La Fondazione De Gasperi sceglie Firenze come palcoscenico per dare il via alle celebrazioni del 70° anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi. E lo fa con il convegno “De Gasperi e l’Europa”, organizzato a Palazzo Medici Riccardi, dedicato alla visione di Europa del suo pioniere.
A portare i saluti istituzionali, in apertura di giornata, il sindaco di Firenze Dario Nardella che ha sottolineato quanto «quella europea sia una strada obbligata per il futuro se non vogliamo essere satelliti» e ha invitato le nuove generazioni a essere «il vero motore dell'Europa».
Per il presidente della Fondazione CR, Bernabò Bocca, Firenze è «città europea per eccellenza. Sia per il suo luogo di dialogo, sia come punto di incontro da culture diverse». Sulla stessa linea Marco Del Panta, segretario generale dell’Istituto universitario europeo: «Firenze deve essere un luogo in cui non si conserva solo la storia, ma dove si continua a costruire l'Europa».
Paolo Alli, segretario generale della Fondazione De Gasperi, ha introdotto il convegno e illustrato gli obiettivi della Fondazione che ha lo scopo «di proseguire l'infaticabile opera di Maria Romana De Gasperi di testimonianza dell'opera del padre. Vogliamo quindi far conoscere ancora di più la figura di Alcide De Gasperi e il suo lascito ai cittadini italiani ed europei ancora oggi. Lo faremo con un roadshow celebrativo e con tante iniziative in Italia e all'estero».
Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Antonio Patuelli, si è soffermato sul Trattato di Parigi del 1947 fra l'Italia e le potenze alleate: «Il trattato fu condizione dolorosa, ma necessaria per rientrare nel consesso delle nazioni e poter contribuire alla costruzione di un nuovo mondo, di cui la Federazione Europea fosse protagonista. In questa legislatura è necessario un salto di qualità verso un'Europa più unita».
Per lo storico e accademico Pier Luigi Ballini «il Piano Marshall fu per De Gasperi la prima opportunità di costruire una dimensione sovranazionale ed europea, superando le storiche distanze franco-tedesche, così come il piano Schumann fu una preziosa occasione di superare la dimensione nazionale».
«Quello di oggi è “l’evento zero” dell’anno degasperiano – ha detto la direttrice della Fondazione De Gasperi Martina Bacigalupi – che abbiamo voluto organizzare a Firenze, dove è custodito l’archivio storico e privato di De Gasperi, contenente lettere, documenti e fotografie ancora inediti, donati dalla figlia Maria Romana, e dove abbiamo fortemente voluto la presenza dei giovani che sono i veri protagonisti dell'Europa del futuro».
E un omaggio a Maria Romana De Gasperi è arrivato dagli oltre 20 studenti del Liceo Machiavelli di Firenze con una delle sue citazioni a riguardo del padre: «La politica era il suo modo di amare».
Galleria fotografica di Antonello Serino - Met Ufficio Stampa
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