Login

MET



Controlli voce Chiudi controlli
: Volume:  1 Velocità  1 Tono:  1
Università di Firenze
Non c'è bestemmia. Scritti sul parlato riprovevole
Sarà presentato martedì 9 aprile alle ore 16:00, aula Blu del PIN
Nato da una riflessione su un “caso mediatico” legato alla trasmissione “Grande Fratello Vip”, il libro ha visto antropologi, linguisti e giuristi contribuire su un tema che tratteggia in modo emblematico la cultura italiana del nostro tempo.

Sarà presentato martedì 9 aprile alle ore 16:00, aula Blu del PIN, il libro dal titolo “Non c'è bestemmia. Scritti sul parlato riprovevole”. Saranno presenti tre degli autori che hanno contribuito al progetto. Il libro è stato scritto da Florio Carnesecchi, Pietro Clemente, Paolo De Simonis, Luciano Giannelli, Gianfranco Macciotta e Giovanni Pieri.

Durante la presentazione e dopo i saluti di Daniela Toccafondi e del prof. Maurizio Agamennone, il libro sarà presentato da: Pietro Clemente, Paolo De Simonis e Giovanni Pieri.

La bestemmia è ancora una presenza attiva o un'idea nel mondo della cultura di massa? Attraverso sollecitazioni, provenienti dai social, il gruppo di studiosi ha affrontato ed approfondito il tema. Sicuramente, solo sullo sfondo, si colloca la vessata quanto derubricata quaestione del rapporto tra bestemmia e religione di Stato.

È vasto il campo relativo allo studio della blasfemia e molteplici risultano i percorsi necessari per attraversarlo. La televisione e il calcio, curiosamente, sono tra i più transitati e, proprio per questo, subiscono una censura davvero impensabile nel nostro tempo. Gli autori, esplorando questi mondi verbali, emotivi o significativi, hanno trovato anche piccoli movimenti che rivendicano maggiore libertà di parola e auspicano divinità meno permalose che non si offendano per gli sfoghi degli esseri umani. In generale la bestemmia, con intenzioni effettivamente blasfeme, appare quasi del tutto estinta: ne persiste l'eredità, riconoscibile in abitudini linguistiche, che in passato avevano caratterizzato alcune regioni d'Italia, certo non acattoliche. È per lo più in forma di eufemismo che oggi, di tali abitudini, resta molto più la forza espressiva che non il contenuto antireligioso.

L’evento, ad accesso libero, è aperto a tutti gli interessati.

05/04/2024 14.48
Università di Firenze


 
 


Met -Vai al contenuto