Le cartoline augurali per le festività di Natale, Capodanno, San Valentino e Pasqua sono generalmente considerate prodotti per un consumo di massa, destinati ad un mercato diverso da quello del collezionismo, in forte espansione agli inizi del Novecento in Europa e negli Stati Uniti come testimoniano le riviste che promuovevano le serie di cartoline disegnate dai più noti artisti della grafica Art Nouveau.
Non mancano esempi di cartoline augurali di illustratori e cartellonisti affermati: tra i vertici qualitativi della cartolina augurale d’arte spiccano quelle della Wiener Werkstätte. Un dato che accomuna le cartoline dalle grandi tirature destinate a un largo pubblico e quelle artistiche per i collezionisti, che il più delle volte non viaggiavano e avevano come destinazione un album gelosamente custodito, è l’impiego del medesimo repertorio iconografico, che le prime propongono nelle forme di una imagérie popolare improntata a un simbolismo di facile decrittazione e a una ridondanza di messaggi (non senza qualche trasgressione dal Bon Ton), ben rappresentata dall’accumulo di immagini benauguranti di alcuni esemplari della collezione Valente.
Proprio la tendenza all’eccesso, la mancanza di senso della misura, gli sconfinamenti nel Kitsch, i collages di materiali diversi delle cartoline augurali dei primi decenni del secolo scorso hanno sollecitato l’attenzione dei surrealisti (Paul Éluard in testa), estimatori della inventiva disinibita e provocatoria di questi mezzi di comunicazione, avviati all’estinzione nell’età del digitale.
Presentazione del libro a cura di Aurelio Valente - "Un secolo di cartoline augurali" con i contributi di Ezio Godoli e Carmelo Calò Carducci, ADDA Editore
Interverranno: Prof. Ezio Godoli, dal 1973 al 2015 docente di storia dell’architettura nella Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Firenze Prof. Aurelio Valente, già Direttore della Banca d’Italia, consulente aziendale ed economista
Venerdì 26 gennaio 2024, ore 17.00
Sala Convegni
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