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Teatro del Maggio Musicale Fiorentino
Festival di Carnevale del Maggio Musicale Fiorentino
Sabato 25 febbraio alle ore 20 il maestro Daniele Gatti sul podio della Sala Grande per il quarto appuntamento sinfonico del Festival di Carnevale: in cartellone un programma interamente dedicato alle composizioni di Ludwig van Beethoven. Solista al pianoforte, Rudolf Buchbinder
Dopo le applaudite recite del Don Carlo, opera conclusiva del Festival d’Autunno, il maestro Daniele Gatti sul podio della Sala Grande sabato 25 febbraio ore 20 per il suo primo appuntamento sinfonico nell’ambito del Festival di Carnevale del Maggio. Un programma tutto dedicato alle composizioni di Ludwig van Beethoven sui leggii dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino: in apertura il Concerto in sol maggiore op. 58 per pianoforte e orchestra, eseguito dallo stesso compositore al Theater an der Wien nel dicembre del 1808, in quella che fu la sua ultima esibizione pubblica come pianista. Sul palcoscenico a fianco del podio del maestro Gatti, Rudolf Buchbinder: il grande pianista austriaco torna al Teatro del Maggio dopo il concerto, registrato, tenuto con Zubin Mehta nel marzo del 2021. Per il maestro Buchbinder quella di sabato segna la decima esibizione al Maggio a partire dal suo debutto, avvenuto nell’ottobre del 1977 con la direzione di Vladimir Delman.

Chiude il concerto la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60, composta dopo l’estate del 1806 e più snella e ‘agile’ rispetto alle sue titaniche sorelle, ossia le celeberrime sinfonie Terza e Quinta.

Torna dunque, a poco meno di due anni di distanza, il grande pianista Rudolf Buchbinder: fra i più conosciuti e applauditi interpreti viventi, ha eseguito nel corso della sua lunga carriera più di 60 volte l’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven in tutto il mondo e da decenni le sue interpretazioni delle opere beethoveniane sono un modello di riferimento di enorme importanza. Nell’autunno 2021 ha inciso per la “Deutsche Grammophon” il CD Buchbinder: Beethoven che raccoglie le 32 Sonate e i 5 Concerti. È stato il primo pianista a eseguire l’integrale delle Sonate al Festival di Salisburgo nel 2014, incise in DVD e raccolte in 9 CD; in occasione del 150° anniversario del Musikverein di Vienna, ha eseguito, unico pianista nella storia della celebre sala, i 5 Concerti di Beethoven in una serie speciale a lui dedicata insieme a l’Orchestra del Gewandhaus di Lispia con Andris Nelsons, i Wiener Philharmoniker con Riccardo Muti e l’Orchestra Sinfonica della Bayerischer Rundfunk, i Münchner Philharmoniker e la Sächsische Staatskapelle di Dresda con i rispettivi direttori stabili Mariss Jansons, Valery Gergiev e Christian Thielemann. Tutti i concerti, registrati dal vivo e pubblicati nel settembre 2021 in 3 CD, costituiscono una pietra miliare dell’interpretazione beethoveniana. Buchbinder è membro d’onore dei Wiener Philharmoniker, della Gesellschaft der Musikfreunde di Vienna, della Wiener Konzerthausgesellschaft, dei Wiener Symphoniker e della Israel Philharmonic Orchestra ed è stato il primo solista ad aver ricevuto la Medaglia d’oro della Sächsische Staatskapelle di Dresda. È inoltre direttore artistico del Grafenegg Festival dal 2007, anno della sua fondazione.

A seguito dello spostamento dalla Sala Mehta alla Sala Grande il Teatro del Maggio informa il pubblico a proposito degli accessi in sala:

Gli Abbonati che hanno sottoscritto l’abbonamento alla platea, potranno accomodarsi nel posto che abitualmente occupano in Sala Grande. Gli Abbonati con un posto in Galleria potranno allo stesso modo occupare il loro posto in Sala Grande ma a loro è offerta l’opzione di sedersi in platea in un nuovo posto a loro già assegnato. Chi desiderasse approfittare di questa opportunità dovrà semplicemente ritirare il nuovo biglietto presso la biglietteria. I possessori di biglietti singoli potranno accedere in Sala ritirando preventivamente per ritirare la nuova assegnazione.

