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Redazione di Met
Da giovedì 28 marzo nelle Sale Uci "Ho sposato mia madre" di Domenico Costanzo
Una commedia sulle mille strade del cuore, condotta sul filo delicato della commozione: affrontare la malattia che può colpire i genitori e ricostruire la vita quando tutti sembrano abbandonarti. Presentato per scelta del regista prima nei festival internazionali, ora il film arriva nelle sale Uci di Firenze (via del Cavallaccio) e Campi Bisenzio, Milano Bicocca, Orio, Porta di Roma, Moncalieri, Genova, Como, Napoli Casoria e Ferrara
Sarà da giovedì 28 marzo nei cinema "Ho sposato mia madre" di Domenico Costanzo, una commedia sul filo delicato della commozione, la verità delle cose, senza infingimenti, ma con un esito non scontato di umanità.
E' possibile sconfiggere l'isolamento, superare la frattura che si crea nella vita quando una persona carissima, la mamma, si ammala? E' possibile uscirne insieme proprio quando tutti sembrano abbandonarti? Domenico Costanzo (regista e co-autore di diversi film di Leonardo Pieraccioni) ha messo letteralmente il cuore a fare da regia sul set e dietro la macchina da presa, per raccontare una “storia d'amore” tutta speciale con il titolo di 'Ho sposato mia madre', girata a Firenze.
Dal 28 marzo e ad aprile la pellicola sarà proiettata nelle Sale Uci di di Firenze (via del Cavallaccio) e Campi Bisenzio, Milano Bicocca, Orio, Porta di Roma, Moncalieri, Genova, Como, Napoli Casoria e Ferrara. Il film è distribuito da Costanzo e Tony Civino.
A Firenze il 28 marzo il regista sarà presente con gli attori e quanti hanno contribuito alla realizzazione del film allo spettacolo delle ore 20.30.
Domenico Costanzo ha lavorato nei suoi precedenti film e in collaborazioni con Tiberio Murgia, Leonardo Pieraccioni, Bustric, Diana Del Bufalo, Cristina Del Basso, Carlo Monni, Andrea Cambi, Massimo Ceccherini, Alessandro Paci e Anna Rita Del Piano.
Dopo essere stato presentato per scelta del regista nei festival internazionali, conseguendo numerosi premi, il film raggiunge ora le sale cinematografiche. E' stato intanto selezionato in oltre 80 festival cinematografici internazionali, portando a casa ben 21 premi, tra i quali Burbank International Festival (Los Angeles), Paris Film Festival, Award Winner come Miglior Film Internazionale al Long Island International Film Expo di New York, all’Uk Film Festival di Londra, al Five Continentes Film Festival in Venezuela, al Jharkhand International Film Festival del Cinema indiano.
Straordinaria l'interpretazione di Nicola Pecci, nei panni di un uomo che deve ricostruirsi la vita, e di Rosanna Susini, nella parte della mamma affetta da confusione mentale, che, paradossalmente, diventa una risorsa per far scoprire a Nicola un mondo che non sospettava esistesse, energie piene di amore e di voglia di vivere in anziani periferizzati, e l'amore che si incontra mentre si cammina nelle difficoltà per dare un futuro alla famiglia, agli affetti familiari più preziosi, feriti sì da un'estrema debolezza, ma non piegati. La domanda che il regista si pone anche nelle situazioni più esilaranti del suo film, è cosa resiste nel cuore e nella vita anche quando tutto sembra perduto. C'è una insospettabile forza di vita che Costanzo, peraltro dipendente della Città Metropolitana di Firenze, racconta con sorprese attinte alla vita di tante persone, a partire dalla sua.

Il film di Domenico Costanzo è stato presentato al Media Center David Sassoli. Sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Scaramelli, il presidente della commissione Sanità, Enrico Sostegni, il consigliere Maurizio Sguanci, il regista e produttore del film Domenico Costanzo, il coproduttore e co-distributore Tony Civino e l’attore protagonista Nicola Pecci.

“Abbiamo voluto presentare il film in Consiglio regionale – ha detto il vicepresidente dell’assemblea toscana Stefano Scaramelli – per il suo messaggio d’amore e per come descrive le persone che soffrono per una delicata malattia. Crediamo giusto sostenere una produzione toscana dedicata ad un tema così importante e profondo. Un grazie sentito al regista Domenico Costanzo per la sua opera”.

