Ultimi due giorni per la quinta edizione del festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze» (27 agosto- 12 settembre). Il programma, incentrato sull’importante ricorrenza dei 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, si è articolato Concerti serali, Concerts à boire, Conversazioni e un Laboratorio; restano un concert à boire e una conversazione a ingresso libero e l’ultimo dei concerti serali, che chiude la manifestazione.
SABATO 11 SETTEMBRE 2021
ore 19.30
Chiesa di Santa Maria a Peretola
Ensemble Lilium Cantores
diretto da Umberto Cerini
in Levita Laurentius
Sabato 11 settembre alle 19.30 nella Chiesa di Santa Maria a Peretola (Piazza Garibaldi 12, Firenze; ingresso libero; prenotazioni su
https://hommearme.it/) l’Ensemble Lilium Cantores diretto da Umberto Cerini in Levita Laurentius. I libri della scuola di musica di San Lorenzo. Scuola romana e autori fiorentini nei volumi redatti tra Sei e Settecento per la Scuola e per la Cappella “di casa”. Musiche di Pierluigi da Palestrina e Marco da Gagliano. L’ensemble è formato da Francesca Bizzarri, Katharina Montevecchi, Francesca Cataoli, Linda Scaramelli: soprani; Anna Chiara Mugnai, Elisabetta Vuocolo: alti; Francesco Marchetti, Valerio Vieri, Dario Maddii, Francesco Zani: tenori; Paolo Ramacciotti, Kyle Sullivan: bassi.
Nel 1678 il reverendo Giovanni Battista Frescobaldi, Priore della Basilica di San Lorenzo, istituisce la Cappella musicale della Basilica, detta nei documenti Cappella “di casa”. Nei secoli precedenti, per quanto fosse significativa l’attività musicale in San Lorenzo, non vi era mai stata una vera e propria Cappella musicale, e ci si era serviti di cantori esterni stipendiati per l’occasione. Il Frescobaldi intese fondare una Cappella musicale incardinata in San Lorenzo (cappella “di casa” appunto) e pensò anche alla formazione dei cantori, istituendo parallelamente una vera e propria Scuola di musica. Poco sappiamo della formazione che veniva data in questa scuola, ma ci sono giunti alcuni documenti preziosi relativamente all’attività di queste istituzioni seicentesche: infatti, all’atto della fondazione, Frescobaldi fece preparare cinque libroni corali ove erano raccolte diverse composizioni da destinare all’attività della Scuola e della Cappella; tre si sono conservati, insieme ad altri sei libroni corali redatti tra fine Seicento e inizio Settecento. Sorprendentemente tali raccolte non contengono musiche del tardo Seicento, ad eccezione di alcuni Salmi di Bonaventura Cerri: gran parte del repertorio trasmesso fa capo alla Scuola Romana cinquecentesca, i cui autori più rappresentati sono Palestrina e Da Victoria, mentre per quanto riguarda il primo Seicento sono innumerevoli le composizioni di Marco Da Gagliano, già Canonico di San Lorenzo.
DOMENICA 12 SETTEMBRE 2021
ore 18
Auditorium Folco Portinari della Fondazione CR
Il paesaggio musicale di Dante, conversazione con Gian Luca Lastraioli
Domenica 12 settembre alle 18, presso l’Auditorium Folco Portinari della Fondazione CR (Via Folco Portinari, 5, Firenze) Il paesaggio musicale di Dante, conversazione con Gian Luca Lastraioli. Sono numerosi gli indizi e le citazioni rintracciabili nelle opere di Dante che ci permettono di ricostruire quello che possiamo definire il paesaggio musicale entro il quale il Poeta stesso visse e operò e del quale fu sicuramente profondo conoscitore e, talvolta, diretto protagonista. Gian Luca Lastraioli ci conduce attraverso una ricognizione “organizzata”4 di questi indizi, proponendo una ricostruzione del mondo musicale dal quale Dante fu circondato e/o del quale Dante stesso fu, in più di un'occasione, epicentro.
DOMENICA 12 SETTEMBRE 2021
ore 21.15
Auditorium Sant’Apollonia
Via San Gallo 25, Firenze
La quinta edizione del Festival internazionale «FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze» si conclude domenica 12 settembre all’Auditorium di Sant’Apollonia (Via San Gallo 25, Firenze, Firenze; ingresso 18 euro, ridotto 15; necessario Green Pass; prenotazioni su
https://hommearme.it/) con l’L’Homme Armé in Ave…Virgo serena. Architetture musicali nella produzione sacra di Josquin Desprez. L’ensemble, diretto da Fabio Lombardo, è formato da Elena Bertuzzi, Mya Fracassini e Matteo Pigato: cantus; Massimo Altieri e Andrés Montilla: altus; Paolo Borgonovo e Riccardo Pisani: tenor; Guglielmo Buonsanti e Gabriele Lombardi: bassus.
