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Interviene il giornalista Fabio Barni
Il libro:
Il volume affronta una vicenda storica che nacque come ripicca di Mussolini all’annessione dell’Austria e dei Sudeti da parte della Germania nazista. Dalla facile occupazione del 1939, passando per l’ingloriosa campagna di Grecia dell’anno successivo, la politica di fascistizzazione dell’Albania e la resistenza antitedesca del 1943-45, il volume Italiani in Albania. 1939-1945 edito da Delta Editrice, ripercorre un’altra pagina controversa del colonialismo mussoliniano. Le basi albanesi furono propedeutiche alla successiva campagna di Grecia, che, iniziata con spavalderia, rivelò ben presto un volto assai diverso: fame, freddo, fango, pioggia, equipaggiamento e armamenti inadeguati, assieme all’incompetenza dei comandi, trasformarono l’impresa in una sconfitta, con l’arretramento fino alle basi dell’Albania centrale. Soltanto l’intervento della Wehrmacht permise all’Italia di riprendere l’iniziativa.
Attraverso lo studio di documenti militari e civili italiani e albanesi, Lucarelli, storico militare, ricostruisce il quadro bellico, ma anche la fascistizzazione del Paese e, soprattutto, l’importante contributo che il Regio Esercito portò alla causa nazionale albanese dopo l’8 settembre 1943, quando migliaia di soldati italiani si unirono alla resistenza comunista. Una pagina, quest’ultima, ancora poco nota della storia militare italiana, che, pur fra mille difficoltà logistiche e morali, riscattò l’occupazione di quattro anni prima e dimostrò come l’Esercito nella maggioranza degli effettivi non approvasse la condotta fascista della guerra. Un ricco apparato iconografico, in gran parte inedito per l’Italia, accompagna questa lunga narrazione di una pagina di storia che vive il riscatto morale dei militari i