“Un film importante che affronta un tema che coinvolge molte famiglie in Toscana – ha detto Enrico Sostegni presidente commissione Sanità – e che riguarda un percorso nella malattia, dove la persona perde le sue capacità cognitive. Il rapporto dei familiari con la persona malata di Alzheimer è drammatico, ma anche ricco di sentimenti. Nel film questo rapporto viene raccontato molto bene e si riaccende un faro su questa malattia, portando l’attenzione sulla demenza che colpisce molti, indagando sui temi della ricerca. Vorrei ricordare che in Toscana sono molte le strutture dedicate ai malati di Alzheimer sia per l’assistenza alle famiglie che per la cura delle persone”.

“Un film di grande valore – ha detto il consigliere regionale Maurizio Sguanci – in Italia i malati di demenza senile sono oltre un milione e i familiari coinvolti sono oltre tre milioni. Di fronte all’Alzheimer oggi non ci sono cure, una malattia devastante per chi la vive, ma anche per le persone che gli sono accanto. Un film che racconta una storia vera e lo fa benissimo, il regista racconta la storia di sua madre e la narra con una delicatezza e forza rare. Si comprende che una persona che è al limite delle sue capacità riesce ancora a dare e insegnare qualcosa. Spero che il film abbia molti spettatori che possano capire la malattia e comprendere l’insegnamento che ci offre il regista”.

“Il messaggio più forte che voglio lanciare con la mia opera è che l’emozioni e l’amore sono il motore più forte della vita – ha detto il regista Domenico Costanzo – ed è un motore che non si spenge mai in ogni persona fino alla fine. Questo è il film più personale che ho realizzato, perché purtroppo parlo della malattia di mia madre. Un’opera molto sentita e la funzione dell’arte è quella di riuscire a estrarre la parte più dolorosa e raccontarla agli altri. La speranza è che il film possa arrivare a tante persone e fargli provare le stesse emozioni che ho provato io stesso”.

“Saverio si trova di fronte a questo grande dramma – ha detto l’attore Nicola Pecci – quando scopre che la madre è malata. Il resto della famiglia non accetta questo suo darsi completamente alla madre, ma lui continua questa bellissima storia personale. I giorni saranno contati, ma il protagonista li vuole vivere al meglio e donare alla madre parte di ciò che lei gli ha dato in passato”.

“Ho visto il film e ho sposato completamente la causa del regista – ha detto il coproduttore Tony Civino –. Vengo da un mondo diverso, ma ho perso mia madre un anno fa a causa di questa malattia e ho ritrovato nel film anche la mia storia. Per questo ho deciso di entrare e sostenere il progetto cinematografico”.

Interpreti:

Nicola Pecci, Rosanna Susini, Benedetta Rossi, Monica Bauco, Sergio Forconi, Pietro Fornaciari, Viola Volpi, Alisea e Iduna Batazzi, Luciano Casaredi, Alessandro Baccini, Gaia Nanni.

Produzione, sceneggiatura e Regia: Domenico Costanzo
Musiche: Giovanni Puliafito
Collaborazione alla sceneggiatura Stefano Silvestri
Direttore della fotografia: Mark Melville
Operatore: Paolo Catucci
Fonico: Francesco Squillantini
Montaggio: Domenico Costanzo con la collaborazione di Federica Baldinotti
Organizzazione: Beatrice Bracco
Costumista: Giulia Di Renzo
Scenografia: Andrea Varletti
Trucco: Miriam Passalacqua
Effetti speciali: Daniel Prestifilippo
Capo macchinista: Annabella Dal Canto
Sound designer: Gianni Del Popolo
Post produzione video: “Lo Specchio” Roma
Canzone finale: “Il primo giorno dell'estate” è cantata da Vincenzo Incenzo

Link trailer 1: https://www.youtube.com/watch?v=ouqotEoXJHg&feature=shared

Link trailer 2: https://www.youtube.com/watch?v=YEuDfxutDVY
Distribuzione: Domenico Costanzo e F.lli. Civino

Una scena del film

27/03/2024 18.10
Redazione di Met


 
 


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