Regione Toscana
Consiglio della Regione. Carceri: detenuto suicida a Prato la rabbia di Fanfani, vergogna generale
È il 60esimo da inizio anno, il terzo alla Dogaia. Solo venerdì scorso c’era stata una rivolta. Il garante dei detenuti della Toscana: “Il sovraffollamento, per assurdo, è ormai un problema marginale. Non c’è speranza di futuro, togliersi la vita diventa inevitabile”
Rabbia, sconcerto e un accorato appello, l’ennesimo, a “smettere di parlare a sproposito e stracciarsi le vesti ad ogni occasione. Bisogna tacere e metter mano a riforme strutturali che allontanino il pianto dalle nostre carceri”. Il garante regionale Giuseppe Fanfani interviene sull’ennesimo suicidio in carcere avvenuto ieri sera (sabato 27 luglio) a Prato dove un 27enne di nazionalità italiana si è tolto la vita impiccandosi.
“Siamo al 60esimo suicidio in Italia da inizio anno, il terzo alla Dogaia dove già venerdì scorso si è registrata una rivolta. È una strage infinita, una vergogna generale” dichiara il garante che prosegue: “Il dramma di questo giovano ragazzo è il dramma di tutti i detenuti. Nelle carceri italiane il sovraffollamento, per assurdo, diventa marginale. Manca di tutto. Soprattutto manca il rispetto del dettato costituzionale secondo il quale la pena deve rispondere a criteri di umanità e deve tendere alla rieducazione”.
“E manca la speranza nel futuro. Tanto che il suicidio diventa la fine inevitabile di situazioni drammatiche che ancora restano inascoltate” conclude Fanfani.
29/07/2024 11.40
Regione Toscana