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Comune di Greve in Chianti
Stragi ed eccidi nazisti nel territorio grevigiano. Il ricordo delle vittime attraverso il cammino della memoria
Il programma delle rievocazioni organizzate sui crinali di Greve in Chianti, nelle località La Panca e Panzalla. Commemorazioni, camminate della memoria, deposizioni di corone ai monumenti ai caduti
La comunità grevigiana ricorderà domani 22 giovani trucidati dalle truppe nazifasciste e il 2 agosto una coppia di coniugi, vittime della ferocia tedesca

Greve in Chianti, 19 luglio 2024. Un grido intriso di sentimenti contrapposti, orrore e libertà, si propaga in tutto il Chianti, tra le colline e i monti di un territorio vasto, bagnato dal sangue di tanti civili, per ricordare il sacrificio di coloro che persero la vita, vittime di stragi causate dalle truppe nazifasciste, e la conquista della libertà, avvenuta nell'estate del '44. Da La Panca a Panzalla: il viaggio nella memoria che ripercorre i luoghi dell'orrore e degli eccidi tedeschi nelle terre del Chianti, dove furono trucidate decine di civili, tra giovani contadini, coppie, anziani e intere famiglie, è l'occasione che il Comune di Greve in Chianti promuove e organizza per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione.

Sabato 20 luglio dalle ore 9, nella frazione de La Panca, saranno commemorate le vittime delle rappresaglie naziste nel luglio del '44 di Lucolena, Querceto, Buonasera, Lamole, La Panca e Strada. La cerimonia prevede una camminata (della durata di circa 20 minuti) per raggiungere la località Venagrossa dove furono trucidati Gino Ferruzzi e Dante Calvelli. È nel luogo dell'eccidio che Annamaria Ferruzzi, parente di Gino Ferruzzi, darà lettura di un brano da lei composto per ripercorrere i giorni cruenti del luglio 1944. L'iniziativa proseguirà al Monumento ai caduti in località La Panca e alle ore 10:30 sarà celebrata la Santa Messa nel giardino della Chiesa de La Panca. Al termine è prevista la benedizione e la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai caduti. Saranno presenti, oltre alle autorità civili e religiose del Comune, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed i familiari dei Caduti.

Dal 1994 l’iniziativa commemorativa si concentra in un unico luogo simbolico, La Panca, la frazione adiacente ai luoghi della rappresaglia, dove furono fucilati 13 dei 22 civili ricordati nella lapide del Monumento ai Caduti. Le vittime civili che saranno ricordate durante la cerimonia sono: Natale Ardinghi, Quintilio Bandinelli, Zelindo Bernacchioni, Corinto Burgassi, Luigi Burgassi, Dante Calvelli, Pindaro Ermini, Lino Falsettacci, Giulio Fanucci, Gino Ferruzzi, Elio Forni, Armando Merendoni, Pietro Olmastoni, Natale Pacenti, Olinto Paolini, Giulio Parigi, Ettore Parrini, Antonio Pianigiani, Gino Pianigiani, Silio Scarselli, Fedele Vettori e Ferdinando Vettori.

Altre due vittime, i coniugi Pietro Stefanini e Dina Boncristiani, uccisi nel '44, saranno ricordate il 2 agosto a Panzalla – San Polo in Chianti. Anche in questo caso, per ricordare il sacrificio di una coppia di grevigiani che persero la vita in nome della libertà e della democrazia, saranno presenti il sindaco Paolo Sottani, i familiari delle vittime e i rappresentanti dell'Anpi provinciale. La cerimonia prevede il raduno presso il Cippo e la deposizione di una corona di alloro alle ore 18.30. Era il 2 agosto 1944 quando in località Panzalla, a San Polo in Chianti, i nazisti fucilarono i coniugi Pietro Stefanini e Dina Boncristiani. Fin dal settembre del 1943 la loro casa era stata rifugio e luogo di passaggio per molti renitenti, buona parte dei quali avevano poi raggiunto le formazioni partigiane. Pietro Stefanini, maresciallo dei Vigili Urbani di Firenze, noto per le sue posizioni antifasciste già all’inizio del ventennio, era stato in grado di apportare un contributo tutt’altro che trascurabile agli uomini della Sinigaglia facendo arrivare informazioni e notizie dalla città, da dove poteva andare e venire agevolmente grazie alla divisa ed alla motocicletta di servizio. La moglie, Dina Boncristiani, è stata definita dal comandante “Gracco”, la migliore delle staffette della Sinigaglia. Nelle memorie di guerra l’esempio di Dina è ricordato come colei che “non temeva né fascisti né nazisti”, capace di infondere coraggio nei compagni partigiani. Nel 1945 l’amministrazione comunale grevigiana pose nel luogo in cui furono trucidati i coniugi un cippo alla memoria. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

19/07/2024 11.07
Comune di Greve in Chianti


 
 


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