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Comune di Dicomano - Ufficio Stampa
“Segni nella Pietra”. La Stele di poggio Colla (Vicchio) esposta a Dicomano
Presentazione il 30/09 ore 17.00 nella Sala consiliare del Comune di Dicomano
Uno dei più importati ritrovamenti etruschi degli ultimi decenni sarà esposto al Museo Archeologico Comprensoriale di Dicomano dal 30 settembre. Dopo otto anni la stele etrusca riemersa dalla terra di Poggio Colla a Vicchio ritorna nel Mugello, trovando una nuova “casa”.

“E' un piacere poter accogliere nel Museo Archeologico Comprensoriale di Dicomano la Stele di Poggio Colla – afferma il Sindaco Stefano Passiatore –, che andrà ad arricchire la nostra collezione contribuendo a raccontare e comprendere la storia del nostro territorio attraverso quella dei nostri antichi antenati. Ringrazio tutti gli enti che hanno collaborato a questo traguardo, in particolare la Soprintendenza, la Fondazione Rovati, il Comune di Vicchio e la Regione Toscana che ha contributo permettendoci di realizzare l'evento di presentazione al pubblico per la Giornata degli Estruschi 2023”.

L’evento di presentazione della nuova esposizione, organizzato con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, rientra tra le iniziative della Giornata degli Etruschi 2023. La sua realizzazione è stata possibile grazie al contributo del Consiglio Regionale della Toscana, il patrocinio dall'Unione Montana dei Comuni del Mugello e il fondamentale supporto della Fondazione Luigi Rovati di Milano.

“La Stele di Poggio Colla torna a casa nel Mugello - commenta la Soprintendente Antonella Ranaldi – arriva così a compimento un percorso iniziato ormai più di un anno fa, quando ha preso corpo l’idea di far uscire per la prima volta il manufatto dai magazzini della Soprintendenza per esporla in un suggestivo contesto presso il nuovo e prestigioso Museo della Fondazione Luigi Rovati di Milano. Dopo questa straordinaria esposizione in cui alla stele etrusca si accompagnava l'altrettanto importante Stele di Lemno, si è trattato di individuare una sede stabile, che non poteva essere che nel Mugello. Il rinnovato interesse degli studiosi e del pubblico nei confronti di questo eccezionale reperto è stato motivo di stimolo e ispirazione affinché si evitasse che esso tornasse nel buio dei depositi della Soprintendenza, protetta ma non visibile al pubblico. Grazie alla sinergia tra pubblico e privato e alla volontà di tutti gli attori coinvolti, dalla Fondazione Rovati alla Regione Toscana, dal Comune di Dicomano a quello di Vicchio, è stato possibile raggiungere questo importante traguardo”.

La stele, rinvenuta nel 2015 a Vicchio nel corso degli scavi condotti dal Mugello Valley Archaeological Project (sponsorizzato dalla Southern Methodist University, Texas e dalla University of Pennsylvania) e diretti da Gregory Warden e Michael Thomas, si è rivelata subito di grande importanza nell’ambito delle testimonianze scritte della civiltà etrusca. Essa riporta infatti varie iscrizioni, che insieme costituiscono un testo fra i più lunghi che siano noti per la lingua etrusca. Particolarmente significativo è il contesto di rinvenimento: ritrovata all’interno di un santuario, su di essa sono stati riconosciuti i nomi di due importanti divinità.
La stele è stata oggetto di una mostra tenutasi a Milano, presso il Museo della Fondazione Rovati nella prima parte del 2023.
Grazie a questa esperienza e al rinnovato interesse suscitato è stato deciso di accogliere il manufatto nel percorso espositivo del Museo Archeologico Comprensoriale del Mugello, che già espone altri manufatti rinvenuti a Poggio Colla, per consentirne a tutti la fruizione.

“Per il piccolo, ma prezioso museo archeologico comprensoriale di Dicomano – afferma la Vicesindaca e Assessora alla Cultura di Dicomano Giulia Fossi – è veramente un onore poter ospitare la stele, sia per la sua importanza archeologica sia per il suo valore in senso più ampio. In questi anni abbiamo, come amministrazione, tentato di promuovere e rendere accessibile il nostro museo attraverso interventi socio-educativi rivolti soprattutto ai più giovani. Oggi la stele coi suoi significati e significati ci permette non solo di entrare in contatto con la lingua etrusca, ma diventa l'occasione di riscoprire l'importanza della parola scritta; in un'epoca del dominio del presente, senza memoria, i segni sulla pietra ci danno l'opportunità di riflettere non solo sul passato etrusco, ma anche sul futuro”.

L’evento di presentazione è in programma per sabato 30 settembre alle 17.00 presso la Sala consiliare del Comune di Dicomano.






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Poggio Colla
Il sito di Poggio Colla, posto nel comune di Vicchio, è uno dei più importanti emersi in tutta la zona del Mugello e della Val di Sieve. Le ricerche condotte nell’area a più riprese, ed eseguite tra il 1995 e il 2015 dal Mugello Valley Archaeological Project (MVAP), hanno messo in luce una vasta area occupata stabilmente dal VII al II sec. a.C. In particolare, a partire dalla fine del VI sec. a.C., in età tardo-arcaica, il sito è interessato dalla presenza di un edificio templare, che conosce almeno due fasi edilizie distinte.
Il santuario era collocato in una posizione strategica, posta a controllo del punto di transito tra la conca del Mugello e la Valdisieve, passaggio obbligato di un’importante via di comunicazione che collegava, attraverso i valichi appenninici, l’Etruria padana con l’area di Fiesole e l’intero distretto Etrusco-settentrionale.

La stele
Nel corso degli scavi del tempio tardo arcaico è stata individuata, inglobata nelle fondazioni della struttura ed evidentemente riutilizzata come materiale da costruzione, una stele di pietra.
Essa costituisce uno degli oggetti più significativi rinvenuti sul sito. È costituita da un blocco di arenaria di forma più o meno parallelepipeda, con gli spigoli smussati e la parte superiore ricurva. La stele presenta una serie di lunghe iscrizioni, purtroppo molto rovinate e dunque solo in parte leggibili. La presenza di un testo inciso su pietra è molto frequente nell’antichità. Nel mondo etrusco queste iscrizioni potevano avere un significato funerario (con indicazioni riguardanti il defunto) o, più raramente, religioso.
Purtroppo il reimpiego del manufatto lo ha pesantemente danneggiato, e il testo è di lettura molto difficile.
La presenza di alcuni nomi di divinità etrusche (Tina/Tinia e Uni) indicano chiaramente come la stele avesse un significato religioso.
Nelle società antiche gli oggetti utilizzati per scopi religiosi rientravano nella sfera del sacro (dunque “separati” dalla comunità e di prerogativa esclusiva del dio); anche quando non erano più utili o utilizzabili non potevano essere semplicemente gettati, ma rimanevano entro il perimetro del luogo di culto. La stele di Poggio Colla deve aver conosciuto la stessa sorte: persa la propria funzione è stata reimpiegata come materiale per edificare un nuovo edificio sacro, restando connessa con la/le divinità a cui era stata dedicata.
In base ai dati di scavo, alla forma del supporto e all’analisi delle lettere la datazione del manufatto è stata fissata dagli studiosi alla fine del VI secolo a.C.

27/09/2023 10.55
Ufficio Stampa Comune di Dicomano


 
 


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