Le voci di tre grandi donne che sul Fare Cultura hanno costruito una intera vita. La penna fantasiosa di Laura Orvieto, le canzoni e la musica di Daisy Lumini e la passione per la divulgazione scientifica di Margherita Hack sono protagoniste del secondo ciclo di Una per tutti: le donne di ieri, la comunità di oggi, un progetto dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea realizzato con il contributo della Fondazione CR Firenze.
“Dopo le voci della Resistenza ecco quelle del Fare Cultura, altre storie straordinarie , altre voci di donne che parlano a tutti anche oggi e che ci permettono di capire da quali valori nasce e può crescere la nostra comunità”, spiegano il direttore Matteo Mazzoni e Irene Dati dell’ISTR. Agli eventi partecipano con la loro performance la cantautrice Letizia Fuochi e i Messaggeri della Memoria.
Primo appuntamento venerdì 24 settembre alle 18 al Memoriale Italiano di Auschwitz (viale Donato Giannotti 81) con “Dalle storie alla storia, Laura Orvieto, scrittura e vita” insieme a Caterina Del Vivo di ANAI Toscana. L’avventura letteraria di Laura Orvieto fra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900, dalla collaborazione alla rivista Marzocco alla fortunata collana di libri per bambini "Storie della storia del mondo” nel contesto della Firenze dell’epoca e delle sue tante amicizie e collaborazioni con scrittori e poeti, come Sibilla Aleramo e Amelia Pincherle Rosselli, la madre dei fratelli Carlo e Nello Rosselli.
Venerdì 1 ottobre, stavolta allo Spedale di Sant’Antonio a Lastra a Signa (via Dante Alighieri 34) ma sempre alle 18, secondo appuntamento con Daisy Lumini, raccontata da Alessandro Bencistà con “Daisy, una colta musicista impegnata nel canto popolare”. Musicista sensibile e dotata, compositrice e cantante, Daisy era diplomata al Conservatorio Cherubini. Scriveva canzoni alla moda, negli anni ’80, quelli del boom economico, ma anche musica colta per il cinema, per il cabaret, per il teatro d’avanguardia. Aveva una rara abilità nel fischiare pezzi anche molto difficili, lo aveva fatto molte volte per le colonne sonore di Morricone, e cantava come mezzosoprano.
Venerdì 16 ottobre ultimo appuntamento del ciclo al Teatro 13 (via Nicolodi 2) ancora alle 18. Stavolta la scena è tutta per Margherita Hack, raccontata dalla comunicatrice della scienza Simona Cerrato con “L’Universo di Margherita”.
Docente di astronomia all'Università di Trieste per quasi trent’anni, è stata la prima donna italiana a dirigere l'Osservatorio Astronomico di Trieste. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell'ESA e della NASA e ha pubblicato numerosi lavori originali su riviste internazionali e numerosi libri sia divulgativi sia a livello universitario, fondando anche nel 1979 la rivista bimensile L'Astronomia.
La prenotazione è obbligatoria e va inviata a
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Gli incontri sono in presenza, con obbligo di green pass, e sono gestiti nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid.