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Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci
Centro Pecci Cinema Talk: Giovanni Cioni presenta "Dal pianeta degli umani" in dialogo con Alessandro Stellino
Mercoledì 23 febbraio ore 21.15
GIOVANNI CIONI PHOTO 2_?Giulia Camba
Tornano gli incontri con i protagonisti della programmazione Centro Pecci Cinema.

Primo appuntamento mercoledì 23 febbraio, ore 21.15, con il regista Giovanni Cioni che presenterà Dal pianeta degli umani in dialogo con Alessandro Stellino, Direttore del Festival dei Popoli per il quale ha vinto il premio come miglior documentario. Tra i titoli italiani più importanti documentari della stagione, ha partecipato a diversi festival internazionali, vincendo inoltre il premio Corso Salani al Trieste Film Festival 2021. Oggi è tra i candidati ai prossimi David di Donatello come Miglior Documentario.


Giovanni Cioni, cineasta, ha vissuto tra Parigi (dove è nato nel 1962), Bruxelles, dove si è formato, Lisbona, Napoli e il Mugello, in Toscana, dove attualmente vive.
Tra i suoi film: Non è sogno, in anteprima al Festival internazionale di Locarno (agosto 2019), Viaggio a Montevideo, in anteprima a Cinéma du Réel e alla Mostra Nuovo Cinema di Pesaro (2017), Dal ritorno, in competizione internazionale a Cinéma du Réel (Parigi, marzo 2015), Biografilm (Bologna, giugno 2015) Filmmaker (Milano, dicembrre 2015), Trieste film festival gennaio 2016, Per Ulisse, premio del concorso internazionale e premio cinemaitaliano al Festival dei Popoli, Firenze, dicembre 2013, menzione speciale al festival Cinema e diritti umani, Napoli, dicembre 2013, in anteprima a Visions du Réel, Nyon, competizione internazionale, aprile 2013, Etats généraux du film documentaire, Lussas, aout 2013, Festival des cinemas des Peuples Anuuruaboro, Nuova Caledonia, competizione internazionale, novembre 2013), Gli intrepidi, in anteprima alla 69 Mostra del Cinema di Venezia, Giornate degli Autori, In Purgatorio, selezionato e premiato in vari festival (tra cui il Festival dei Popoli, Bellaria e Cinéma du Réel), distribuito in sala in Belgio e in Francia, Npus/Autres, Temoins Lisbonne, Lourdes Las Vegas, (ispirato allo spettacolo di Alain Platel e Arne Sierens, Bernadetj), la serie di Film muti da ascoltare La remuer du monde. Varie retrospettive sono state dedicate al suo lavoro: Vision du reel a Nyon, Kindromo a Bologna, Villa Romana a Firenze, Teatro Corsini a Barberino di Mugello, Babylon a Berlino, Piccolo Cinema a Torino, Doc Sassari a Sassari, Laceno d'oro a Avellino, L'asilo a Napoli, Premio Sergio Amidei a Gorizia, Annecy Cinema Italien à Annecy.


Spettacolo e Talk: mercoledì 23 febbraio, ore 21.15

Ingresso con biglietto cinema, green pass rafforzato e mascherina FFP2


Per prenotare il biglietto on line: centropecci.it


Scheda del film

Dal pianeta degli umani (Italia-Belgio-Francia, 2021; 83'; vers. it) di Giovanni Cioni. Documentario

Il tratto Ventimiglia-Mentone è una zona di frontiera, tra Italia e Francia, attraversato da sempre da flussi di migranti in cerca di un futuro migliore. Per Giovanni Cioni diviene il punto di partenza di un'indagine metafisica sulla natura umana: l'attraversamento del Sentiero della Morte, il percorso tra le montagne affrontato dai clandestini per aggirare la dogana transalpina, diviene l'occasione per un viaggio nella memoria di questi luoghi e di diversi accadimenti inusuali ivi avvenuti.


"In Dal pianeta degli umani, Giovanni Cioni esplora i confini del documentario in un viaggio filosofico che unisce reportage e sperimentazione. Le immagini fisse e in movimento, quasi impressioniste nel loro essere iper-soggettivate, documentano un atto che l’autore compie fisicamente, ovvero il tragitto che unisce Ventimiglia e Mentone, un percorso interrotto dalla frontiera, scenario tragico della traversata di migliaia di migranti.

L’attraversamento di un confine diventa l’occasione di aprire il racconto e trasformarlo in una riflessione grazie alla presenza accanto al sentiero della morte di una villa appartenuta al chirurgo Serge Voronoff, endocrinologo russo naturalizzato francese elevato a icona negli anni del fascismo grazie ai suoi studi sul ringiovanimento umano, condotto tramite degli esperimenti di trapianto di testicoli di scimmia. Alla soglia umana e coatta della dogana transalpina si affiancano le soglie del montaggio – vale a dire, il confine che intercorre tra immagine documentaria e filmato d’archivio – e quella tra la biologia umana e il suo superamento.Le immagini di Voronoff, di L'isola delle anime perdute, King Kong e le altre fonti d’archivio sono proiezioni del desiderio della nostra specie di superare i limiti della materia, ma anche di controllare ciò che non conosce e spettacolarizzarlo. La frontiera si fa simbolo del controllo umano sul corso della vita, della sua impossibilità di accettare la morte. Cioni compie dunque un tragitto fisico e insieme concettuale sul nostro modo di guardare il mondo e noi stessi.Dal pianeta degli umani unisce immagine originale e immagine appropriata, nega il tempo cronologico e trova una dimensione originaria e al tempo stesso crepuscolare, apocalittica e insieme catatonica. Il ringiovanimento della specie umana agognato da Voronoff, attuato tramite l’innesto di un dato biologico originario al nostro percorso evoluzionistico, sembra riflettere l’annullamento stesso del racconto, narrato da un altrove fuori dal tempo eppure profondamente radicato nell’attualità del fenomeno migratorio.

L’attraversamento del confine, tragicamente necessario alla sopravvivenza, si fa antitesi del delirio di supremazia dell’uomo sul mondo, nato dal colonialismo ed esploso nei regimi totalitari. Il migrante affronta il rischio di morire pur di custodire e rinnovare la vita, in un mondo in cui la morte sembra ormai abolita: il suo è un atto di resistenza, sussurrato dalla voce fuori campo dello stesso regista.Cioni riesce a cogliere lo spettro dell’immortalità che si nasconde in una frontiera, ma anche un’ipnosi collettiva lunga decenni: parte dall’origine monocellulare dell’essere umano e affronta i suoi rituali per delineare una riflessione impietosa su un presente che sembra ridurci a spettri.Al contempo metafisico e didascalico, tragico e dissacrante, Dal pianeta degli umani è un’opera fondamentale per capire come l’individuo abbia smesso di guardare la realtà, e soprattutto di sentirsi parte di essa, distratto dal delirio di una storia post-umana." (Matteo Bonfiglioli, cineforum.it)

19/02/2022 13.10
Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci


 
 


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