La relazione tra musica e architettura vanta una lunga tradizione e può essere declinata da vari punti di vista, primo fra tutti quello matematico che esprime le proporzioni tra gli elementi acustici fondamentali della musica e tra quelli geometrici della progettazione architettonica. Entrambe si occupano della concezione e dell’esecuzione, e un aspetto sul quale spesso si insiste nei trattati del Quattrocento è proprio quello dell’idea, della concezione, della visione che sovrintende alla progettazione dell’insieme e alla creazione dei significati, anche arricchiti anche da possibili valenze simboliche. L’architettura e la musica creano un “ambiente”, caratterizzato principalmente dal tempo-spazio nella prima e dal tempo-suono nella seconda. Da molti decenni gli studi musicologici si sono concentrati sulla ricerca e interpretazione di possibili proporzioni numeriche nelle composizioni di alcuni autori franco-fiamminghi almeno dalla seconda metà del Quattrocento in poi, ma nella musica di Josquin Desprez questi aspetti sembrano caratterizzare una porzione decisamente predominante della sua produzione: la concezione si manifesta proprio per l’uso di procedimenti strutturali che hanno una valenza simbolica. Nella sua musica possiamo riconoscere con particolare chiarezza le “campate” musicali, che sono contraddistinte da punti di appoggio ben precisi, da simmetrie e ripetizioni. E in questo senso la presenza a volte pervasiva di procedimenti canonici e imitativi contribuisce alla coesione e all’equilibrio delle parti, consolidando quella funzione retorica cui questo “ambiente” sonoro doveva mirare.
Il programma di questa sera copre quasi tutto l’arco della vita compositiva di Josquin. Una parte delle sue composizioni sono costruite su cantus firmus, cioè su una melodia pre-esistente, che viene distribuita nel corso dell’intera composizione in una forma ritmicamente dilatata: è il caso dei brani dalla Missa “l’homme armé super voces musicales” o dello Stabat mater. Altri brani sono costruiti con procedimenti canonici molto pervasivi, in cui almeno due delle sei voci sono costantemente in canone: Preter rerum seriem, Pater noster/Ave Maria. In tutti i brani i procedimenti imitativi sono usati in modo pressoché costante, a partire dall’Ave Maria, virgo serena, una composizione ascrivibile alla sua prima produzione. Un caso a sé è quello dei brani dalla Missa “la sol fa re mi”, una sorta di continua variazione contrappuntistica su quelle cinque note, un vero tour de force dove viene fuori anche l’aspetto un po’ ossessivo dell’autore. La misura e la proporzione tra questi procedimenti, riconosciuti o meno da chi ascolta, è alla base delle perfette costruzioni di Josquin. Per più ragioni è stato inserito anche un brano di un altro autore contemporaneo: per suggerire un elemento stilisticamente differente, e in particolare quello di un “concorrente”, Heinrich Isaac; perché il tenor su cui è costruito il Credo è basato sulla melodia della chanson Comme femme desconfortée la stessa che Josquin usa nello Stabat mater, in stretta analogia con il lamento della Madonna.
Il Festival Internazionale FloReMus. Rinascimento Musicale a Firenze è il primo festival interamente dedicato alla musica del Quattro-Cinquecento, collocato nella città che ha maggiormente influito sulla cultura rinascimentale nelle sue varie sfaccettature, artistico-visive, letterarie, musicali, filosofiche, scientifiche e politiche. Il Rinascimento rappresenta un periodo di grandi movimenti politici, sociali, artistici e scientifici, un periodo che, per certi versi, potrebbe avere delle analogie con altri periodi storici, compreso quello attuale; ma lo stesso si può dire per il panorama della musica del Rinascimento, che presenta varie analogie con quello attuale.
Tutte le iniziative si svolgeranno nel rispetto dei protocolli anti-covid. Necessari mascherina e Green Pass (ai sensi dell’art. 13 comma 4 del DPCM 17 giugno 2021, il personale del Festival potrà richiedere l'esibizione di un documento di identità); in tutti gli spazi verrà garantito il distanziamento sociale. A fronte della riduzione della capienza delle sale e per consentire una migliore organizzazione, è raccomandata la prenotazione sul sito hommearme.it