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Regione Toscana
Toscana: Bilancio 2023-2025, crescono le risorse ma conti sanità incerti per attesa manovra Governo nazionale
Il presidente Eugenio Giani: “Ci sono decine di milioni che potrebbero o non potrebbero entrare”. Avanzate richieste di approfondimento degli atti con rischio di far scattare l’esercizio provvisorio
Cresce il volume complessivo delle risorse 2023 rispetto alla previsione 2022 ma il bilancio sulla Sanità resta ancora incerto. Tutto dipenderà dalla manovra e dalle decisioni del Governo nazionale. In ballo ci sono “decine di milioni che potrebbero o non potrebbero entrare”. Lo dichiara il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in commissione Bilancio guidata da Giacomo Bugliani (Pd).

La conferma delle cifre rese dal Governatore a novembre scorso sulla ripartizione del Fondo sanitario alle Regioni, per la Toscana significa 7miliardi 593milioni. Il dato è stato inserito a Bilancio “in via di stima e in maniera prudenziale” perché non tiene conto, appunto, dei provvedimenti attesi. Si parla di una “crescita, a livello nazionale, per circa 2miliari, 1,4 per far fronte all’aumento dei costi energetici e il resto per il rinnovo del contratto”. La manovra, che vale 11-12miliardi circa, deve però essere vista nel suo complesso, ha spronato Giani. “Non è un atto unico ma uno dei pilastri che compongono le politiche economico finanziarie della Toscana”.

Gli atti in discussione comprendono il Bilancio di previsione 2023-2025, la Legge di Stabilità per il 2023 e Collegato, la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadefr) 2023.

Una mole di documenti, “arrivati ai consiglieri pochissimi giorni fa” ha evidenziato la consigliera del Movimento 5 stelle Silvia Noferi, che se non approvati entro il 31 dicembre potrebbero far scattare l’esercizio provvisorio. A chiedere di ragionare su eventuali tempi supplementari è stato il consigliere Pd Gianni Anselmi, cui ha fatto eco Stefano Scaramelli (Italia Viva). Il primo constatando che c’è una “compressione inusuale” dei tempi dati per l’esame degli atti, il secondo chiedendo quali potrebbero essere le “conseguenze finanziarie” di un eventuale rinvio al 2023. A detta di Anselmi, che ha chiesto di “non strumentalizzare” la sua riflessione, il tema è “corroborare un’idea di Consiglio che opera non per ratificare ma per costruire”. “Siamo – ha continuato – alla terza Nadefr senza Piano regionale di sviluppo. È tempo di programmare. Non mancherà il sostegno a questo percorso ma il primo nodo da sciogliere è decidere se non sia il caso di prendere il tempo che serve per fare un lavoro all’altezza della storia di questa Regione” ha chiarito.

Le conseguenze di una mancata approvazione della manovra sarebbero l’esercizio provvisorio (da attuare con legge comunque entro il 31 dicembre) per una durata massima di quattro mesi da norma nazionale, di tre mesi da Statuto. Passato questo termine scatterebbe la gestione provvisoria con forti limitazioni alla possibilità di utilizzare risorse e il rischio di “danni certi e gravi a carico della Regione” hanno spiegato gli uffici. E se l’esercizio provvisorio farebbe salve le spese di carattere obbligatorio (i mutui ad esempio), salterebbero quelle di natura più discrezionale. Una fra tutte il contributo di 15mila euro per sostenere le famiglie con un figlio minore con disabilità grave. Peraltro la risorsa vale solo per chiudere il 2022, ad oggi, e “sulla base degli atti attuali, non è previsto finanziamento sul 2023” hanno detto ancora i tecnici degli uffici di Giunta.

Il rischio rinvio provocherebbe, lo ha detto bene la consigliera Pd Valentina Mercanti, un “blocco per famiglie e imprese”.

“Non è più come qualche anno fa” ha chiarito il presidente Giani. Oggi dobbiamo leggere il Bilancio consapevoli che è parte di una manovra più grande nella quale protagonisti sono anche i Fondi europei, gran parte delle nostre politiche le sviluppiamo proprie con queste risorse, e il Piano nazionale di ripresa e resilienza la cui applicazione, almeno in Toscana, è molto trasparente” ha spiegato citando il sito dedicato nel quale sono pubblicati “tutti i passaggi e le informazioni necessarie”.

Sui Fondi europei e sulle scelte che si possono attivare, il presidente ne ha citata una definita “molto importante: 233milioni nel 2023 per garantire asilo gratis alle famiglie con reddito sotto i 35mila euro”.

Sulle risorse “liberate” grazie ai fondi comunitari, la vicepresidente della Commissione Elisa Tozzi (gruppo misto - Toscana Domani) ha chiesto approfondimenti. Molto critica è stata invece sul ricorso all’indebitamento e relativi oneri: “Non mi pare ci sia affatto un atteggiamento prudenziale. C’è invece un tema finanziario di estrema rilevanza” ha spiegato. L’indebitamento autorizzato è “circa 656milioni. Una parte non verrà mai contratta e riguarda il disavanzo di amministrazione che si sta comunque riducendo e che oggi vale intorno ad un miliardo. Abbiamo avuto un picco negativo nel 2015 con un disavanzo di 3miliari e 300mila euro” hanno spiegato gli uffici della Giunta. Gli oneri sul debito, invece, sono riassunti in 146milioni nel 2022, 153milioni nel 2023, 167milioni nel 2024 e 174milioni nel 2025.

“Questa è una manovra che da certezze. Con la prima variazione si potranno fare ulteriori migliorie tenendo conto che a quel momento avremo anche risposte dal Governo nazionale su grandi questioni come Sanità, Infrastrutture e Trasporti” ha affermato Massimiliano Pescini (Pd). “Il lavoro da fare è serio e lo faremo nei tempi previsti, con la dovuta attenzione alle eventuali correzioni che potrebbero arrivare” ha aggiunto.

L’incremento nel volume complessivo delle risorse 2023 rispetto al 2022 vale circa 747milioni. L’aumento interessa sia le risorse di natura vincolata statali e comunitarie (476milioni circa) che delle risorse regionali libere (270milioni circa).

L’incremento è dovuto:

al Fondo sanitario che cresce di circa 427milioni sia per la quota indistinta (224milioni) che per la quota vincolata (245milioni) e del Pnrr/Pnc (Piano nazionale di ripresa e resilienza/ Piano nazionale complementare);
alle risorse relative al nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2021-2027 che prende avvio dal 2023 e che registra una crescita, per la parte relativa al Por del Fesr (Programmi operativi regionali finanziati con Fondo europeo di sviluppo regionale) e del Fondo sociale europeo, di circa 850milioni euro rispetto al precedente ciclo 2014-2020 (si passa da un miliardo 450milioni a 2 miliardi 300milioni per il periodo di programmazione);
all’incremento delle risorse del Pnrr e Pnc (215milioni);
dall’incremento della spesa in conto capitale finanziata attraverso risorse regionali che aumenta di circa 109milioni passando da 385 a 494 milioni di euro (nel triennio 2023-2025 la spesa in conto capitale passa da 827milioni a un miliardo 200milioni);

16/12/2022 11.04
Regione Toscana


 
 


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