una sfida così importante. Lo chiamerò ‘Un nuovo Rinascimento’. Economisti, scienziati sociali, sociologi, psicologi, abbiamo bisogno di alte professionalità con cui confrontare il nostro operato e valutare insieme la ripartenza. Innanzitutto per avere a disposizione una base dati sempre aggiornata sull’impatto sociale ed economico della pandemia e, quindi, per essere pronti ad intervenire con le giuste misure.

5) Una nuova stagione politica

Quanto durerà? È un interrogativo che genera angoscia anche in chi ha risorse personali, familiari, culturali. Tutti o quasi riescono a vivere nel “qui e ora”, ma si allarmano nel proiettarsi verso il futuro, anche nel futuro molto prossimo. Le 24 ore sono relativamente affrontabili, il domani è difficile da pensare.

Serve qualcuno che se ne faccia carico, che si assuma la responsabilità di riprogrammare il dopo, generando speranza concreta.

Una battaglia da vincere insieme:

Papa Francesco, durante la benedizione straordinaria Urbi et Orbi di venerdì 27 marzo: “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”.

Dobbiamo essere capaci di dare conforto a tutti, trasformando debolezze e paure in un’energia inedita. Firenze lo ha fatto in passato, nel dopoguerra, dopo l’alluvione, dopo l’attentato ai Georgofili.

Siamo nel cuore della battaglia e dobbiamo vincerla a tutti i costi.

31/03/2020 8.50
Comune di Firenze


 
 


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