Per l’anniversario dei 70 anni l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea si apre alla città con un programma di eventi dal 23 al 25 novembre dal titolo “Conoscere, conservare, condividere”, con l’obiettivo di rilanciare l’importanza di studiare la storia del ’900 per costruire più consapevolmente il futuro. Generazioni di docenti e studenti hanno frequentato l’istituto, che oggi è un luogo aperto, di confronto per la società civile che accoglie nelle varie attività oltre 1.000 presenze l’anno fra studiosi, studenti e docenti e che propone percorsi e attività a cui la scuola risponde con grande partecipazione.
Una sorta di manifesto per gli anni a venire è l’incontro “Senza storia nessun futuro!” che il 1° dicembre concluderà il programma alla Biblioteca delle Oblate, con la partecipazione di Adriano Prosperi e Silvia Salvatici. “La cultura italiana contemporanea tende a trascurare la Storia e il compito dell’Istituto è proprio quello di colmare questa lacuna – sottolinea il presidente dell’ISRT Giuseppe Matulli - Uno dei più autorevoli storici italiani Adriano Prosperi ha scritto un saggio dal titolo significativo, Un tempo senza storia, una sorta di denuncia da cui nasce il ruolo nuovo dell’Istituto, che ripartendo dalle radici della Resistenza è deciso ad affrontare le emergenze culturali di oggi”.
Dal 23 al 25 novembre l’ISRT apre le porte ai cittadini e ai tanti mondi del lavoro, della formazione e della vita sociale proponendo incontri, riflessioni e percorsi guidati attraverso documenti, lettere, fotografie, volantini e pezzi unici. Sui tavoli dell’Istituto, in via Carducci, le lettere di Calamandrei e Salvemini, i biglietti scritti con inchiostro simpatico (con la ricetta per fabbricarlo in casa), la mappa di Firenze del 1944 con annotati i piani per la difesa e anche un oggetto unico, il Vassoio di Ventotene, una tavola a colori che Ernesto Rossi dipinse durante il confino nell’isola nel 1940 che ritrae fra gli altri Sandro Pertini, Umberto Terracini e Altiero Spinelli. Presto il vassoio volerà a Bruxelles, richiesto dal Parlamento europeo per una mostra sulle Elezioni Europee che si apre il 1° febbraio.
Il programma - Ecco, in sintesi, il programma delle giornate di istituto aperto. La partecipazione è gratuita con prenotazione alla mail:
isrtprenotazioni@gmail.com oppure 055 284296.
Giovedì 23 novembre alle 10 “Storia e storie per tutti”, dedicato al mondo sindacale. Alle 11.30 e alle 16 percorso guidato rivolto ai cittadini. Dalle 13 alle 15, evento riservato agli studenti universitari condotto da Roberto Bianchi, vicepresidente ISRT e professore di Storia politica e sociale dell’età contemporanea dell’Università di Firenze.
Venerdì 24 novembre alle 10 “Archivio e biblioteca”, un patrimonio da scoprire, alle 11,30 “Tra memoria e storia” per il personale delle amministrazioni locali. Dalle 15 alle 18 incontro per gli insegnanti “Passi nella storia, luoghi e tempi nella Firenze del ‘900” in collaborazione con il Comune di Firenze.
Sabato 25 novembre alle 10 “Un istituto per la ricerca” incontro con i docenti universitari e i ricercatori. Alle 14.30 “Istituto aperto”, dalle 15.30 incontri con Regione Toscana, Comune di Firenze e amministrazioni del territorio.
La storia - L’Istituto Storico Toscano della Resistenza nasce dieci anni dopo la Liberazione, il 24 ottobre del 1953, nel clima politico del mondo che vive l’equilibrio precario che si crea attorno alla cortina di ferro. Fra i fondatori c’erano esponenti dei partiti che facevano parte del Comitato toscano di liberazione nazionale. Tra loro Carlo Campolmi, Dino Del Poggetto, Enzo Enriques Agnoletti, Mario Fabiani e diversi altri. Oggi è un’associazione di promozione sociale riconosciuta giuridicamente dalla Regione Toscana ed associata all’Istituto nazionale Ferruccio Parri - rete degli Istituti della Resistenza e dell’età contemporanea. Con un patrimonio di circa 200 fondi archivistici, dove spiccano nomi come Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Elio Gabuggiani oltre ai vastissimi archivi del movimento di Carlo Rosselli “Giustizia e libertà” e dei Comitati di Liberazione Nazionale (CNEL) di tutta la Toscana, una biblioteca di circa 55.000 tra volumi e opuscoli e un'emeroteca di oltre 2.000 periodici è un punto di riferimento per lo studio della storia contemporanea toscana e italiana. Attenzione particolare viene dedicata al fascismo, alla deportazione, alla rilettura dell'antifascismo e della Resistenza, alle vicende sociali e militari della Seconda guerra mondiale, ma anche alla storia lunga dell'Italia repubblicana.