Comune di Firenze
Consiglio comunale “Firenze 2020”. Celebrate le donne e gli uomini che ci hanno curato nella pandemia Covid 19
Luca Milani: “Un riconoscimento a chi ha lavorato all’interno degli ospedali fiorentini e nei reparti Covid e ai tanti volontari che ormai da alcuni mesi operano senza fermarsi mai nei centri vaccinali”. Funaro: “L’abbraccio virtuale della città a chi si spende ogni giorno contro il Covid e ai familiari delle vittime”
In piazza della Signoria si è tenuto un Consiglio comunale solenne per il conferimento delle onorificenze “Firenze 2020”, un riconoscimento al merito ai professionisti sanitari (medici, infermieri, tecnici sanitari, e operatori vari) che hanno lavorato all’interno degli ospedali fiorentini e nei reparti Covid nonché ai Presidenti dei relativi ordini professionali, in rappresentanza di tutte le lavoratrici e lavoratori di questo importante comparto.
I premiati erano in rappresentanza di tutto il personale che lavora negli ospedali di Careggi, Meyer e Asl Toscana Centro.
Con l’aiuto dei Direttori Generali e dei direttori dei vari presidi ospedalieri del territorio, sono state selezionate le persone tenuto conto del loro impegno e del criterio oggettivo del più anziano e del più giovane per ogni settore.
Sono stati inoltre premiati anche gli Ordini professionali in modo da rendere merito, e la doverosa riconoscenza, anche a tutti gli altri che non lavorano in ospedale.
Durante la cerimonia Poste italiane ha effettuato un annullo filatelico caratterizzante la cerimonia. (s.spa.)
Un consiglio comunale solenne, in piazza della Signoria, per il conferimento delle onorificenze “Firenze 2020”, un riconoscimento al merito ai professionisti sanitari (medici, infermieri, tecnici sanitari, e operatori vari) che hanno lavorato all’interno degli ospedali fiorentini e nei reparti Covid nonché ai Presidenti dei relativi ordini professionali, in rappresentanza di tutte le lavoratrici e lavoratori di questo importante comparto.
“Abbiamo scelto il giorno della Festa della Repubblica per ricordare e premiare gli operatori sanitari delle professioni ospedaliere che si sono distinti nel corso della pandemia.
Il senso di appartenenza a uno Stato nazionale – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – si rafforza o naufraga tutte le volte che una vicenda drammatica costringe a fare i conti con la propria identità e con i legami che ciascun individuo ha con la propria comunità. Oggi è il 2 Giugno, Festa della Repubblica, prima di essere una formula politica, l’unità nazionale, è un valore vissuto intimamente da ogni cittadino. La pandemia da Coronavirus mostra che questo valore non è purtroppo così diffuso, spesso molto discredito viene lanciato contro le Istituzioni. La Repubblica non si può reggere solo sulla carta, non basta che prenda vita dalle pagine bellissime della Costituzione, chi la fa vivere sono le donne e gli uomini che le danno forma attraverso le articolazioni dello Stato.
Le nostre Forze Armate, il comporto della scuola, dell’Università e della Ricerca, il comparto degli Enti Locali, il sistema di Giustizia, la Struttura dello Stato Centrale, il Governo, il Parlamento, tutto il mondo del terzo settore che ormai è parte integrante e fondamentale nella struttura del paese e poi voi del Comparto della Sanità.
Attraverso l’organizzazione, il lavoro, la modalità di occuparsi del cittadino traspare il volto della Repubblica. Ed oggi oltre a rendere gli onori a tutti i comparti che ho appena ricordato è indiscusso l’onore da rendere al comparto della sanità, a tutti gli operatori sanitari di tante professioni diverse che hanno dimostrato attraverso l'impegno professionale ed umano di ciascuno, che è andato ben oltre i proprio compiti, il volto professionale, rassicurante e caritatevole della Repubblica, che ha curato, confortato, sofferto e pianto con i tanti, troppi malati di Covid. È stata una risposta di sistema quella che che è stata data e questo rinsalda la fiducia dei cittadini con la sanità pubblica.
Siamo entrati nella pandemia tutti uguali davanti alla minaccia, abbiamo rischiato di uscirne profondamente divisi. Improvvisamente, è finita la fase in cui ci siamo sentiti affratellati dall’assedio universale del virus, esposti allo stesso male, disarmati dalla medesima fragilità. Tutti esposti senza distinzione senza riserve: tutti candidati.
La coscienza comune di condividere con gli altri la stessa condizione – ha aggiunto il presidente Milani – è stata per lunghi mesi alla base della coesione sociale del Paese ed ha consentito l'accettazione delle misure di necessità che comportano una limitazione dell'autonomia individuale, degli spazi, dei movimenti e delle relazioni.
Questo insieme si è spezzato. In parte era prevedibile, perché la tensione dell’emergenza regge per la fase più acuta poi si allenta.
È quello che è successo a voi, da eroi salvatori della Nazione nella prima fase a “scocciatori” nella seconda, quando avete, giustamente, richiamato, come una sorta di grillo parlante di Pinocchio, al senso di responsabilità nei comportamenti.
Mentre voi ancora nelle corsie degli ospedali lottavate per salvare vite, altri nelle piazze e per le strade, incuranti, pretendevano che tutto fosse finito.
L’arrivo dei vaccini, il contenimento relativo del contagio e dei decessi hanno riaperto una prospettiva concreta e rifatto pace nel Paese.
