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La seconda edizione del Premio Letterario “Il pane e le rose” ha già i suoi otto finalisti, scelti tra gli oltre 100 partecipanti provenienti da ben 15 regioni italiane e anche dall’estero. Resta adesso da scoprire quali tra questi racconti avranno raggiunto il podio. La classifica sarà svelata il 7 settembre durante la cerimonia di premiazione, trasmessa anche in diretta Facebook sulla pagina del MMAB.

A contendersi il titolo finale saranno: Fabio Banfo con “La Vacca di Neve”,Vilma Bertagna con “Abeba”, Vincenzo Cipriani con “Rosso come il fuoco”, Rosario Comizzoli con “Il funerale del Diavolo”, Maria Catena Mancuso con “Il colloquio”, Alessio Morelli con “Cronistoria del tempo libero”, Marco Pagli con “Deserto”, Vladimir Palatrasio con “Giovedì”.

L’evento è aperto a tutta la cittadinanza, che è invitata a partecipare nel piazzale davanti al MMAB giovedì 7 settembre.

Alle ore 19.30 si terrà un aperitivo aperto alla cittadinanza alla presenza della scrittrice “working class” Simona Baldanzi, che quest’anno ha presieduto la giuria. Simona Baldanzi durante l’aperitivo sarà a disposizione del pubblico per un firmacopie del suo ultimo romanzo Se tornano le rane (Alegre edizioni, 2022), che ha ricevuto anche la candidatura al Premio Campiello nel 2023.

A seguire l’assessore alla cultura Aglaia Viviani darà ufficiale avvio alla serata con i saluti istituzionali.

A condurre la serata fino all’annuncio del vincitore sarà l’attrice fiorentina Anna Meacci.



Premi in denaro per coloro che raggiungeranno la vetta: 700 euro al primo, 400 euro al secondo, 300 euro al terzo.

Un premio speciale MMAB spetterà a uno degli autori in gara, attribuito dalla componente della Giuria scelta fra i lettori più assidui della Biblioteca comunale.

Il primo classificato al “Social Incipit Contest” (scelto tra tutti i finalisti dal popolo di Instagram) riceverà tre libri rivolti ad aspiranti scrittori che sono stati accuratamente selezionati dal MMAB.



Tutti i finalisti saranno comunque omaggiati con targhe in ceramica artistica montelupina, che verranno consegnate dalla giuria valutatrice dopo la lettura delle motivazioni a sostegno del riconoscimento letterario conferito.

«Ha senso parlare di letteratura working class, in un momento nel quale -citando la provocatoria affermazione di Riccardo Staglianò- forse l'Articolo 1 della Costituzione andrebbe riscritto come “l'Italia è un paese fondato sui lavoretti”2? - afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani - Ha senso, quando il precariato dilaga a tutti i livelli e la sicurezza sul lavoro è tutt'altro che garantita?
Per tutta risposta, un anno fa abbiamo inaugurato il premio IL PANE E LE ROSE, sotto l'egida di Alberto Prunetti. Proprio grazie a lui, e a Simona Baldanzi, ha ripreso avvio anche in Italia quella riscoperta, già vivace in Inghilterra e Francia, della “letteratura che racconta il lavoro come autorappresentazione di classe...Quello sporco, corporale, operaio, precario, sfruttato, di cui non si sa niente, mentre però si contano oltre mille morti all'anno, nonostante la retorica neoliberista ci ripeta da tempo che le classi sociali non esistono più”.
L'ampia partecipazione alla seconda edizione di IL PANE E LE ROSE ci incoraggia a proseguire nel tenere accesa l'attenzione sul mondo del lavoro, con quelle tutele e diritti che devono essere garantiti a tutte e a tutti. Se vogliamo che parlare di politica culturale abbia ancora un senso»