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Autorità di Bacino, ecco il primo bilancio di previsione. Lucchesi: «serve un quadro finanziario strategico che supporti la pianificazione»
La presentazione del bilancio segna il definitivo passaggio al regime di contabilità ordinaria delle Autorità e quindi alla loro piena autonomia gestionale, patrimoniale e contabile
Presentato il primo bilancio dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, che darà all’ente una maggiore autonomia nella coordinazione delle attività sia ordinarie che strategiche. Si sono svolte nei giorni scorsi, in collegamento da remoto, le Conferenze Istituzionali Permanenti delle cinque Autorità di distretto per deliberare il primo bilancio di previsione dei nuovi enti. Come voluto dalla riforma del 2015, questo atto segna il definitivo passaggio al regime di contabilità ordinaria delle Autorità e quindi alla loro piena autonomia gestionale, patrimoniale e contabile.
La riunione, presieduta dall’onorevole Ilaria Fontana, delegata dal Ministro della Transizione Ecologica, ha visto la partecipazione del viceministro delle infrastrutture, l’onorevole Alessandro Morelli e della senatrice Lucia Bergonzoni, per il Ministero della Cultura. Per le Regioni, gli assessori Monia Monni per la Toscana, Giacomo Raul Giampedrone per la Liguria ed Enrico Melasecche Germini per l’Umbria.
Durante il suo intervento, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino dell’Appennino Settentrionale, Massimo Lucchesi ha presentato il primo bilancio dell’Autorità e ne ha descritto i tratti salienti: uno strumento a supporto delle attività sia ordinarie che strategiche dell’ente. Una sorta di “cassetta degli attrezzi” per costruire, passo dopo passo, la nuova autorità distrettuale anche in termini di organizzazione, personale, rafforzamento delle tre sedi, digitalizzazione.
«Questo primo bilancio si basa sulle risorse ordinariamente trasferite sulle vecchie contabilità speciali, che rispondono ad un quadro esigenziale ancorato alle Autorità ex lege 183 – ha evidenziato Massimo Lucchesi -. Al momento, la riforma della governance distrettuale non è stata ancora accompagnata da un quadro finanziario strategico che da un lato miri a rafforzare i distretti, anche alla luce delle nuove dotazioni organiche approvate con il Dpcm 4 aprile 2018, e dall’altro supporti le attività pianificatorie e strategiche che anche i recenti provvedimenti, ed in particolare quelli legati al Pnrr hanno attribuito alle Autorità distrettuali».
Di qui la necessità di dar fiato alla riforma anche in termini di risorse finanziarie, nella consapevolezza che la strada è tracciata e che non ci si può permettere di tornare indietro, soprattutto in momenti come questi in cui, di fronte ad eventi estremi come quelli di queste ore in Sicilia, emerge in tutta evidenza l’importanza della pianificazione e delle azioni di prevenzione, protezione e previsione. «Per questo – ha concluso Lucchesi - bisogna dare forza e vigore alle Autorità, consentendo il loro sviluppo strutturale, organizzativo, professionale e digitale per far fronte alle nuove sfide pianificatorie che la transizione ecologica impone e che fanno di enti come le Autorità distrettuali “attori di prima linea” nella lotta al dissesto e ai cambiamenti climatici».
02/11/2021 9.17
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