I nuovi posti sono già disponibili per la distribuzione presso la biglietteria.

La scheda: Ludwig van Beethoven
Concerto in sol maggiore op. 58 per pianoforte e orchestra

Il 22 dicembre 1808 Beethoven si esibì per l’ultima volta in pubblico come pianista. Lo fece regalando all’uditorio del Theater an der Wien il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58, presentato in una serata dal programma ricchissimo in cui figuravano anche la Quinta e la Sesta Sinfonia. Composto tra il 1803 e il 1806, il Concerto n. 4 mostra un carattere diverso dai tre che lo precedono. Non vi si trova, ad esempio, il rapporto antagonistico tra solista e orchestra ma il pianoforte è invece perfettamente integrato nel tessuto orchestrale; i toni decisi e vigorosi che caratterizzano tanta produzione del secondo periodo beethoveniano lasciano qui spazio a un’atmosfera chiaroscurale con un’ampia gamma di sfumature, e così anche il bagaglio tematico non è più trattato in termini antitetici ma sviluppato con libertà come in una fantasia. Contrariamente alla tradizione, l’Allegro iniziale è aperto da un primo tema lirico e intimistico esposto dal pianoforte e poi ripreso dall’orchestra, a cui segue un secondo tema di stampo energico. L’Andante è una pagina tanto breve quanto intensa dove figurano due idee tematiche contrastanti, la prima austera affidata all’orchestra e la seconda malinconica esposta quasi sottovoce dal pianoforte; mentre il Rondò finale, tutto brillantezza, scioglie ogni tensione precedente conducendo a passo leggero il dialogo tra pianoforte e orchestra.

Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60

Nata come diversivo, la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 ebbe uno strano destino poiché fu costretta a vivere all’ombra della Terza - che di poco la precede - e della Quinta, composta invece nel medesimo periodo. Nell’estate del 1806 il conte Franz von Oppersdorf aveva commissionato a Beethoven una sinfonia. Al tempo il musicista stava lavorando ai primi movimenti della Sinfonia in do minore (la futura Quinta), che pensò inizialmente di destinare al conte. Tuttavia la lavorazione della Quinta richiese tempi più lunghi del previsto e così Beethoven preferì comporre ex novo una nuova opera, ovvero la Sinfonia n. 4. Rispetto alle titaniche sorelle, la Quarta, composta quasi di getto, mostra dei tratti decisamente disimpegnati e una struttura più agile e snella. Dopo gli sforzi profusi nelle pagine più emblematiche del suo secondo periodo, la Quartarappresenta per Beethoven la giusta e necessaria pausa distensiva. Non a caso Robert Schumann la definì come «una slanciata ragazza greca fra due giganti nordici». Un paragone azzeccato se pensiamo alla monumentalità della Terza o all’energia bellicosa della Quinta. Nella Quarta emerge invece un Beethoven dall’animo momentaneamente placato, pronto a ripercorrere i sentieri già battuti della forma classica settecentesca con un primo movimento aperto da un’introduzione lenta, secondo il modello di Haydn, seguito da un secondo movimento Adagio dai toni elegiaci, un grazioso Minuetto con Trio e un Allegro finale carico di brio.

La locandina: LUDWIG VAN BEETHOVEN
Concerto n. 4 in sol maggiore op. 58 per pianoforte e orchestra
Allegro moderato / Andante con moto / Rondò: Vivace


Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60
Adagio. Allegro vivace / Adagio / Allegro vivace. Trio: Un poco meno Allegro / Allegro ma non troppo

Direttore
Daniele Gatti
Pianoforte
Rudolf Buchbinder
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

24/02/2023 8.21
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


 
 


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