Per questo voglio davvero rendere omaggio anche ai tanti volontari che ormai da alcuni mesi operano senza fermarsi mai nei centri vaccinali, la macchina messa in campo sta funzionando e producendo il risultato tanto atteso. Un vaccino ogni due minuti è questa la risposta del nostro presidio vaccinale con tantissimi volontari della protezione civile insieme a tantissimo personale sanitario.
Per tutti i volontari della misericordia, della pubblica assistenza della croce rossa della fratellanza militare della protezione civile ci sarà un momento analogo perché anche loro sono il volto bello della Repubblica, un volto da raccontare.
Non avevamo mai conosciuto una minaccia così totale che riguarda l'umanità nel suo insieme, a qualsiasi latitudine, come se il normale divenire del mondo avesse interrotto il suo transito; transito tanto forse troppo veloce. Quest’assedio globale vede solo una via di fuga quella della vaccinazione e però una drammatica distinzione: tra condannati e salvati.
Il mondo ci mostra quindi le sue differenze incolmabili.
Il Primo Mondo è riuscito a concentrare lo sforzo del progresso sul vaccino: lo ha trovato a tempo di record, lo ha prodotto e lo distribuisce a se stesso. È a questo punto, che è necessario andare oltre; è possibile, è eticamente giusto salvarsi da solo davanti a un fenomeno mondiale come la pandemia? Non possiamo concepire che il vaccino diventi un moltiplicatore delle disuguaglianze, se il vaccino non raggiungerà le popolazioni dei Paesi più poveri e più esposti, condannandole ad essere riserve permanenti e attive del virus, non avremo neanche noi nessuna speranza che questa pandemia sia sconfitta ma sopratutto non avremo nessuna pace nelle nostre coscienze.
Come sappiamo, nonostante tutti gli sforzi profusi, anche in Italia dobbiamo annoverare tanti morti, abbiamo sentito più volte raffigurare in forma visiva il numero dei morti: è come se fosse scomparsa una città grande come Sassari o Latina; più di 125.000 morti, ma è pensando all’età media che vorrei riflettessimo sulla gravità, sul significato della perdita; è scomparsa una grande biblioteca vivente della memoria e questo – ha concluso il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – creerà inevitabilmente un vuoto, una frattura nelle generazioni rispetto al racconto delle nostre tradizioni, della nostra cultura, della nostra storia, del nostro sapere”. (s.spa.)
Un consiglio comunale solenne stamani, in piazza della Signoria, per il conferimento delle onorificenze “Firenze 2020”, durante il quale è intervenuta l’assessora al Welfare Sara Funaro. “E’ un onore intervenire oggi in una giornata importante come questa” ha detto Funaro che ha portato il saluto del sindaco Dario Nardella impegnato all’estero in una missione istituzionale. “Ringrazio il consiglio comunale e il presidente del consiglio Comunale Luca Milani per aver organizzato una giornata importante e speciale come questa che lascerà un segno nella nostra città”. Funaro ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in merito alla pandemia che “ha reso evidente la profonda interdipendenza dei destini de nostri popoli: soltanto efficaci forme di coordinamento si sono dimostrate utili per contrastarla e sconfiggerla. Questa cooperazione sostiene le opportunità offerte da una nuova stagione di ripresa e rinascita civile ed economica. Un nuovo inizio per una comunità internazionale che voglia affrontare con successo le sfide della sostenibilità, dei modelli di vita e della lotta alle disuguaglianze”.
Fra le altre cose l’assessora al Welfare ha ricordato “sia chi ha lavorato in frontiera che chi ha lavorato dietro le quinte con grande spirito di abnegazione, senso di comunità e professionalità, senza mai risparmiarsi, in una situazione tra le più complesse che abbiamo visto nell’ultimo secolo”. “Oltre a doversi confrontare con una pandemia sconosciuta contro la quale bisognava cercare di mettere in campo ogni giorno strumenti e modalità nuove di intervento, il personale ha dovuto anche rivedere completamente la modalità relazionale per far sentire la loro vicinanza ai pazienti e agli utenti del territorio. Vorrei, come sta facendo oggi il consiglio comunale di Firenze, che fosse realmente data attenzione e visibilità a tutti coloro che hanno lavorato a stretto contatto con i pazienti, a tutto il personale che ha lavorato per fare in modo che il sistema rimanesse in piedi, al personale che si è recato nelle abitazioni dei nostri cittadini in quarantena e a coloro che erano in grande difficoltà, al personale dei territori, e a tutto il personale del mondo del volontariato e del mondo socio sanitario, che ha dato un contributo importante sia in termini di risposta sanitaria che in termini di risposta sociale, e noi come città lo abbiamo visto in maniera forte”.
“Con Firenze 2020 il nostro consiglio comunale – ha detto inoltre Funaro - vuole mantenere viva la memoria della dedizione del personale durante la pandemia perché la memoria è fondamentale per mantenere il senso di riconoscimento e gratitudine e allo stesso tempo costruire il presente e il futuro con i valori che ci portiamo sulle spalle. Vorrei ringraziare il consiglio comunale per aver ricordato i professionisti e i tanti cittadini che ci hanno lasciato a causa della pandemia e vorrei che tutti noi ci stringessimo con un abbraccio virtuale intorno alle famiglie perché devono sentire la vicinanza delle istituzioni” L’assessora Funaro ha poi chiuso il suo intervento “con l’unica parola che ognuno di noi può dire: grazie a tutti per quello che avete fatto e state facendo e buona festa della Repubblica a tutti”. (sp)
02/06/2021 14.55
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